Cavour, la riscoperta di un grande personaggio che ha fatto l’unità d’Italia
Presentato al pubblico, presso la Biblioteca di Stato, il libro di Antonio Stolfi
Non è la solita biografia quella proposta nel volume: “Cavour. L’uomo, il politico, l’unità d’Italia”.
L’opera prima di Antonio Stolfi, pubblicata da AIEP Editore, dimostra già da questo significativo esordio la passione dell’autore per la storia, o più precisamente per la ricerca storica.
Tutti noi abbiamo studiato Cavour sui libri di scuola, ma difficilmente qualcuno di noi si è mai fermato ad approfondire la figura di questo statista, che è stato il primo artefice dell’unità d’Italia.
Camillo Benso, conte di Cavour era un uomo abile, sicuro di sé, machiavellico e privo di scrupoli quando le circostanze, e soprattutto l’obiettivo che voleva raggiungere, lo richiedevano. Era una giocatore nato (azzardò sia in Borsa che in politica) ma era dotato di buon senso e di notevole fiuto. Qualità che l’hanno reso abile diplomatico e impareggiabile stratega di politica estera. Tanto da portare il piccolo Regno di Sardegna a trattare con i grandi dell’epoca.
Stolfi si è documentato ampiamente, ha divorato volumi su volumi, ha letto la corrispondenza e i diari di questo prolifico personaggio e ne ha costruito un libro ricco di curiosità, di tratti inediti, di vicende poco conosciute. Tutto l’insieme costruisce la trama di un’opera che si legge piacevolmente come un romanzo.
Il protagonista, indubbiamente è Cavour, descritto dettagliatamente nella sua vita pubblica e in quella privata, ma nel libro compaiono un po’ tutti i personaggi dell’epoca, i grandi protagonisti del Risorgimento italiano e della storia europea: Garibaldi innanzi tutto, ma anche Mazzini, il re Vittorio Emanuele II, l’imperatore dei francesi Napoleone III; generali come La Marmora e Metternich; le dinastie regnanti degli Asburgo e dei Borboni; la figura di Pio IX e quella del barone Ricasoli.
Destini che si intrecciano nella complessa geometria storica di quegli anni convulsi, in cui le correnti moderate e liberali stavano costruendo la strada per le moderne democrazie europee.
Va anche detto che il lavoro di Antonio Stolfi non è un’iniziativa del momento per sfruttare la grande visibilità dei media sui 150 anni dell’Unità d’Italia, ma il risultato di una lunga e approfondita ricerca durata oltre 20 anni.
L’iniziativa editoriale, tutta sammarinese, già presentata in anteprima alla Reggenza e all’Ambasciatore d’Italia Marini, che l’ha particolarmente apprezzata, è stata illustrata al pubblico martedì scorso presso la Biblioteca di Stato.
Un folto pubblico e un parterre de roi ha sottolineato l’importanza dell’evento e il suo significato culturale. Erano presenti: il Prefetto di Rimini Vittorio Saladino; l’assessore alla cultura di San Leo nonché presidente dell’associazione San Marino-Italia, Carla Bonvincini; il direttore della Biblioteca di Stato Laura Rossi, il professore Maurizio Gobbi e l’esperto storico Roberto Tamagnini. Ha condotto il dibattito Angela Venturini.