
Gentile direttore, occorre dopo la venuta sul Titano della senatrice Craxi che dica qualcosa, magari quello che nessuno ha il coraggio di dire.
Quello che “sentenziato” la figlia di Craxi lo sapeva anche un alunno della prima elementare, ovvero siamo “dentro” l’Italia, e dipendiamo per acqua, energia, rifiuti e molto altro dall’Italia;
Che serva un accordo (magari un ulteriore buon aggiornamento della convenzione del 1939, come tempo fa qualcuno -non al governo ovviamente- suggeriva…) con Italia, ed in particolare con Banca d’Italia e Ministero dell’Economia e Finanza, è sacrosanto.
Prima di creare confusione con un trattato (buono ??) di associazione (cosa vuol dire di preciso non lo sa bene nessuno…) con una Europa in sfacelo politico ed economico, ce lo deve dire Stefania Craxi invitata da un gruppo politico appena nato?
Un lettore