San Marino. Caso Titoli. ”Brutto segnale quello della maggioranza che non vuole far riaprire le indagini. Cosa c’è sotto?” … di un lettore

Caro Direttore,

tra i tanti motivetti che si ripetono in materia di giustizia uno tra i più ricorrenti è questo: “le sentenze non si commentano”.

Dove sta scritto?.

Si tratta di uno dei tanti luoghi comuni, cui ci si abbandona spesso per pigrizia o comodità intellettuale.

Ma in realtà questi modi di dire secondo formule stereotipate costituiscono modi di intendere, modi di concepire la giustizia e il diritto alla stregua di chi ritiene che chi contesta i contenuti di una scelta adottata dalla autorità giudiziaria non si renda solo più solo colpevole di sfuggire a una norma, ma addirittura di sacrilegio.

Da due giorni, nei bar e nel Paese, non si fa altro che parlare del dispositivo contenente il rinvio a giudizio e le archiviazioni sulla vicenda “Titoli” come, peraltro, sottolineato in una nota dalla Confederazione Democratica del Lavoro (CDLS). Sarebbe troppo facile e inutile lasciarsi andare a “commenti” su quanto deciso dall’autorità giudiziaria.

Preferisco limitarmi a tentare di mettere in fila le poche cose che hanno un senso:

E’ sicuramente un bel segnale che il Consiglio di Previdenza ISS abbia deciso di costituirsi parte civile nel procedimento “Titoli”.

E’ sicuramente un bel segnale che anche la CSDL abbia voluto rimarcare la gravità della situazione costituendosi anch’essa parte civile.

E’, invece, un brutto segnale quando – su richiesta di LIBERA – si richiede la riapertura delle indagini e la maggioranza (composta da DC – RETE – PS – PSD – MOTUS LIBERI – NOI SAMMARINESI e MOVIMENTO DEMOCRATICO) dice di no.

Sui comunicati di chi, sempre della politica, fa le corse per dire che è orgoglioso perché non ci sono provvedimenti sui rispettivi uomini di riferimento meglio sorvolare.

Le particolari telefonate, ad esempio, tra un ex Capitano Reggente e l’ex patron di Banca CIS sono solo il segno di un rapporto di amicizia e stima (sic!).

Un lettore