Se la differenza la fa l’esperienza non si può dire che in fatto di defenestrazioni la coalizione Adesso sm ne sia del tutto sprovvista. E’ fresca la memoria della revoca dell’incarico di magistrato dirigente alla dott.ssa Valeria Pierfelici. Chi adesso si vorrebbe far precipitare nel vuoto è il presidente di Bcsm Catia Tomasetti. Una notizia che sta circolando da tempo e che giustificherebbe gli assidui incontri dei membri del governo ora alle prese con il ‘gravoso’ compito di far fuori l’ennesimo presidente dell’istituto di via del Voltone. A dirlo apertamente è stato il consigliere della Dc Teodoro Lonfernini che lo ha rivelato dal suo profilo facebook. “La maggioranza si sta scapicollando per mandare a casa anche quest’ultimo presidente di Bcsm nominato proprio da questa maggioranza con grande determinazione, l’audizione della Tomasetti in Commissione Finanze è stata infatti quasi una farsa, c’erano tre persone ma ne volevano una, per fortuna hanno scelto una professionista in grado di lavorare autonomamente. E qui nasce il problema, non si vogliono in questo Paese quel tipo di persone. In queste ore gli incontri politici di maggioranza sono tanti e sono frequenti, ecco cosa fanno: stanno lavorando per trovare una ragione per mandare via l’ennesimo presidente di Bcsm. Se il lavoro di una parte di maggioranza è tendente a raggiungere questo obiettivo, io alzo le mani e come soggetto istituzionale la prima cosa che faccio è presentare una legge molto semplice nella quale si chiede di chiudere Bcsm. Il Paese non può sostenere un’altra simile ferita. Nel corso degli anni sono stati cambiati non so quanti direttori e presidenti per non parlare della vigilanza. Con Bcsm chiusa dovremo accettare un sistema più ridimensionato e che sia l’Italia deputata al controllo, ad essa verrebbe delegata la vigilanza. Non abbiamo evidentemente altra scelta, siamo un popolo di rinunciatari”. Anche l’escamotage con il quale si vorrebbe togliere di scena la Tomasetti è ormai un segreto di Pulcinella. I ben informati però dicono che non tutti all’interno della maggioranza condividono lo stesso obiettivo. E pare ci sia chi abbia minacciato di rassegnare le dimissioni se si continuerà su questa strada. Se vinceranno i falchi o le colombe non è dato sapere. Si può solo sperare che il Paese non soccomba a causa di queste continue lotte intestine.
