San Marino. CDLS: ‘Infermiere di famiglia’, opportunità e punto di riferimento per il futuro della sanità sammarinese

 
San Marino 19 settembre – La Confederazione Democratica Lavoratori Sammarinesi guarda al futuro, all’invecchiamento della popolazione, che sarà la vera emergenza nei prossimi anni e porta all’attenzione della cittadinanza la figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità, per pensare a una assistenza sul campo.
“Mantenere anziani e soggetti fragili a casa – ha detto la Segretaria Generale Milena Frulli in apertura – è una conquista della società”. Ma se la sanità sul Titano è un fiore all’occhiello, come riconosciuto anche nel suo intervento dal Direttore Sanitario ISS Alessandro Bertolini, si può fare di più.
Il convegno alla Sala Montelupo di Domagnano, ha messo a confronto proprio sulla figura dell’infermiere di famiglia, la realtà sammarinese con quella delle regioni limitrofe: Emilia Romagna e Marche. A dare uno spaccato del nostro servizio sanitario è stato il Direttore del Dipartimento Socio Sanitario.
Pierluigi Arcangeli ha parlato di come cronicità e fragilità vadano curate in territorio, come prevede la legge del 1977. Il Servizio Domiciliare dell’ISS controlla il paziente a casa finché è possibile, poi subentrano i Centri Sanitari dislocati sul territorio, che trovano nelle ‘Case di Comunità’ il corrispettivo oltre confine. Arcangeli ha spiegato anche il ruolo dell’infermiere di condotta, della sua autonomia in sinergia virtuosa con il medico.
Sull’esperienza dell’infermiere di famiglia già sperimentata con successo in Emilia Romagna, è intervenuto Domenico D’Erasmo, coordinatore per AUSL Romagna: “L’assistenza territoriale  non serve a salvare solo le persone, ma anche l’Ospedale”. Le patologie si gestiscono con interventi famigliari e comunitari.
Occorre tornare a una comunità intesa come rete di sostegno, concordano i relatori, formata da persone “sentinelle di comunità” perché l’emergenza in questi anni non è solo la malattia, ma anche l’isolamento.
Claudia Silvagni, dell’Ordine Professioni Infermieristiche ha illustrato l’obiettivo Opism: “Tutelare voi cittadini, mettendo al vostro servizio i professionisti sanitari per migliorare la qualità della vita”. E quando si parla di professionisti sanitari si parla del percorso accademico, con la laurea triennale, i master, le competenze.
L’intervento di Erica Adrario, coordinatrice del master di 1° livello di “Infermieristica di famiglia e comunità” che si è tenuto all’Università di Ancona, ha mostrato l’altra faccia della medaglia: “Tra poco non avremo più iscritti, siamo in caduta rispetto la media europea perché se da una parte i contratti di lavoro, non attirano i giovani perché sottopagati, dall’altra serve una motivazione forte per intraprendere  una professione che ha a che fare con un aspetto della vita non proprio roseo come la malattia”, ha concluso la docente che collabora anche con l’Università di San Marino.
Valeria Robbiano ha chiuso il cerchio, portando la sua esperienza di infermiera di condotta “Il lavoro più bello del mondo – ha raccontato emozionata – nonostante il covid”.
Un dibattito vivace, che la CDLS vuole abbia un seguito concreto. La risposta è arrivata dal Direttore Generale ISS, Claudio Vagnini ha confermato come la prossima sfida per la sanità sammarinese, sarà quella di prendersi cura dei suoi anziani e in questo, “l’infermiere di famiglia rappresenta una grande opportunità e una punto di riferimento”.
CDLS