Risale a oltre un quinquennio la collaborazione del Centro Sociale di Fiorentino con l’Associazione Sammarinese di Gerontologia e Geriatria (ASGG) presieduta dal dott. Carlo Renzini, organizzatore del 3° Convegno Internazionale “Invecchiare domani: la grande sfida per la Sanità” che si terrà al Kursaal, dal 26 al 28 settembre.
Nel corso del tempo, grazie alle indicazioni del dott. Renzini, hanno avuto luogo presso il Centro Sociale corsi e laboratori di vario genere, che hanno aiutato a comprendere quanto sia importante mantenere mente e corpo in quella sfera d’equilibrio che è la salute umana.
Nella nostra Repubblica, dati alla mano, l’aspettativa di vita si è allungata ed è fra le più alte d’Europa. Se ci riferiamo al contesto locale, Fiorentino, ad esempio, è fra i Castelli più longevi del Territorio, non soltanto perché può vantare almeno due persone che hanno superato, o stanno per superare, la soglia dei 100 anni (rispettivamente un uomo e una donna). Ma soprattutto, per la percentuale di persone che conducono una vita attiva, nella fascia d’età compresa fra i 75 e gli 85 anni.
In questo senso, è rilevabile “sul campo” l’importanza dell’attività svolta dal 1999 ad oggi, a Fiorentino, dal Circolo per pensionati, che conta attualmente oltre settanta iscritti in buona salute.
Gli aspetti ambientali sono fondamentali, in questo caso il verde boschivo circostante che assicura la qualità dell’aria, il moderato esercizio fisico, derivante dall’attività dell’orto, e una certa propensione alla vita collettiva nel luogo di residenza.
Come allenarsi a vivere meglio e a lungo, lo abbiamo chiesto direttamente al dott. Renzini, il quale conferma che i cardini principali per una vita longeva sono: la prevenzione, l’attività fisica, l’alimentazione e l’impegno sociale, al fine di evitare la solitudine che è il grande problema, in genere, degli anziani.
È altrettanto vero che nell’ultimo decennio la vita sociale è profondamente mutata, soprattutto, dopo il Covid, ma anche a causa di nuovi valori all’interno della società, che hanno nell’edonismo individuale il loro nucleo.
Questo comporta che la ricostruzione di un sentimento di comunità e di solidarietà, richiede un approccio culturale e sociologico.
Dai laboratori tenuti nel tempo a Fiorentino, la condivisione del canto, la palestra della memoria, la lettura di alcune pagine di un libro condiviso insieme, hanno avuto e hanno ancora oggi l’effetto di generare nuova vitalità e benessere negli anziani.
Oggi, mentre tutta l’attenzione sembra indirizzarsi a nuove invenzioni epocali, si possono rilevare risorse umane che risiedono nell’esperienza del nostro passato. La generazione ormai ottantenne, che ha conosciuto la crisi sociale del dopoguerra, l’assenza di mezzi di comunicazione, detiene anticorpi a noi sconosciuti.
Dalla cultura in cui si aveva poco o nulla, risiede ancora la spinta ad essere artefici del proprio benessere, seguendo i ritmi e i cicli naturali della terra: con l’essere utili alla famiglia, alla coltivazione dei rapporti umani e delle amicizie durature nel tempo, che si fondano tutt’ora sulle cose semplici.
Pertanto, l’impegno delle persone più anziane a vivere una vita attiva con una socialità vivace e costante, sono la ricetta per preservare una buona salute fisica e psichica, ritardando così il declino del corpo e della mente che il trascorrere del tempo porta con sé in modo inesorabile.