Mentre ai piani alti ci si muove per provare a cambiare le cose, anche se la situazione sembrerebbe precipitare ogni giorno di più, la questione targhe estere continua a mietere vittime tra i normali cittadini. A parlarne il sammarinese M. F che a ridosso del Natale, in procinto di partire per le vacanze, ha vissuto sulla propria pelle una autentica via crucis.
“Sapevo – ha raccontato a Repubblica sm – che la vicina Italia aveva adottato un provvedimento molto restrittivo sulle targhe estere, mi ero però convinto si volessero punire i furbetti del bollo e dell’assicurazione, mai mi sarei immaginato quel che poi mi è invece accaduto. Era il 23 dicembre, io ero in procinto di partire per le vacanze con la mia famiglia ma siccome mia figlia che risiede a Rimini ha avuto un problema con la sua auto, mi ha chiesto di poter prendere la mia e così gliel’ho prestata. Tempo venti minuti dalla sua partenza con la nostra Opel e mi ha chiamato al telefono in lacrime perché era stata fermata dai carabinieri a Rimini. Le contestavano l’essere al volante di un’auto con targa estera e il fatto che magari appartenesse ad un parente e non a suo padre come lei invece aveva dichiarato. Quando sono arrivato sono stato trattato in maniera molto scortese da una persona indisponente. Mi è stato chiesto di andare subito al bancomat a prelevare 500 euro, 498 per la precisione per evitare l’arrivo del carroattrezzi. Dopo aver pagato mi è stata data la possibilità – si fa per dire – di portare l’auto presso l’abitazione di mia figlia con l’obbligo di non muoverla più di lì prima di aver assolto a tutta una serie di obblighi. In primo luogo l’indomani mi sarei dovuto recare alla motorizzazione di Rimini dove sarei potuto rientrare in possesso del libretto che era stato trattenuto dai carabinieri. Stendiamo un velo pietoso sul fatto che il giorno dopo alla motorizzazione non c’era alcun libretto e nessuno sapeva nulla sull’iter da seguire. Ho dovuto parlare direttamente con il comandante – molto più gentile della persona che ha fermato mia figlia – che ha poi provveduto a far portare il libretto alla motorizzazione. Il passo successivo è stato quello di togliere le targhe dall’auto per portarle alla motorizzazione di Rimini la quale poi dovrà spedirle alla motorizzazione di San Marino. Nel frattempo mi sono state rilasciate delle targhe provvisorie che ho pagato 26 euro ma per riportare l’auto a casa dovrei fare una nuova assicurazione e spendere altre centinaia di euro. Di qui la decisione di attendere l’arrivo delle mie vecchie targhe”. Convinto di aver subito un’ingiustizia il malcapitato sammarinese si è rivolto anche ad un legale. “Ho qui le carte che mi sono state date – ha detto – dall’avvocato al quale mi sono rivolto per eventuale ricorso ma egli mi ha spiegato che non c’è più nulla da fare e che non verrei rimborsato in ogni caso. Dunque mi fermo qui, la consulenza stessa mi è costata 100 euro”.
Repubblica Sm