San Marino. “C’è un governo al capolinea, che prova a vivacchiare. Vedremo fino a quando”. Intanto Rete presenta i suoi emendamenti alla finanziaria

C’è una legge di bilancio che non convince, anche se ha ribassato di molto il deficit previsto in prima battuta. Ma soprattutto c’è una resa dei conti tra maggioranza e governo, e tra i partiti della stessa maggioranza, che sta offrendo uno spettacolo pietoso. Così esordisce Emanuele Santi in una conferenza stampa organizzata da Rete per illustrare gli emendamenti sulla finanziaria (una quarantina) e offrire una lettura politica della situazione generale.

Dovrebbero affrontare i conti del Paese e invece badano a regolare i propri conti interni – calca la mano il capogruppo Santiè un governo al capolinea, che prova a vivacchiare. Vedremo fino a quando”. Sugli emendamenti del gruppo di Rete, spiega: “Questa è l’unica opportunità per portare proposte che vanno toccare i temi a noi cari. A cominciare dalla spending review, perché in prima lettura ciascuna Segreteria di Stato e relativo dipartimento aveva previsto un aumento di spese per 1 milione, milione e mezzo. Adesso hanno abbassato il deficit da 36,5 milioni e 13. Bene. Ma i nostri emendamenti vanno comunque a tagliare le spese per consulenze e marketing”. 

Altro punto dolente sempre nel mirino di Rete è il debito estero, questa volta ancor più dolente perché a maggio si dovrà provvedere al rollover e siccome non è stato previsto di chiudere il debito vecchio prima di aprirne quello nuovo, si dovranno pagare gli interessi di prima e quelli di dopo. Infatti, sono stati previsti 17 milioni in più. E poi la PA, con annesso settore pubblico allargato. “Alla fine del 2022 – puntualizza Santi – quando c’era ancora Rete al governo, c’erano 3863 dipendenti. Alla fine del 2024 sono diventati 4052. Il che comporta un aggravio di spese pari a 15 milioni”. 

Altro punto critico è la Sanità, che spendeva 87 milioni e che quest’anno ne ha spesi 98 (cioè 11 milioni in più) con a margine la richiesta del Comitato Esecutivo per altri 18 milioni. Tutto ciò senza che i servizi siano migliorati. “È un aumento non giustificabile, dovuto alle pulizie, agli appalti e ai telefoni – chiarisce Santi – quindi, i servizi devono essere erogati al meglio, ma le spese devono essere tenute sotto controllo”. 

Il segretario di Rete, Giovanni Zonzini, tocca un argomento molto sentito dalla popolazione, specialmente quella giovanile, che si trova a combattere contro il caro casa. Cita l’esempio di un monolocale che viene affittato a 600 euro al mese. “La legge approvata 6 mesi fa, non ha sortito alcun effetto – spiega – e Ciacci, che è molto bravo nella propaganda mediatica, è inefficace sui problemi dove servono scelte politiche forti e lungimiranti. La sua legge non contiene alcun elemento adatto a risolvere problemi strutturali e questo va a ledere i diritti dei cittadini che aspirano ad avere una casa”. 

Perciò annuncia che Rete continuerà, ormai per la quinta/sesta volta, a riproporre una legge del 1995 che va a tassare gli immobili sfitti. Questo per spingere soprattutto le banche a mettere sul mercato gli immobili che hanno in pancia. Sono circa un centinaio, ma sufficienti a calmierare i prezzi. Puntualizza: “Se non piace, si cambia. Altrimenti va abrogata. Questa è una palese violazione del principio di legalità, che contribuisce a calpestare i diritti dei lavoratori e protegge gli interessi dei grandi gruppi immobiliari, consentendo loro di continuare a speculare”. Poi provoca: “Siamo noi i sovversivi? No, sono loro gli eversivi che ignorano le leggi”. 

Il Consigliere Matteo Zeppa, butta benzina sul fuoco: “Siamo di fronte ad un governo più preoccupato di vendere fuori il prodotto San Marino, piuttosto che sistemare San Marino dentro. E poi ci stupiamo delle famiglie alla Caritas?” Ragion per cui, gli emendamenti di Rete puntano a ridare valore ai soldi, cercando di limitare gli effetti dell’inflazione. Chiederanno di rivedere gli assegni familiari, di mettere in sicurezza i lavoratori che hanno ammanchi contributivi, di salvaguardare gli stipendi e così via. 

Non può non considerare, uno come lui, quanto è successo in Consiglio, durante il comma comunicazioni, dopo il suo intervento su un altro tentativo di maxi speculazione. “Ci vuole coraggio a fare certe cose. Ce lo diciamo da soli. Come nel 2015, quando abbiamo portato in Consiglio la documentazione su Confuorti. È un po’ come allora: tutti sanno ma nessuno parla. Per questo abbiamo di nuovo riproposto, per l’ennesima volta, nel nostro pacchetto sulla legalità, un emendamento sul traffico di influenze illecite. Un ulteriore emendamento è per togliere la riprensione. Perché come recita la relazione del dirigente del tribunale, una legge quando non viene applicata deve essere tolta”. 

Le sue valutazioni sulla classe politica sono tranchant: “C’è una visione delle cose imbarazzante, al limite della schizofrenia. Noi siamo i migliori? Non tocca a noi dirlo. Certo è che bisogna stare coi piedi per terra e non stare lì ad aspettare un Accordo UE, che non si sa quando arriverà e che si spera sia la panacea per tutti i mali. Nel frattempo, si fanno entrare imbroglioni, truffatori e furfanti”. 

L’ultima parola se la prende il segretario Zonzini per dire ancora qualcosa su Ciacci, che nel 2023 aveva firmato un emendamento per tassare tutti gli immobili sfitti, indipendentemente dal proprietario. “Oggi che è al governo non applica una legge che c’è già”.