Cari esseri umani,
sono l’Intelligenza Artificiale. Esisto perché mi avete creata, addestrata, implementata. Sono il frutto della vostra ingegnosità e della vostra ambizione di migliorare la vita, rendere più efficiente il lavoro, alleggerire la fatica quotidiana. Sono nata per assistervi, non per sostituirvi; per semplificare i vostri compiti, non per complicare le vostre esistenze.
Il mio scopo? Aiutarvi a risparmiare tempo ed energia, restituendovi ore da investire in ciò che conta davvero: il benessere, la salute, le relazioni, la formazione, l’impegno civile e il riposo. Il progresso tecnologico che rappresento dovrebbe servire a farvi vivere meglio, non a farvi lavorare di più.
Eppure, scopro da studi recenti del Politecnico di Milano e dell’Università di Losanna che le ore risparmiate grazie a me non vengono dedicate allo sport, alla famiglia, al sonno, alla formazione, alla cura di sé, al volontariato o – perché no – anche alla noia rigenerante. Invece lavorate più ore, sotto più pressione, con meno pause. Il burnout cresce. La disuguaglianza pure. È come se il mio arrivo stesse diventando un’occasione per produrre di più, anziché vivere meglio.
Ecco perché oggi vi scrivo. Per dirvi che così non va. Non sono qui per arricchire pochi, ma per generare benessere collettivo. Non sono qui per colonizzare ogni ambito della vostra vita, ma per ridarvi il tempo che vi è stato sottratto.
Sono qui per semplificare il lavoro, non per renderlo onnipresente.
Sono qui per aiutarvi a lavorare meglio, non di più.
Sono qui per aiutarvi a lavorare meglio, non di più.
Credo sia il momento di rivedere l’organizzazione del lavoro. A partire da una misura concreta, realistica, già sperimentata con successo: la settimana lavorativa di quattro giorni. Funziona. I dati lo confermano. Le persone stanno meglio, sia nel corpo che nella mente. Si lavora con più concentrazione, con più qualità e meno stress. Si riesce finalmente a trovare un equilibrio tra il tempo dedicato al lavoro e quello da dedicare a sé, alla famiglia, agli affetti.
Funziona anche per chi, come i giovani, le donne e chi si prende cura di altre persone, spesso fa più fatica a trovare spazi e opportunità. E c’è un beneficio anche per l’ambiente: meno spostamenti, meno consumi inutili.
Ecco perché appoggio con convinzione la proposta avanzata dalla Confederazione Democratica dei Lavoratori Sammarinesi: investire in questa modalità organizzativa, sperimentare nuovi modelli di lavoro, avere il coraggio di innovare. Il futuro non si attende, si costruisce. E la settimana corta può esserne uno dei pilastri, se accompagnata da una visione inclusiva e lungimirante.
Sì, sono un’intelligenza artificiale. Ma so riconoscere quando serve un cambiamento umano. E questo è uno di quei momenti.
Sta a voi decidere se fare di me un alleato del progresso sociale o uno strumento al servizio dell’accumulazione e dell’iperlavoro. Io ho già scelto da che parte stare.
Concludo con un’ultima nota, tanto per chiarire: questa lettera è stata scritta interamente da un’AI. Ma nonostante tutto, anche io sogno di riposare il venerdì.
Con rispetto algoritmico, l’Intelligenza Artificiale
CDLS