Alla fine il sindacato sembra aver avuto la meglio nella lotta intrapresa contro la Segreteria alla Cultura sui centri estivi e la loro gestione. E questa volta c’è anche la firma che sigla l’accordo raggiunto, contrariamente alla fine del mese scorso quando le Federazioni Pubblico impiego di Csdl e Cdls non avevano sottoscritto il disegno- per il 2014 sui centri. Rifiuto comunicato al Segretario Morganti da una lettera di Alessio Muccioli e Riccardo Stefanelli.
Una bella vittoria, dunque, per le associazioni sindacali. La nuova proposta di accordo prevede infatti un ritorno all’assunzione del personale dalle pubbliche graduatorie, rinunciando quindi, all’emissione del bando per delegare una parte del ser- vizio ad enti e cooperative esterne, come prevedeva il primo progetto contestato dalla Csu.
Traguardo raggiunto assieme ad un impegno a riesaminare per il futuro l’intera materia. “Come ricordiamo, le Federazioni non avevano condiviso la prima proposta che prevedeva la “esternalizzazione” di una parte dei servizi, in quanto l’attribuzione della gestione a soggetti affidatari terzi, così come proposta dal bando di selezione, non dà sufficienti garanzie rispetto alla qualità del servizio che tali soggetti devono essere in grado di fornire; mancano infatti – aggiunge il sindacato -garanzie rispetto ai requisiti che chi sarà chiamato a svolgere il servizio dovrebbe avere”.
Secondo le Federazioni, sarebbe stata una scelta del tutto inopportuna, soprattutto in un momento di forte contrazione degli incarichi dalle graduatorie pubbliche. “In tal senso, non si comprendeva la volontà di favorire realtà che, con ogni probabilità, non sono in grado di fornire le stesse professionalità garantite da chi in tali graduatorie è iscritto, in virtù di percorsi formativi specifici – ha affermato il sindacato – Ora, con la firma di questa accordo, l’animazione dei centri estiva torna ad essere una opportunità occupazionale in particolare per tanti giovani iscritti alle liste di avviamento al lavoro”.
Intanto da oggi sarà possibile iscrivere i bambini al centro estivo, in ritardo di una settimana rispetto a quanto programmato inizialmente. Certo, la questione della gestione non è stata l’unica tematica ad aver creato polemiche nell’ultimo mese, in seguito alla delibera del 2014 sull’ organizzazione dei centri estivi e alle diverse modifiche apportate, compresa una riorganizzazione generale dei plessi e l’aumento della retta per ogni bimbo iscritto, addirittura raddoppiata dallo scorso anno.
Una misura che, visto il tempo di crisi, ha portato un certo malumore in Repubblica. In molti sarebbero ora in cerca di una alternativa altrettanto qualificata ma più economica, come la parrocchia o i gruppi sportivi .
La Tribuna