Comma 9, Dibattito sull’esito della consultazione referendaria del 15 maggio 2016
Repliche
Elena Tonnini, Rete: “Come Rete, insieme ai due consiglieri indipendenti, abbiamo intenzione di presentare un Odg che conterrà la richiesta di dare applicazione ai tre quesiti vincitori, sottolineando la loro vittoria, come anche il non raggiungimento del quorum e quindi la bocciatura del quesito sulla variante di Rovereta. Non ci stiamo al gioco dei numeri su una campagna referendaria già finita, i risultati ci sono e bisogna darvi seguito se è vero che il popolo è sovrano, anche quando fa scelte che l’Aula non condivide pienamente. Ciò significa anche che l’Aula non vada a interpretate i quesiti. Quello sul quorum non chiede infatti di aumentare il numero di firme necessarie per avviare l’iter referendario. Inutile dire se il voto dei cittadini conta, se poi si dice che quel voto nasconde l’interpretazione di un’Aula, modificandone l’obiettivo. Se la politica vuole intervenire sui tre temi non deve cogliere l’occasione del referendum per farlo. Se la politica vuole intervenire lo faccia con gli strumenti che ha a disposizione”.
Alessandro Mancini, Ps: “Il nostro assetto istituzionale è chiarissimo, anche io mi sento di invitare tutti i colleghi, pur comprendendo le preoccupazioni espresse, a rimanere nel nostro ordinamento e invito il governo a predisporre gli interventi legislativi di adeguamento e a portarli nelle sedi preposte. Non inventiamoci nuovi strumenti o tavoli di confronto. Abbiamo le Commissioni e il Consiglio grande e generale per fare i provvedimenti. Nel dibattito ho ascoltato tre posizioni in Aula, chi ancora è in campagna referendaria e vede la coda lunga per la prossima campagna elettorale; chi ha dovuto cambiare in corso d’opera opinione su certi quesiti ed in lui è prevalso un certo nervosismo; chi ha fatto un’analisi più approfondita sul voto su cui anche io voglio dedicarmi. Quando vanno a votare più di 16 mila persone c’è qualcosa di più di quello che chiede il quesito. Va fatta un’analisi su questo, c’è un profondo disagio della popolazione verso la politica di governo, di maggioranza, di risposte che non sono arrivate o lo hanno fatto in modo tardivo. Ill voto di domenica è stato un voto forte e non si può essere indifferenti, la politica deve fare un’attenta riflessione e decidere prima possibile quale futuro dare al Paese”.
Marco Podeschi, Upr: “Upr non presenterà nessuno Odg, è stato annunciato ora da Rete e da Su, noi valuteremo il loro contenuto alla luce però della disciplina sulla legge referendum. L’ articolo 23 è chiaro, non ci si deve invitare nulla, la facoltà legislative le ha il governo e il Consiglio deve vigilare sull’iter normativo. Alla luce del risultato, vanno fatte considerazioni su tutta la legge elettorale sammarinese. A partire dalle procedure di voto: c’è tutto una serie di sistemi su cui la segreteria agli Intern ha tempo di fare le dovute riflessioni, ci sono procedure tecniche che vanno riviste a partire dalla legge attuale, in particolare lancio l’input sulla durata della campagna elettorale”.
Augusto Michelotti, Su: “Devo presentare un Odg da parte di Cittadinanza attiva, quindi Su-LabDem e C10, sul polo della moda, su un tema che è giusto da mettere in evidenza. Non crediamo sia in contrasto con le norme referendarie. Il Castello di Serravalle si ritrova dopo la compensazione a Faetano con un pugno di mosche sulle zone a parco. Lo vado a leggere: ‘Il Consiglio Grande e Generale, Preso atto del risultato referendario (…); Considerata la decisione del governo di compensare la destinazione di zona parco urbano attraverso la riconversionedi una zona edificabile in Ca’ Chiavello, (…) impegna il Congresso di Stato a incaricare i competenti uffici dello Stato, al fine di reperire e impegnare una superficie territoriale di proprietà dello Stato alla creazione di un parco urbano all’interno del confine del castello di Serravalle’”.
Federico Pedini Amati, Lbsm: “Ieri c’è stato un dibattito che ha alzato i toni in Aula, si è capito molto bene che molti partiti e larga parte di questo Consiglio non si aspettavano una votazione finale come quella che si è verificata, tre sì e un pareggio. Noi ne siamo ben lieti, ci siamo espressi fin dall’inizio con 4 sì e mi rendo conto che molta parte dell’Aula ha dei mal di pancia, ma la volontà popolare va accettata. Non voglio entrare in polemica con Francesca Michelotti, ma ieri ha espresso un concetto in modo fazioso nei miei confronti. Nel mio precedente intervento ho detto che per 30 giorni abbiamo fatto serate pubbliche, in realtà il sottoscritto è dal giugno 2015 che ha fatto serate per la raccolta firme per due quesiti. Va da sé che in quel momento si spiega alla cittadinanza il motivo della raccolta. Il percorso è stato lungo e complicato. Capisco perà si vogliano innalzare muri e toni per far apparire un risultato diverso che è però sotto gli occhi di tutti. Leggo l’Odg di Rete, Lazzari e Pedini: ‘Il Consiglio Grande e Generale Considerato l’esito della consultazione referendaria celebrata il 15 maggio 2016, che vede nell’accoglimento di 3 quesiti su 4 la dimostrazione dell’importanza del referendum come strumento di democrazia diretta capace di arricchire e valorizzare la partecipazione dei cittadini alla vita civile della Repubblica; considerato il risultato storico in termini di affluenza a tale tornata referendaria, che ha raggiunto quasi il 70% dei residenti in Repubblica; esaminato il chiaro messaggio espresso dalla cittadinanza Sammarinese che ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, la volontà degli stessi di voler incidere sulle scelte importanti e strategiche della Repubblica di San Marino, e quindi di voler essere protagonista del proprio futuro; valutato come l’accoglimento dei quesiti propositivi sia andato ben oltre le soglie del quorum, nonostante le indicazioni del governo e della maggioranza che miravano al non raggiungimento del quorum stesso o in ogni caso a votare No; preso atto invece del chiaro messaggio dato dai Cittadini Sammarinesi e dello scollamento tra le indicazioni fornite dal governo e dalla maggioranza rispetto alle volontà reali della cittadinanza; considerando inequivocabile il respingimento del quesito sull’abrogazione della variante del PRG collegata alla realizzazione del Polo della Moda, a seguito del non raggiungimento del quorum; considerando altresì esigua la differenza (di 112 voti) che segna la vittoria dei NO sui SI rispetto ad un progetto che determinerà degli impatti importanti a livello economico, territoriale e sociale; ritenendo doveroso non ignorare le esigenze e le preoccupazioni espresse anche da 7845 cittadini in merito alla realizzazione del Polo della Moda; considerando necessario dare immediata attuazione alla volontà popolare, nel rispetto della Legge 2013 n.1 (Legge sui Referendum);
dà mandato al Congresso di Stato di
- dare immediato corso all’esito dei 3 referendum propositivi passati al vaglio e quindi all’approvazione del corpo votante e di portare in discussione entro la sessione consiliare di Giugno 2016 i progetti di legge conseguenti con procedura d’urgenza, affinché:
- già a partire dalle prossime elezioni politiche generali venga applicato il metodo della preferenza unica;
- in ordine ai referendum venga eliminato il quorum e venga facilitato il percorso di raccolta delle firme, senza introdurre ulteriori elementi che esulino dalle specifiche richieste del quesito;
- a seguito dell’approvazione della relativa legge, il limite massimo delle retribuzioni nel settore Pubblico e Pubblico allargato sia fissato a 100.000 euro, comprensivi di ogni benefit e comunque non cumulabili con altri incarichi o emolumenti;
- procedere altresì, relativamente all’esito del quesito referendario sulla variante di PRG che vedrà la realizzazione del Polo della Moda, alle seguenti disposizioni:
- incaricare gli uffici competenti, oppure, in seconda istanza, agenzie terze e qualificate, ad eseguire degli studi indipendenti in merito a: a) l’impatto economico conseguente alla realizzazione del cosiddetto polo della moda, di rendere pubblici tali studi e di adoperarsi conseguentemente, in base alle risultanze, nel migliore dei modi; b) la congruità dei costi di costruzione dell’opera preventivati, in ragione degli interessi sul finanziamento complessivo che lo Stato è impegnato a corrispondere; 2)attuare tutte le misure possibili per far sì che nella costruzione della struttura le imprese incaricate siano principalmente sammarinesi e che in termini occupazionali nelle attività del centro commerciale l’80 % dei dipendenti siano sammarinesi o residenti; 3)rinegoziare con gli investitori gli impegni riguardanti la promozione turistica del Paese le sinergie con la realtà commerciale preesistente, prevedendo da parte degli stessi impegni più precisi e stringenti’. La nostra richiesta va ad adempiere quanto previsto da quesiti referendari”.
Marino Riccardi, Psd: “In merito Odg, Rete &co, mi sembra una cosa assurda dove si dice che il Consiglio deve recepire gli esiti referendari, mi sembra più che logico. Il Consiglio Grande e Generale li deve recepire, i tempi saranno i più stretti possibili, ma state tranquilli, le prossime elezioni si faranno con la preferenza unica. Mi sento offeso come consigliere di votare un Odg del genere. Su quello di Su: si può presentare tutto si può fare tutto, ognuno vuole mettere la sua bandierina e si può anche approvare. Ma andare a sindacare in un Paese di 60 kmq di fare la differenza tra Borgo, Serravalle e Dogana è una visione molto restrittiva. La compensazione l’abbiamo già fatta, un’area a Faetano edificabile è stata trasformata in una zona parco, certo in fase di revisione di Prg terremo in considerazione di mettere altre aree verdi a Serravalle. Io ci vivo ed è uno dei Castelli che ha più parchi pubblici. E’ una politica che non mi appartiene mettere bandierine”.
Maria Luisa Berti, Ns: “Mi sento di apprezzare l’indirizzo fatto dalla Reggenza a inizio dibattito. L’Art. 23 della legge qualificata traccia chiaramente le modalità di recepimento dei quesiti referendari, basta seguire la legge per darne compiuto adempimento. Mi sento di intervenire per dei chiarimenti sull’Odg di Su-C10 che può avere attinenze con un comma posto all’Odg successivo, il Pst. Zone di aree verde di consistenza a Serravalle andranno ad interessare infatti l’ubicazione del Parco scientifico tecnologico. Se l’Odg ha intenzione di far saltare quel progetto, vorrei emergesse”.
Paolo Crescentini, Ps: “Mi sembra di sognare dopo due giorni di dibattito vedere due Odg. E’ chiaro il referendum ha dato un esito e di conseguenza il governo porterà leggi al Consiglio. Non capisco perché andare a fare Odg su qualcosa che è lampante sull’esito del referendum. Sui numeri facciamola finita: i sì non sono metà dei sammarinesi, ma metà di chi è andato alle urne, il 25% dei residenti. Sull’Odg di Su letto da Michelotti rimango basito. E’ uno stravolgere l’esito del referendum che prevede una variante di Prg e oggi lo volete stravolgere. Non siamo qui a prendere in giro i cittadini”.
Francesca Michelotti, Su: “Pedini ha detto di essere stato per un mese tutte le sere nelle piazze. Prima della campagna hanno fatto 4 serate sul polo del lusso, più altre sei in campagna elettorale. Sono autorizzata a dire che in campagna elettorale siete stati un mese. Noi abbiamo rispettato la legge e voi no. Ieri sera non ho potuto terminare l’intervento in cui volevo sottolineare le lacune che hanno portato a distorsioni a cui la legge elettorale non ha potuto porre rimedio. A fronte di 4 referendum la comunicazione è stata inadeguata, sono troppo brevi 15 giorni per spiegare 4 referendum, due avevano poi un quesito multiplo. Tant’ è che il referendum sulla preferenza unica non era solo su quella, ma restituiva il voto di preferenza ai residenti esteri, rimettendo in piedi condizioni per cui in passato si è creato il fenomeno distorsivo quale il pagamento del viaggio elettorale agli elettori esteri. E ripristinerà le modalità per cui gli affaristi pagheranno i politici per essere eletti e fare i loro interessi in Consiglio. Occorrerà fare qualcosa nella stessa legge perché il fenomeno distorsivo del voto possa ripetersi. Vale anche per il fenomeno del quorum. Lo stesso comitato promotore ha provveduto a chiedere che il quesito sia accolto in un ambito normativo che possa impedire un abuso paralizzante del referendum. Per questo abbiamo presentato l’Odg di cui darò lettura. Abbiamo ascoltato l’invito della Reggenza al rispetto della legge sul referendum che disciplina le modalità con cui dare attuazione alla volontà popolare, tuttavia siamo consapevoli e fiduciosi di far comprendere all’Aula la complessità dell’attuazione della volontà referendaria che non può limitarsi ad un laconico recepimento dell’esito perché porrebbe problemi di democrazia e nella gestione di istituzioni di democrazia popolare. Ovviamente si dovrà prevedere le dovute armonizzazioni con le normative vigenti. Delegare esclusivamente al congresso questo compito riteniamo possa essere rischioso. ‘Il Consiglio Grande e Generale dispone l’istituzione di un tavolo permanente paritetico composto dai membri dello stesso Consiglio per dare corso al recepimento dell’esito referendario con l’elaborazione entro un mese dal suo insediamento dei necessari testi legislativi da trasmettere al congresso di Stato per gli adempimenti previsti dalla legge su referendum e iniziativa popolare’”.
Mario Venturini, Ap: “Ritenevo non valesse la pena intervenire in ambito di dibattito. Intervengo in questo momento perché ho ascoltato alcune cose nel dibattito che mi hanno leggermente infastidito. Il fatto per esempio che tutti quanti, maggioranza e opposizione, hanno ringraziato i cittadini. Non sarò fra quelli che ringraziano i cittadini. Non dite che sono irriverente e che non rispetto la volontà popolare, prendo atto dell’esito e farò in modo che le leggi che andremo a fare recepiscano la sua volontà. I cittadini hanno esercitato un loro diritto scegliendo i loro spiccioli interessi. Non mi sento di ringraziare anche chi ha votato no al quesito sul polo, hanno comunque scelto in base a loro interessi personali. E’ stata salvata la democrazia con questo referendum? Fatemi capire…la partecipazione al referendum avviene da una quarantina di anni a questa parte, non hanno votato sotto i mitra e rischiando la vita. La sensazione che oltrepassiamo i limiti del ridicolo non viene a nessuno? Mi pare doveroso ringraziare i cittadini quando ottemperano il loro dovere, quando pagano le tasse e quando ce la mettono tutta nel loro lavoro, non quando esercitano un loro diritto. Io sono stato curato da un’equipe chirurgica del nostro ospedale, non voglio parlare di fiore occhiello, eccellenza e cavolate simili. Dico che un’equipe di questo tipo in ospedali di pari dimensioni in Italia se la sognano. E allora devo ringraziare i cittadini per il loro voto se forse l’equipe sarà smantellata o ai cittadini che hanno riaperto la questione del voto estero?”.
Marco Gatti, Pdcs: “In conclusione di questo dibattito tra le forze politiche di maggioranza si è ragionato per proporre un Odg che tenesse conto del richiamo della Reggenza rispetto la norma che deve essere attuata così, com’è senza stravolgimenti. Do lettura “Il Consiglio Grande e Generale impegna i segretari di Stato competenti ad un approfondimento, da tenersi nell’ambito della Commissione 1, entro la prima decade di giugno prima di predisporre provvedimenti normativi di recepimento dei quesiti. Impegna altresì i segretari di Stato, una volta predisposti gli adempimenti normativi, ad un confronto in ambito della Commissione 1 prima di trasmettere gli stessi alla Reggenza”.
Andrea Zafferani, C10: “Qualcuno è intervenuto sdegnandosi sugli Odg a fine dibattito. Certo la legge è chiara, ma il recepimento non è meccanico, senza guardare cosa c’è nel contesto. E’ ovvio che i quesiti siano semplici e immediati, non significa che non possano essere armonizzati con la legge. Per esempio, sul voto estero, dal nostro punto di vista, rispetto il ‘tornare indietro’ sulle battaglie passate e che i sammarinesi vogliono limitare, è nostro dovere creare una legge che non ci faccia andare indietro, fermo restando il ritorno alla preferenza sul voto estero”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Intendiamo modificare alcuni passaggi dell’Odg. Non si può interpretare il voto dei cittadini, l’esito del referendum deve essere applicato così come è, non c’è necessità di nessun tavolo, per questo il segretario di Stato deve proporre una legge che va ad applicarne i risultati”.
Ivan Foschi, Su: “Qualcuno ha posto il nostro Odg in contrasto con i cittadini. E’ un intervento nel castello di Serravalle che potrà esplicitarsi con l’ampliamento del parco Ausa. Non è in contrasto con la volontà degli elettori. In queste repliche credevo potessimo voltare pagina dai risultati, invece noto che qualcuno non vuole recepire la realtà. Qualcuno ha iniziato un mese prima a fare propaganda sul polo della moda, noi non facciamo denuncia, c’è una Commissione elettorale che dirà chi ha violato le regole. Sul pareggio: accettiamo i risultati sia quando ci piacciono, sia quando non ci piace. Chiedo di mettere da parte toni inaccettabili”.
Augusto Casali, Ps: “Il dibattito è stato la prosecuzione della campagna elettorale. Ho sentito dire che su preferenza unica, quorum e tetto stipendi c’è un danno. Sento dire che i cittadini hanno votato in modo inconsapevole, perché la campagna referendaria dura poco. Il quesito sulla preferenza unica era chiarissimo. Ho capito che la preferenza unica dà molto fastidio. Sono contento di ciò. Tutti ammettono che ci sono state le cordate. Ma nessuno ha fatto delle proposte per abbatterle. La politica ha dimostrato di non riuscire a cambiare se stessa, nemmeno per spirito di conservazione in un periodo in cui è lontana dalle esigenze della popolazione”.
Massimo Cenci, Ns: “In riferimento all’odg di Sinistra Unita, tutte le compensazioni sono state fatte a norma di legge e finalmente la maggioranza ha iniziato a ragionare e dare gli opportuni incarichi per un nuovo Prg. Tutto quello che doveva essere prodotto a norma di legge è stato fatto”.
Nicola Renzi, Ap: “L’analisi si è spostata da cosa è successo a cosa bisognerà fare. In questo senso, la prima cosa è rispettare l’esito della volontà popolare espressa nei referendum. Gli strumenti per farlo sono predisposti nella legge che regola il referendum. Non credo si possa fare una discussione a compartimenti stagni sui vari quesiti, e magari demandarla all’esecutivo. Perché dovrà passare per quest’Aula. Rispetto al tetto stipendi, i medici ci hanno detto che vorrebbero investire in un rapporto continuativo e duraturo con le istituzioni sammarinesi, vogliono fare un progetto anche di vita. Dovremo discutere anche di questo”.
La Reggenza comunica che ieri ha iniziato l’iter finalizzato al dare esecuzione alla volontà popolare, con il decreto 63 – 2016. Il quale ha previsto all’articolo 5 l’apertura del termine di sei mesi per formulare i progetti di legge da portare in esecuzione. “Molti ordini del giorno individuano modalità che sono alternative rispetto a quelle previste dalla legge qualificata, se venissero approvati- spiega la Reggenza- non avrebbero nessun effetto di carattere giuridico e si creerebbero inoltre anomalie nell’ordinamento”. Per tutti questi motivi l’unico ordine del giorno ammissibile al voto dell’Aula è quello di Sinistra Unita-LabDem e Civico 10 finalizzato alla compensazione territoriale nel castello di Serravalle. Sono ritenuti non ammissibili tutti gli altri in quanto prevedono iter non conformi a quello previsto dalla legge. Rete-Lazzari-Pedini, a seguito di una modifica del testo, ripropongono comunque il loro Odg.
Dichiarazione di Voto sull’Odg di Su-LabDem e C10 /Respinto a maggioranza
Augusto Michelotti, Su: “Il parco Ausa ha subìto violenti attacchi in periodi oscuri in cui si cercava di privarlo di una parte della sua superficie. La popolazione ha impedito che ciò accadesse. I cittadini si sono rivoltati come serpenti. Chiediamo che il governo dia incarico agli uffici competenti per trovare un’area dello Stato sulla quale fare un ulteriore parco urbano. Più verde c’è, meglio è. Un’idea è fare un ampliamento del parco Ausa, verso le 5 vie”.
Dichiarazioni di voto sull’Odg di Rete modificato/ Respinto a maggioranza
Federico Pedini Amati, indipendente: “Abbiamo modificato l’ordine del giorno e l’abbiamo ripresentato. Abbiamo tolto la parola “immediato” e indicato “raccomanda il Congresso di Stato”.
Valeria Ciavatta, Ap: “Voglio lasciare agli atti la mia contrarietà alle decisioni della Reggenza. Mi riferisco agli ordini del giorno della maggioranza e di Rete. Quello della maggioranza non prevede nulla in contrasto con le disposizioni normative sul referendum e le procedure di esecuzione della volontà popolare. Integra le fasi di un percorso in cui il Consiglio chiede di essere coinvolto. Non parteciperò alla votazione”.
Marco Gatti, Pdcs: “Non abbiamo ritenuto di modificare l’odg”.
Ivan Foschi, Sinistra Unita: “L’intento non è superare i disposti normativi. Sull’ordine del giorno in votazione, ritengo inutile raccomandare nel dispositivo un mandato che il Congresso di Stato ha già. Alcuni comitati avevano dato la loro disponibilità al confronto, in questo modo il loro contributo verrebbe ignorato. Sarebbe una possibilità preclusa. Secondo noi è invece necessaria. Non possiamo condividere l’odg. Voteremo contro l’odg”.
Marco Podeschi, Upr: “Upr voterà contro l’odg, perché questa è una dichiarazione elettorale. Rispetto le leggi e le norme. Questo odg non c’entra nulla con la discussione in atto. Se vogliamo entrare nel merito, ricordo che l’attuale legge sul referendum era una legge di iniziativa popolare. Le procedure sono state fissate in modo preciso dalla legge, la legge è garante, amen. Abbiamo i furti nelle case e stiamo qui a discutere sugli ordini del giorno. Sembra che non sia un problema perché non è rientrato nei referendum”.
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