San Marino. Caso targhe e sequestro mezzo: parla Terenzi (Cotes) a Repubblica Sm

Proprio in questi giorni è sembrata riaccendersi la speranza che una soluzione al caso targhe si potesse trovare. A raffreddare ogni entusiasmo è stata però la notizia che lunedì è stato fermato e sequestrato un mezzo della ditta Cotes perché guidato da un frontaliere. Di recente intervenendo sul caso targhe il segretario Renzi aveva parlato di una situazione complessa e di un risultato comunque portato a casa da San Marino: una circolare grazie alla quale solo in presenza di altre infrazioni veniva conseguentemente applicato il decreto sicurezza facendo scattare multa e sequestro. Una circolare evidentemente non nota alla polizia municipale di San Mauro che lunedì pomeriggio ha fermato un dipendente della Cotes. “Il mezzo è stato fermato per un controllo – ha spiegato il titolare dell’azienda Piergiovanni Terenzi – dalle verifiche non è risultato nulla di irregolare se non il fatto che alla guida di un mezzo con targa sammarinese ci fosse un residente in Italia con patente italiana. Tanto è bastato perché venisse applicato rigorosamente il decreto sicurezza. Abbiamo dovuto provvedere subito al pagamento del verbale in contanti, circa 500 euro. Il mezzo non lo abbiamo potuto riportare a San Marino ma ci è stato ‘concesso’ per il momento di lasciarlo a casa di un nostro dipendente. Entro la fine di questa settimana il libretto verrà spedito alla motorizzazione di Forlì e a quel punto dovremmo riuscire ad ottenere il foglio di via per riportare il mezzo a San Marino oppure decidere di reimmatricolarlo in Italia. Confido in una soluzione che arrivi domani mattina vista la gravità della situazione: ora abbiamo due dipendenti che non possono più svolgere in autonomia la propria attività e che rischiano di essere lasciati a casa”. A questa notizia si è aggiunta un’altra tegola che è l’articolo pubblicato sempre ieri su Forlì Today dal titolo ‘Targhe straniere, Di Maio: “Governo imbarazzante, considerati tutti delinquenti”. Il pezzo prende le mosse dalla risposta che il governo italiano ha fornito in aula all’interrogazione presentata dai deputati Marco Di Maio e Alessia Morani che l’avrebbero definita appunto imbarazzante. “La risposta – si legge nell’articolo – che il Governo ci ha fornito in Aula alla Camera attraverso le parole del sottosegretario Jacopo Morrone è a dir poco imbarazzante. Di fronte ad un quesito specifico in cui si chiedeva se e quali iniziative specifiche il Governo volesse adottare per affrontare il problema dei cittadini italiani che, per lavoro, per studio o per ragioni familiari e personali, circolano in Italia con auto aventi targhe straniere, il sottosegratario si è limitato a leggere testualmente la norma. E’ evidente che non era preparato e che il Governo non ha alcuna intenzione di affrontare il problema che riguarda quasi 6mila lavoratori frontalieri che hanno rapporti con San Marino e altre migliaia di persone residenti nelle province di confine”. “Abbiamo premesso di condividere la battaglia contro l’esterovestizione – hanno concluso Morani e Di Maio – ossia quella pratica usata dai ‘furbetti’ che non vogliono pagare le tasse in Italia; ma qui stiamo parlando di cittadini, studenti, lavoratori dipendenti e imprenditori, che subiscono multe da 700 a 2800 euro col rischio di sequestro del veicolo perché guidano un’auto aziendale, perché magari hanno attività all’esterno o vi si trovano momentaneamente per ragioni di studio. Oppure perché fanno parte di famiglie composta da cittadini italiani e stranieri. E’ giusto che queste persone vengano trattate come se fossero delinquenti qualsiasi? Noi pensiamo di no, ma evidente il sottosegretario Morrone e il ministro Salvini, che nelle scorse settimane aveva già fatto capire non voler intervenire sul punto, la pensano diversamente”.

Repubblica Sm