San Marino. Caso Targhe: ora l’Italia vuole correre ai ripari

Che ci sia la volontà dell’Italia – non soltanto di una parte politica – di dare una risposta sul cosiddetto ‘caso’ targhe, sembrerebbe assodato. Il nodo ora è come riuscire a portare a casa quella soluzione. E in questi giorni di proposte ne sono venute avanti tante. L’ultima in ordine di tempo è l’emendamento che sarebbe il frutto di un accordo trasversale con tutte le forze politiche e il governo che dovrebbe andare in commissione la prossima settimana. Si dovrà poi attendere, perché diventi legge a tutti gli effetti, la conversione in legge del decreto milleproroghe che avverrà entro fine febbraio. Fermo restando che si tratterà di una proroga, un anno nel quale riflettere per cambiare definitivamente la legge. Ecco il testo che approderà in commissione.
“Dopo il comma 5, aggiungere i seguenti:
5-bis. Nelle more della definizione dell’effettivo impatto delle disposizioni di cui all’articolo 93 commi da 1-bis a 1-quater del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n.?285, l’applicazione delle predette disposizioni non si applica a decorrere dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge e fino al 31 marzo 2021 e limitatamente alle persone fisiche o giuridiche nella Repubblica di San Marino, nella Città del Vaticano, in Svizzera e nel Principato di Monaco.
5-ter. Ai fini della definizione dell’effettivo impatto delle disposizioni di cui all’articolo 93 commi da 1-bis a 1-quater del codice della strada, come previsto dal precedente comma 5-bis, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti trasmette alle Camere entro il 31 dicembre 2020 una relazione recante l’analisi di impatto delle predette disposizioni.

NOTA: L’intervento normativo è volto a risolvere le criticità riscontrate da una cospicua platea di utenti della strada a seguito dell’introduzione delle novità riguardanti il contrasto della c.d. esterovestizione delle targhe auto. Pur condividendone il principio ispiratore, contenuto nella norma originaria di cui al decreto-legge n. 113 del 2018 (c.d. decreto sicurezza), l’applicazione della novella all’articolo 93 del codice della strada ha di fatto colpito una serie di utenti che per motivi oggettivi sarebbero da escludere dai nuovi obblighi e quindi dalle eventuali sanzioni connesse alla loro violazione. L’emendamento prevede il differimento al 31 marzo 2021 dell’applicazione delle disposizioni dell’articolo 93 del codice della strada introdotte dal decreto legge n. 113 del 2018 (c.d. decreto sicurezza) per le targhe estere ed in particolare in merito al divieto di circolazione per i lavoratori frontalieri in territorio italiano con mezzi targati nella Repubblica di San Marino, nella Città del Vaticano, in Svizzera e nel Principato di Monaco.
Si rammenta, altresì, che in tal senso è stato già approvato nel corso dell’esame del progetto di legge di modifica del codice della strada (AC 24 e abb.) in Commissione Trasporti a Montecitorio tra luglio e agosto 2019, un intervento promosso in via trasversale a livello politico e infine fatto proprio dai Relatori. Si segnala che la disposizione correttiva nel presente emendamento non reca maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Ma mentre l’Italia sembra intenzionata a correre ai ripari, Il caos targhe continua a produrre i suoi effetti che sono le salatissime sanzioni comminate a frontalieri e aziende sammarinesi, si segnalano altri tre casi nel mese di gennaio. Parliamo per la precisione del decreto italiano (Dl 113/2018) che di fatto ha modificato l’articolo 93 del Codice della strada e sancisce il divieto per i residenti in Italia da più di 60 giorni di guidare veicoli con targa estera, pena sanzioni pesantissime con multe da 712 a 2.848 euro, il fermo del mezzo e l’obbligo di reimmatricolarlo con targa italiana.

Repubblica Sm