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  • San Marino. Caso STIPENDIOPOLI alla FSGC. ”Tentativo di modifica delle norme statutarie della FSGC, in modo tale da renderle compatibili – a posteriori!? – con i compensi” – PARTE QUARTA

    Continuiamo con la pubblicazione per stralci del caso ”STIPENDIOPOLI alla FSGC”.

    Leggiamo sempre dalla denuncia di Alan Gasperoni:

    ‘Anzitutto è doveroso informare che il sottoscritto ha segnalato i rilievi qui formulati al CONS con email del 17 aprile 2019, ricevendone risposta con email in data 13 maggio 2019 (DOC.4), mentre pare che al contempo l’assemblea FSGC abbia preso coscienza del problema e starebbe tentando di porre rimedio.

    Tuttavia, il rimedio consisterebbe, a quanto si sa per le vie brevi, nella modifica delle norme statutarie della FSGC, in modo tale da renderle compatibili – a posteriori!? – con i compensi, e tutto questo accadrebbe ad opera del medesimo Consiglio Federale, autore della violazione, andando ciò a sostanziare il rischio che il reato si protragga, anzi che le sue conseguenze divengano irreversibili. D’altra parte, ciò è quantomai verosimile poiché il Consiglio Federale ha tutto l’interesse a ratificare il suo operato a posteriori, magari – ancora una volta – sotto l’egida del Comitato Esecutivo CONS.

    Non è dato sapere se i Consiglieri abbiano la benché minima intenzione di restituire all’ente tutti i denari illecitamente percepiti.

    Di certo la presente accusa esula dalla valutazione sull’effettività dell’opera prestata da parte dei componenti del Consiglio Federale, in favore della FSGC, ben potendo costoro aver reso un servizio anche superiore in valore al compenso: essi non possono evocare a loro favore l’impegno eventualmente profuso, la controprestazione resa, o addirittura il sacrificio personale, perché quel che rileva è che hanno sottratto denari alle casse dell’ente, derivanti per lo più da contributi di enti pubblici, fra cui il CONS, e dai tesseramenti dei privati cittadini.

    Che poi la loro gestione possa aver portato profitto a nulla rileva, soprattutto in una congiuntura storica come quella attuale, in cui tantissimi concittadini lottando per trovare lavoro, concorro su quel mercato feroce, per vedersi poi persone che, investite di un potere istituzionale, lo usano per crearsi i loro posti di lavoro (o in alcuni casi dei posti di lavoro aggiuntivi, visto che hanno già una professione o percepiscono una pensione) e per remunerarsi saccheggiando le casse di enti che dipendono in larga misura da contributi pubblici e privati.

    FINE PARTE QUARTA

     

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