“Non possiamo lavarci le mani con un atteggiamento pilatesco, disinteressandoci del presente e del futuro del Paese in cui viviamo e in cui dovranno crescere i nostri figli.
Ai giovani dico che c’è una fortissima necessità del loro entusiasmo, delle loro idee e della loro cultura. Ai giovani dico che le porte del Partito socialista sono spalancate, perché solo attraverso un rinnovamento serio e ponderato dei gruppi dirigenti, la politica potrà riacquisire credibilità e autorevolezza agli occhi di un’opinione pubblica sempre più distante e disillusa”.
A lanciare questo messaggio ieri, durante l’ultima serata del “28 luglio Fest”, organizzato dal Partito dei socialisti e dei democratici al parco Ausa di Dogana, è stato Simone Celli, il segretario del Partito socialista. Celli ha iniziato il suo discorso spiegando che il 28 luglio “non è soltanto la ricorrenza di una delle più significative conquiste democratiche da parte del popolo sammarinese” bensì “una grande opportunità per compiere un’attenta riflessione sulla situazione generale del Paese e sul ruolo che la politica può e deve assumere in tale contesto”.
Il segretario dei socialisti avrebbe voluto tanto “dispensare ottimismo” ai cittadini presenti alla festa del Psd ma “purtroppo il buonsenso” lo ha portato a dire che “la crisi non è affatto finita e i problemi con cui la comunità sammarinese convive ogni giorno, come la disoccupazione, la precarietà dei conti pubblici, sofferenze del settore bancario e il diffuso disagio sociale, sono davvero molto importanti”. Problemi che “impongono una reazione politica immediata e coraggiosa”, a patto che non sia la “politica del ‘no a prescindere’, del ‘tutti a casa’ e del ‘chi urla di più’” perchè questo modo di fare politica “non appartiene alla cultura del Ps”, anche se ci sarebbe stato forse “un notevole tornaconto elettorale”.
Il Partito socialista, “consapevole del momento delicato e difficile del Paese”, ha preferito dunque assumere “un atteggiamento serio, responsabile e costruttivo” perché su alcune scelte strutturali è “indispensabile ricercare un consenso politico più ampio rispetto ai numeri detenuti dalla maggioranza consiliare”. (…) La Serenissima