San Marino. Caviglia replica alla Lazzarini. Il nostro giornale li invita al confronto pubblico

Ho letto su “Repubblica Sm” della critica rivolta nei miei confronti in Aula dal consigliere Marina Lazzarini, che ha definito il mio servizio giornalistico “grossolano”. Ritengo che “grossolana” sia invece la sua valutazione, perché non entra assolutamente nel merito del tema da me trattato, e non potrebbe essere altrimenti perché mi sono limitato a riportare i fatti.

Il portavoce della Commissione dell’Autorità palestinese per gli affari dei prigionieri, Hassan Abdel Rabbo, ha confermato che anche la famiglia di Khalil Jabarin, il terrorista diciassettenne che ha ucciso Ari Fuld, otterrà il vitalizio mensile dalla ANP appena saranno completati i documenti, come previsto dall’iter amministrativo che dura tre mesi.

Le famiglie degli attentatori devono fornire alla Commissione i documenti del Tribunale e della Croce Rossa che provano come il loro familiare sia imprigionato per motivi di sicurezza.

Solo nel 2017 l’Autorità Palestinese ha pagato 200 milioni di dollari al fondo per le famiglie dei terroristi morti, e 160 milioni di dollari al fondo dei prigionieri. I beneficiari sono le famiglie degli attentatori suicidi e di quelli coinvolti in attacchi terroristici mortali.

Forse a qualcuno può dare fastidio che tali informazioni vengano rese note, ma il compito di un giornalista è proprio divulgare le notizie. Mi occupo di Medio Oriente da più di 30 anni, anche come direttore di un’importante testata, e i fatti che ho riportato non sono mai stati smentiti. Sono disponibile in qualsiasi momento ad un dibattito in contraddittorio con il consigliere Lazzarini, anche se ormai sempre più spesso in politica la rissa gratuita e il fumo negli occhi sono all’ordine del giorno, e nello scontro fra ideologia e realtà sono i fatti ad es- sere accantonati.

Massimo Caviglia

 

Caviglia non ha certo bisogno di presentazioni, né di avvocati difensori. Personalmente trovo i suoi servizi sul Medio Oriente fra i più obiettivi, in un ambito dove spesso si tende al “politically correct” e dove “tifare” per la Palestina e “sparare” su Israele rappresenta la strada più semplice per ottenere consensi, senza neppure conoscere la storia o i fatti. Non aggiungo altro, perché quando ci si trova al cospetto di colleghi più pre- parati sull’argomento bisognerebbe solo ascoltare, prendere appunti, e magari provare a imparare qualcosa. Proprio conoscendo la professionalità di chi si occupa della materia non ho problemi a ritenere il servizio di Caviglia assolutamente puntuale in tutte le sue parti. Detto questo ci permettiamo di lanciare un invito al collega e alla stessa Lazzarini: perché non dare vita a un “faccia a faccia” a due, a Carte Scoperte da Sonia Tura, sul conflitto in Medio Oriente? Sarebbe un bel modo per mettere idee e fatti a confronto. A giovarne sarebbero in primo luogo i sammarinesi (e non solo). Noi siamo già pronti ad accendere la televisione per ascoltare e scrivere sul nostro giornale quanto emergerà. Lei, Direttore Romeo, se la sente?

Il caporedattore,

David Oddone