San Marino. CGG, gli interventi dei consiglieri nella sessione del 29 Giugno 2015

 

consiglioI lavori del Consiglio grande e generale ripartono in mattinata dall’approvazione di una serie di nomine. Si parte dalla “Presa d’atto delle designazioni di nuovi membri in seno alla Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri”, conseguente all’Ordine del giorno del Partito socialista e di Sinistra Unita accolto nella sessione di maggio.  I nuovi membri della Commissione Affari ESteri sono quindi Paride Andreoli per il Ps e Tony Margiotta per Su.
Segue quindi la sostituzione di Grazia Zafferani di Rete dalla Commissione per la cooperazione con Massimo Santi. Sono poi accolte le nomine di Natalino Sbraccia, per l’opposizione, Sante Ruggero Lonfernini e Martina Poggiali, per la maggioranza, nel comitato amministratore di Fondiss. Così come sono approvati Fabrizio Mittiga e Alessandro Bevitori quali membri del Consiglio direttivo dell’Ente Stato dei Giochi.

Approvate infine anche le due nomine in capo al Consiglio grande e generale per l’Autorità Garante per l’Informazione: Ingrid Casali per la maggioranza e Lucia Crescentini per la minoranza.

L’Aula torna quindi all’esame delle istanze d’Arengo rimaste all’ordine del giorno: approvata a maggioranza la n.7 “affinché sia intrapresa un’azione legislativa tesa a favorire la partecipazione attiva alla vita sociale del Paese”,  respinta con 22 voti contrari, 18 favorevoli e 2 astensioni la n.9 “per l’introduzione della pratica meditativa nelle strutture pubbliche”. Respinta anche la n.11, in favore dell’attivazione di un indirizzo artistico nei licei sammarinesi, mentre viene approvato l’Ordine del giorno condiviso, presentato nel corso del cui dibattito, volto a spostare l’approfondimento della tematica al tavolo aperto degli operatori della scuola. I lavoro si interrompono sull’ultima istanza, la n. 14, “per l’istituzione entro il 2016 di un osservatorio della Sostenibilità”, che verrà discussa e messa al voto nel pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma 22. Esame delle istanze d’Arengo

Istanza n.7, Perché sia intrapresa un’azione legislativa tesa a favorire la partecipazione attiva alla vita sociale del Paese mediante la devoluzione di parte del proprio tempo in forma gratuita e non retribuita, ad almeno una delle associazioni culturali, politiche, religiose che hanno come scopo lo sviluppo sociale, la sussidiarietà ed il mantenimento delle tradizioni sammarinesi. Approvata a maggioranza.
Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione: “E’ un’istanza simile ad un’altra approvata nel 2012 in cui si chiedeva di formulare percorsi che potessero garantire una migliore protezione istituzionale da parte dello Stato nei confronti di coloro che prestano attività di volontariato. All’epoca deliberammo in maniera positiva e credo che questo orientamento debba rimanere. Su questo fronte c’è massima disponibilità all’accoglimento e mi auguro che entro 6 mesi il Consiglio grande e generale sia intervenuto con una legislazione appropriata”.
Nicola Selva, Upr: “Su questa istanza pongo subito il mio giudizio favorevole. Nel nostro Paese c’è stata sempre grande attenzione alla solidarietà e al volontariato”.
Roberto Ciavatta, Rete: “L’Istanza d’Arengo è chiara. E’ molto importante dare un peso giusto alle singole parole. Sosteniamo le associazioni di volontariato. Parte degli utili delle Fondazioni deve essere devoluto alle associazioni come avviene in Italia. Siamo contrari all’istanza d’Arengo perché ci sono altri percorsi da compiere per sostenere le associazioni di volontariato. Non ci piace poi sia detto per legge che il lavoro all’interno delle associazioni debba essere gratuito”.

Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza: “Per non buttare via quella che può essere un’occasione credo che dovremmo approfondire l’istanza nella Commissione consiliare preposta”. Elena Tonnini, Rete: “Qui si parla di fare un progetto di legge per spingere le persone a offrire lavoro non retribuito. Siamo contrari all’istanza d’arengo. Si sta lavorando a una legge in questa materia. E non capisco perché ora si voglia approvare questa istanza”.

Franco Santi, C10: “Se l’istanza intende creare un meccanismo di quasi obbligatorietà o comunque di veicolare in maniera definita questo sistema non funzionerà. Così come è stata formulata l’istanza può dare adito a interpretazioni sbagliate”.

Tony Margiotta, Su: “Siamo favorevoli all’istanza. Dispiace però che nella legge dedicata alle Fondazioni di qualche giorno fa coloro che indirizzano soldi a Fondazioni senza scopi di lucro non hanno alcun riconoscimento”.
Vladimiro Selva, Psd: “Condividiamo il senso dell’istanza nel punto in cui chiede di favorire la partecipazione attiva. La natura dell’attività di volontariato non ha a che fare con la convenienza propria. Nell’accogliere questa istanza non ci sono rischi, forse solo nell’applicarla. Ma questi rischi sono già stati in parte individuati e confido nel non commetterli dunque”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Ci esprimiamo in maniera favorevole rispetto all’accoglimento di questa istanza d’Arengo”.
Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato, replica: “Non si vuole obbligare nessuno a fare il volontario. Ma per chi lo vuole fare si devono eliminare eventuali condizioni ostative. L’approvazione dell’istanza è un atto naturale”.

 

Istanza d’Arengo n.9 per l’introduzione della pratica meditativa nelle strutture pubbliche (scuole, ospedali, istituti, spazi sociali) come programma atto al miglioramento della salute psichica e fisica. Respinta 22 contrari 18 favore 2 astenuti
Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione:

“I dati a supporto dell’istanza sono validi, si sostiene che la meditazione sia una pratica a favore della salute dei cittadini. Il nostro Stato è in una condizione di tabula rasa in materia a livello normativo, per questo riteniamo di non sostenere l’istanza e di proporre invece un tavolo di confronto per valutarne una sperimentazione. Dalle indicazione date dalla segreteria di Stato per la Sanità e l’Authority, le pratiche meditative non appartengono agli obiettivi del piano sanitario appena approvato da Consiglio grande e generale e non ci sono dati scientifici che avvallino quanto sostenuto dall’istanza. Il fatto di aprire un ragionamento su questo tipo di pratiche, che da noi sono innovative, in altri Paesi sono collaudate, accogliendo questo tipo di impostazione è più corretto che approvare l’istanza tout court. Riteniamo sia il modo di procedere più corretto”.

Francesca Michelotti, Su: “L’istanza offre la ricetta più economica e più corretta per vivere bene e felicemente. Gli effetti benefici dovuti alla pratica di meditazione mi hanno convinta. Ero sicura che si dicesse no all’istanza perché quando una cosa non costa niente e porta tanti benefici in una società così razionale viene vista con sospetto. Il segretario ha dato una risposta moderata,  però penso che all’istanza si possa rispondere di sì e attivare al contempo il tavolo per la sperimentazione. Non credo che San Marino sia proprio all’anno zero, tant’è che appena fuori dalla Rupe c’è uno spazio di meditazione religiosa aperta a tutte le religioni, creata quando San Marino aveva la presidenza del Consiglio d’Europa. E’ un’istanza semplice, animata da sane ispirazioni che servono al buon vivere quotidiano, cui non mi sento di rispondere di no”.

Denise Bronzetti, Ind. di maggioranza: “Un minimo costo questa istanza lo richiede, così come qualsiasi preparazione. Sono convinta degli effetti benefici della pratica proposta, ma quello che va chiarito è non lasciar intendere che questa pratica contrasti le pratiche di medicina ordinaria, è semplicemente un affiancamento, supporto, oltre che una pratica di vita. In questo non trovo nulla di male. Mi sento di votare favorevolmente l’istanza e di dare seguito a quanto indicato dall’Autohority e dalla segreteria per la Sanità, ovvero aprire tavolo conseguente richiesto dagli istanti. Mi auguro ci siano tempi brevi”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Anche a Venezia si fa meditazione al personale ospedaliero e da anni la applicano negli istituti scolastici in America, Europa e ci sono già scuole italiane che lo fanno. Ci sono studi che ne confermano i benefici. Forse la richiesta finale dell’interpellanza è troppo ampia.  Ciò non di meno, credo che una valutazione andrebbe fatta. Ci sono materie nelle nostre scuole che gli studenti possono decidere di seguire o meno e ci sono associazioni che praticano meditazione e potrebbero essere usate in ambito scolastico, per lo meno in fase sperimentale, proprio per dare corso a queste pratiche meditative. Va bene l’ipotesi di un tavolo, ma non vorrei che andasse come sempre, bocciamo l’istanza, si istituisce un tavolo che però non si riunisce e si va alle calende greche, non vorrei si agisse tardi per una sorta di indolenza verso questa sperimentazione.  Anche  noi voteremo favorevolmente, sarebbe semplicemente uno sprone ad attivare entro sei mesi quel tavolo”.

Michele Muratori, Psd: “Ringrazio i firmatari per gli spunti di riflessioni offerti. E’ innegabile la bontà dell’istanza e confido nel buon esito di tale proposta con la speranza di poter affrontare questa tematica in maniera più approfondita. Costi lievi e benefici innegabili, facciamo una sperimentazione. il mio voto sarà favorevole”.

Grazia Zafferani, Rete: “Esprimiamo voto favorevole all’istanza. I bambini oggi sono frenetici perché i genitori li riempiono di impegni e la società stessa di stimoli. La meditazione permette di sperimentare la calma, la gestione dei propri pensieri e sensazioni. Se il bambino imparerà questa pratica per gestire le proprie emozioni saprà trovare una salda posizione nel tessuto sociale”.

Roger Zavoli, Upr: “Gli studi hanno dimostrato gli effetti benefici sulla salute della meditazione, ma anche in ambito sociale ed economico ci sono vantaggi, in ambito scolastico una miglior gestione dello stress, in ambito sanitario perché ridurrebbe la spesa pubblica dei giorni malattia e dei farmaci. Esprimiamo il voto favorevole di Upr con la speranza tale tecnica sia introdotta nelle scuole, nelle strutture pubbliche in modalità e tempistiche più consone”.

Franco Santi, C10: “La meditazione purtroppo non fa parte della nostra cultura, ma appartiene alla cultura orientale che l’ha portato avanti nei millenni. E’ una pratica, non ha teorie o dietrologie, è un’azione che va svolta quotidianamente e produce risultati. Il segretario ha parlato di sperimentazione e questa è la strada giusta. Spiace che l’Authority nell’ambito delle iniziative della prevenzione primaria non abbia preso in considerazione questa pratica. Ciò non significa che un giorno non ci potremmo arrivare”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Non mettiamo in dubbio i beefici di tale pratica sul piano fisio-psicologico, su questo non si pongono obiezioni. Ma l’istanza, oltre a presentare benefici, ha un contenuto assolutamente generico, proponendo l’apertura di un servizio responsabile alla meditazione in tutte le strutture pubbliche. Dovremo quindi dare precedenza a queste pratiche su quelle a beneficio dell’utenza. Mi sembra eccessivo. Chi lavora deve dare un servizio all’utenza  prima di tutto”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato, replica: “C’è difficoltà nel portare immediatamente strumenti operativi nella struttura pubblica, non siamo preparati per dare una risposta concreta in sei mesi. Diventa quindi problematico essere a favore dell’istanza da parte dell’esecutivo. Il Consiglio è libero di decidere come ritiene”.

Istanza d’Arengo n.11, per l’attivazione di un indirizzo artistico fra i Licei presenti nella Scuola Secondaria Superiore della Repubblica di San Marino. Respinta. Accolto l’Odg condiviso 

Giuseppe Morganti, segretario di Stato per l’Istruzione: “L’istante ha individuato l’elemento centrale, ovvero che gli attuali elementi formativi del nostro liceo possono essere indirizzati a orientamenti che guardano al mondo e lo precorrono. Lo scorso anno per questo scopo sono stati istituiti tre tavoli di lavoro tra insegnanti di ogni ordine di scuola. L’offerta formativa va effettivamente rivista, ma mi piacerebbe che queste innovazioni provengano proprio dalla scuola, non che sia la politica ad imporle, con il rischio che non vengano comprese nel mondo scolastico. Il nostro indirizzo è quindi quello di attendere i percorsi sulla base di indicazioni specifiche che provengano dal mondo della scuola, quindi non solo insegnanti, ma anche studenti e famiglie. L’idea dell’istante è interessante, credo ci siano i presupposti per incentrare curricula anche su materie strategiche come quelle artistiche, contemporaneamente però queste proposte devono arrivare da questo specifico mondo. Il governo ritiene di respingere istanza. Sottolineo infine che ci sono ben 70 ragazzi sammarinesi che seguono indirizzi artistici nelle scuole fuori territorio”.

Nicola Selva, Upr: “Il percorso di un liceo artistico potrebbe dare agli studenti possibilità di conoscere meglio problematiche di tutela e conservazione del nostro patrimonio artistico. Ma anche integrare l’offerta con la nostra università di Design. Cogliamo favorevolmente l’istanza”.

Mimma Zavoli, C10: “A questa istanza poteva essere data una sola risposta, favorevole. C’è necessità di ripristinare il senso della lettura del presente, differente da quello che viviamo quotidianamente. La scuola non è solo degli addetti e di chi la frequenta. E’ un bene sociale di un intero Paese. Un indirizzo artistico aiuterebbe a trattenere ragazzi che non trovano questo indirizzo nelle nostre scuole e sono costretti a rivolgersi in istituti non sammarinesi. E’ un’elemento per auspicare la riforma scolastica e inserire anche un indirizzo artistico. L’istanza non dice di fare un corso nuovo, ma di tenerne in considerazione. Mi appello affinché i consiglieri accolgano volentieri questa istanza”.

Denise Bronzetti, Ind. di maggioranza: “Credo sia urgente scendere nel merito e provocare una discussione approfondita a livello politico, sia con gli operatori e aggiungo con l’intero Paese, rispetto al bisogno e al fabbisogno degli studenti in questa Repubblica, ma anche delle aziende in questa Repubblica e quali sono le necessità della formazione scolastica. Quanto chiesto dall’istanza potrebbe non essere infatti il primo bisogno formativo che ha la Repubblica. Bisognerebbe constatarlo dati alla mano. Questo indirizzo inoltre ha costi elevati rispetto altri indirizzi e altri licei. Negli ultimi anni sono state diverse le istanze sugli indirizzi formativi, non sarà un caso. Se non siamo stati in grado di inserire nei nostri licei lingue diverse dall’inglese, francese e tedesco significa che siamo un po’ indietro. Anche realtà piccole vicine è possibile studiare spagnolo o russo già dalla scuola media inferiore, e noi siamo uno Stato. Abbiamo bisogno di recuperare terreno e in fretta. Anche io ritengo che l’istanza non possa essere ad oggi accolta, mi auguro che momenti di approfondimenti sull’offerta formativa ci siano e diano possibilità di rispondere ai bisogni occupazionali anche delle nostre aziende, il gap è forte, esiste e va colmato”.

Franco Santi, C10: “ San Marino non ha la capacità di offrire tutte le possibilità formative che la vicina Italia offre. Anche perché i nostri studenti possono raggiungere abbastanza facilmente sedi fuori territorio. San Marino ha scelto di costruire una scuola di qualità, implementando i licei e delegando alla vicina Italia di dare risposte diverse, mettendo in campo una legge per diritto allo Studio, è stata una scelta di buon senso. Non possiamo seguire le mode del mercato, la scuola deve inventarsi un mondo del futuro, frutto di approfondimento, ed essere in grado di adattarsi, ma non ritengo si debba ridisegnare integralmente. L’istanza offre un argomento molto interessante, non dà indicazione precisa su tempistiche e modalità, ma chiede la possibilità di introdurre questo indirizzo. Siamo per accogliere favorevolmente l’istanza quindi per dare un impulso ulteriore a un dibattito che, a onor del vero, il segretario aveva provato a fare con il suo insediamento, ma è stato bloccato dalla sua maggioranza. Da parte nostra avrà tutto l’appoggio possibile”.

Roberto Ciavatta, Rete: “I dati che ha portato il segretario dei 70 ragazzi nei licei artistici di Riccione e Urbino sono significativi. Una volta scelta la strada del liceo artistico ritengo poi necessario scegliere una specializzazione per non entrare in concorrenza con le scuole vicine e per attrarre quel tipo di specializzazione, può essere conservazione dei beni, pensando alla tutela del nostro patrimonio Unesco. Noi approveremo l’istanza e ci auguriamo che anche l’Aula voglia farlo”.

Francesca  Michelotti, Su: “Le argomentazioni dell’istanza molto convincenti. Settante ragazzi iscritti nei licei artistici fuori San Marino sono poi un numero significativo da tenere in considerazione. Lo dobbiamo fare per perseguire la crescita dei cittadini in ogni senso. E dobbiamo riuscire ad appoggiare i talenti, le inclinazioni, sostenere le scelte. Il centro storico di San Marino è patrimonio Unesco e questo non si può ridurre ad una targa, ma in un fattore di sviluppo artistico e di valorizzazione del patrimonio.  Non saranno costi, ma investimenti per il futuro del Paese. Noi voteremo a favore”.

Milena Gasperoni, Psd: “Non è conveniente, né organico analizzare questa istanza fuori dal contesto dell’offerta scolastica e formativa. Vale la pena affrontare questa discussione inserendola in un’analisi più approfondita sull’incidenza e sulla sostenibilità di tutti i corsi formativi e scolastici e nel Paese. Ancora di più di fronte la crisi economica. E’ opportuno siano sempre gli insegnanti cosa sia da studiare o dobbiamo ascoltare chi darà opportunità lavorativa ai nostri ragazzi? Credo sia ora di essere meno autoreferenziali e di aprirsi al mondo del lavoro che ci chiede professionalità tecniche che a San Marino sono completamente assenti. Chiedo un confronto con il mondo delle imprese per discutere sull’incidenza dei percorsi formativi e scolastici nel Paese”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Il dibattito è ricco di spunti sul miglioramento della scuola sammarinese. Non sono contraria all’attivazione di un indirizzo artistico nella scuola superiore sammarinese, sono tanti i ragazzi che frequentano istituti fuori confine. Ma l’offerta formativa va ben ponderata. Già da un anno c’è un dibattito aperto nella scuola per disporre le linee guida da cui partire per un piano di riforma e le risposte devono arrivare dal mondo della scuola, come ha detto il segretario. Propongo di rinviare il dibattito e presento un Odg concordato in Aula di cui do lettura: ‘Il Consiglio grande e generale, sentito l’istanza per l’attivazione di un indirizzo artistico tra i licei presenti a San Marino, (…) richiede un approfondimento e una valutazione sull’incidenza  nell’offerta scolastica complessiva e sulla sua sostenibilità, considerato che è avviato un gruppo di lavoro dei docenti di ogni ordine, volto a delineare futuri percorsi scolastici, ritiene più produttivo collocare tale richiesta in quell’ambito; impegna la segreteria di Stato per la Cultura a riferire al Consiglio grande e generale in conclusione dell’approfondimento dei gruppi di lavoro”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato replica: “E’ stato un dibattito molto ampio sullo sviluppo della scuola e del Paese. Il mondo della scuola determina le caratteristiche del futuro dell’economia. Giusto che tra le prescrizioni nell’implementazione di nuove ipotesi formativi debba esserci anche quella di collegamento al mondo del lavoro, per ascoltarlo e farsi ascoltare con il mondo della scuola. Una risposta doverosa a Bronzetti, mi pare ingiusta l’accusa per la mancanza di indirizzi linguistici, ricordo il plurilinguismo che diventerà oggetto obbligatorio in tutti gli ordini. Non sono d’accordo poi con l’esistenza di un gap tra la formazione e i nostri studenti che si formano fuori territorio. Mi piace molto la proposta del consigliere Mularoni attravers l’Odg che rilancia di dare al mondo della scuola il compito di approfondire la tematica”.

Istanza n. 14 per l’istituzione entro il 2016 di un Osservatorio della Sostenibilità in grado di monitorare le condizione economiche, sociali ed ambientali, e che costituisca un banca dati necessari a ricavare indicatori utili per indirizzare scelte politiche improntate alla sostenibilità 

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “E’ stata approvata un’istanza d’Arengo che prevede l’istituzione di un forum che porti alla costituzione di Agenda 21 anche a san Marino. E i sottoscrittori di quell’istanza sono anche quelli di questa .Nel frattempo è stato attivato un percorso insieme alle giunte di Castello, che sono gli attori principali della sostenibilità a livello locale. Siccome il lavoro è già iniziato, ci sono state riunioni e i capitani sono i primi a chiederci fino in fondo quali sono gli oneri relativi all’attuazione e adeguamento, ci hanno chiesto le giunte un po’ di tempo per approfondire questi aspetti e per coinvolgere tutti gli altri attori in modo adeguato, noi riteniamo che in questa fase l’istanza non vada accolta. Andremmo infatti a interferire su quanto stanno portando avanti le giunte. L’istanza entra molto nello specifico su quello che deve essere fatto e sui risultati, è più utile non approvarla e lavorare seriamente con il coinvolgimento tutte le realtà”.

 

I lavori del Consiglio grande e generale ripartono dal dibattito sull’ultima istanza, la n. 14, “per l’istituzione entro il 2016 di un osservatorio della Sostenibilità” che viene infine respinta. L’Aula affronta quindi quattro mozioni: 1) la prima, derivata da un Odg di Su e C10, per promuovere un dibattito sulla riforma del sistema scolastico e professionale entro luglio, porta all’approvazione di un Ordine del giorno che posticipa i termini del dibattito entro ottobre.
Ritirate tutte e tre le successive mozioni. 2) La seconda, presentata sempre da Su e C10, è volta a promuovere un riferimento e un dibattito consiliare sul tema della bolla immobiliare. Alla fine del dibattito, Cittadinanza attiva ritiene infatti sufficiente l’impegno preso e messo a verbale del segretario di Stato per le Finanze di istituire un tavolo tecnico-politico per affrontare la tematica e l’Odg viene ritirato. 3) anche la terza mozione, presentata da Civico 10, per promuovere in tempi brevi un dibattito sull’accordo Ecofin ed allo scambio automatico di informazioni, viene ritirata poiché il segretario di Stato per le Finanze Gian Carlo Capicchioni si è impegnato a dare seguito alla richiesta. 4) Infine, stessa sorte per l’ultima mozione, presentata sempre da Civico 10, per promuovere un dibattito in merito al progetto e alle prospettive di sviluppo del Parco Scientifico e Tecnologico: viene ritirata a seguito dell’impegno preso dal segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, di un’audizione e di un dibattito in Commissione consiliare finanze con tutti gli attori interessati nella realizzazione del progetto. 

Terminata la serie di mozioni, i lavori consiliari si concludono e il comma 27 sugli Ordini del giorno viene posticipato alla prossima sessione.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Comma 22. Esame delle istanze d’Arengo

Istanza n. 14, “per l’istituzione entro il 2016 di un osservatorio della Sostenibilità”, respinta.

Elena Tonnini, Rete: “Siamo favorevoli all’istanza. Agenda 21 ha già dimostrato di lavorare bene per quanto riguarda la raccolta e l’elaborazione dei dati. San Marino su questi temi può instaurare un percorso strategico cercando tutte le modalità possibili. Siamo assolutamente favorevoli a istanza: su questi temi vogliamo che San Marino diventi Paese all’avanguardia”.
Franco Santi,C10: “Serve una svolta su queste tematiche. Dobbiamo incentrare un’azione politica sul requisito della sostenibilità. Siamo favorevoli all’istanza presentata”.
Ivan Foschi, Su: “Noto sempre una certa insofferenza rispetto alle proposte che vengono dal basso. Quasi ci sia gelosia. Ma non vedrei particolari problemi di natura tecnica nell’accoglimento dell’istanza. Non facciamo l’ufficio complicazioni delle cose facili”.

Nicola Selva, Upr: “Siamo per l’accoglimento dell’istanza”.

Vladimiro Selva, Psd: “Il Coordinamento per Agenda 21 in questi anni ha lavorato molto, anche il percorso che si sta facendo con il porta a porta e la differenziata è molto frutto di quell’attività di sensibilizzazione. L’istanza approvata nel 2013 prevedeva un percorso che la segreteria di Stato sta portando a compimento e l’auspicio è che dia sostanza al raggiungimento degli obiettivi. Il percorso di Agenda 21 è trasparente e partecipato. Anche nel dibattito sul polo del lusso è stata presa in considerazione la sostenibilità, ma non è avvenuto in modo coordinato proprio per la mancanza degli strumenti di Agenda 21 come l’osservatorio per la sostenibilità. Posso essere d’accordo sul rischio della sovrapposizione, ma sono convinto che una presenza di quel tipo sia necessaria. Chiedo al segretario di confermare l’intenzione di portare avanti questo percorso, anche se le difficoltà sono state evidenziate perché i capitani non sono in grado di farsi carico anche di questo incarico, serve un coordinamento nella forma organizzata di partecipazione. E’ di fatto compito di Agenda 21 il raccordo tra chi prende le decisioni  e la cittadinanza. Comprendo l’orientamento del governo, dal momento però che arrivi la conferma della volontà di concludere quanto richiesto dalla precedente istanza, ovvero l’avvio di Agenda 21”.

Massimo Cenci, Ns: “Faccio mie le volontà espresse dal segretario Mularoni. E’ già stata accolta l’istanza che interviene su questi temi che ha avviato un percorso e creato un gruppo di lavoro che sta seguendo la materia. Anche io ritengo che questo percorso debba andare avanti. Il nostro intendimento è di non accogliere l’istanza”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato, replica: “Chi vive sul pianeta deve preoccuparsi della sostenibilità. Auspico che il percorso di Agenda 21 possa concludersi, per questo come segreteria abbiamo avviato il percorso e stiamo seguendo il coordinamento. Il ruolo delle Giunte di Castello è fondamentale, i sottoscrittori della carta d Aalborg sono loro. Prima di aderirvi le giunte ci hanno chiesto una valutazione approfondita. Le istituzioni pubbliche nel frattempo hanno previsto la nascita dell’Unità per la protezione dell’Ambiente che si preoccupa proprio della sostenibilità. Questi impegni per la nascita dell’Osservatorio non devono essere tutto in capo allo Stato, ciò non trova corrispondenza in altri Paesi. Non sono le istituzioni che devono imporre queste cose alla base. Noi, per quanto possibile, l’azione d sensibilizzazione tentiamo di farla, ma questi processi devono nascere con la presenza ampia della società civile. L’impegno del governo c’è, ma ricordatevi che a livello internazionale si prevede che si parta dalla base, che ci sia molto volontariato e che lo Stato funga da supporto”.

Comma 23. Mozione conseguente alla trasformazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari del PS, UPR, SU, C10 e dal Consigliere Indipendente Luca Lazzari che impegna l’Ufficio di Presidenza ad inserire, entro la sessione di luglio del Consiglio Grande e Generale, un dibattito sui progetti di riforma del sistema scolastico e della formazione professionale sammarinese. Viene approvato un Odg presentato dalla maggioranza per posticipare il dibattito entro il mese di ottobre.
Francesca Michelotti, Su: “La mozione è stata depositata più di un anno fa, sapevamo che era allo studio questo progetto e, allo scopo di formulare un ampio dibattito politico su un documento allora conosciuto solo dalla maggioranza, abbiamo presentato un ordine del giorno. Siamo seccati per il fatto che questo governo dimostri di essere un insieme di segretari di Stato che vanno avanti per conto proprio, anche per questioni importanti come questa. La formazione rispecchia un’idea di futuro e di modello di sviluppo, qualunque sia, ci sono presupposti imprescindibili.  La nostra cittadinanza deve avere le basi perché i nostri ragazzi diventino cittadini attivi, ci sia uguaglianza delle possibilità e formazione continua. Mi auguro ci siano le condizioni per un dibattito plurale e fattivo”.

Franchi Santi, C10: “Esigenza di un dibattito sulla scuola la solleviamo da tempo come Cittadinanza attiva, per dare modo alla scuola stessa di definire o ridefinire i parametri, le modalità per poter indirizzare al meglio un sistema che non parte da zero e ha dato tantissimi risultati e ha il dovere di mettersi sempre in discussione e rilanciarsi. La scuola è un buon punto di partenza per fare questa riflessione. Ci auguriamo che esecutivo e maggioranza siano disponibili ad inserire questo tema nella prossima sessione del Consiglio grande e generale”.

Grazia Zafferani, Rete: “Il nostro movimento sostiene questa mozione. La nostra segreteria ha dimostrato troppo spesso di improvvisare con decreti e inserendo emendamenti in Finanziaria. Vogliamo capire quale direzione sta prendendo governo e in particolare la segreteria all’istruzione rispetto la riforma della scuola”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Esprimo parere favorevole per la mozione a nome di Pdcs-Ns. C’è un dibattito in atto che coinvolge tutti gli ordini di scuola. C’è esigenza di un confronto per non rimanere fermi. Auspico che possa scaturire quindi una riflessione seria sul sistema scolastico sammarinese per progettare il futuro del nostro Paese. Investire sul sistema formativo è fondamentale per rilanciare mondo del lavoro. La mia proposta è di rinviare la discussione a conclusione dei tavoli della segreteria, da cui potrebbero arrivare suggerimenti importanti per il legislatore. Presento quindi un Odg in cui si chiede di posticipare un comma al periodo in cui sarà definita una proposta di riforma. Do lettura: ‘Il Consiglio Grande e Generale (…) impegna l’ufficio di Presidenza ad inserire un comma specifico in cui dibattere gli indirizzi di proposta della riforma del sistema scolastico entro il mese di ottobre e al termine dell’approfondimento iniziato’”.

Francesca Michelotti, Su replica: “Siamo lieti si possa condividere la mozione, esprimiamo la nostra soddisfazione, va bene fare il dibattito entro il mese di ottobre, sarebbe utile avere in mano la relazione qualche tempo prima e non il giorno di apertura del comma”.

Comma 24. Mozione conseguente alla trasformazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di Sinistra Unita e Civico10 che impegna il Governo a presentare, nella prossima seduta del Consiglio Grande e Generale, un riferimento sul tema della bolla immobiliare ed a promuovere un dibattito in merito.  (Ritirata)

Francesca Michelotti, Su:  “E’ un’urgenza superata ma non finita, la bolla può esplodere in qualsiasi momento, restano infatti valide le ragioni sviluppate nella premessa della mozione. Riteniamo sia urgente affrontarla, c’è poi una questione che sta interessando il Consiglio del XII. Sollecito quindi  il Consiglio ad orientare il Consiglio dei XII per l’intestazione di beni immobili in capo a forensi e a società, dobbiamo essere pronti. Ci auguriamo che la sollecitazione fatta venga presa con la dovuta serietà, consci del rischio della bolla immobiliare, e chiediamo di preparare un riferimento documentato con dati attendibili, in modo di poter aprire un dibattito”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “La problematica è complessa. Noi abbiamo un invenduto che per buona parte è rappresentato da appartamentini molto piccoli, che si giustificavano in un momento in cui quegli immobili erano nati per servire finte residenze o società fittizie. Siamo condizionati da un alto numero di immobili difficilmente collocabili per questa ragione. In sede di Finanziaria si pensava di attribuire questo patrimonio immobiliare ad un altro soggetto deputato alla vendita, con una tassazione dello 0,10%, è uscito con una tassazione allo 0,50% e le banche hanno ritenuto questa tassazione troppo alta. Siamo in fase di stallo. La classe politica deve scegliere se dare una chance per lasciar gestire questo patrimonio da qualcun altro o lasciarlo alle banche che non sono in grado di gestirlo. Rimane quindi in capo al Consiglio l’obbligo di una riflessione. Riteniamo sia meglio obbligare le banche a tenersi in pancia immobili perché non vogliamo abbassare lo 0,50% o è preferibile, vista la situazione, fare investimenti diversi abbassando l’aliquota?”.

Andrea Zafferani, C10: “L’analisi del segretario Mularoni è giusta. Questo è uno dei tempi più complessi che la politica si trova ad affrontare. Il mercato immobiliare è esploso senza una reale domanda dietro ed ora è finito in pancia alle banche. In questo momento non ho soluzioni precise da proporre. Non dobbiamo fare alcun tipo di analisi superficiale. Quello che noi chiediamo è un riferimento ed un dibattito ad hoc sulla questione ‘bolla immobiliare’”.

Ivan Foschi, Su: “La mozione è stata presentata oltre un anno fa ed è ancora attuale. Se qualcuno può permettersi il lusso di tenersi immobili non utilizzati sarebbe bene che questo qualcuno contribuisse in maniera più pesante con la tassazione progressiva sugli immobili. Vanno poi valutate anche le conseguenze sul sistema bancario. Credo che uno dei prossimi temi da mettere in agenda sia proprio quello di affrontare il problema del mercato immobiliare”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Dobbiamo affrontare un’emergenza. Nella Finanziaria era prevista una minima tassazione, poi un emendamento l’ha portata a cifre che il comparto bancario non può permettersi in questo momento. Occorre ripensare a una norma speciale per far sì che si possa costituire un Fondo comune di più banche che possa gestire questi immobili. Anziché una seduta consiliare ad hoc sul tema, propongo l’istituzione di un Tavolo politico-tecnico, con la partecipazione di tutte le forze politiche, da cui possano scaturire le azioni o gli strumenti più idonei per fronteggiare questo problema. Il tavolo può partire dai primi di settembre. Poi si può venire in consiglio con le proposte che questo tavolo avrà da offrire”.

Roberto Ciavatta, Rete:”La bolla immobiliare non l’abbiamo solo a San Marino, per quanto da noi la bolla abbia proporzioni sistematiche. Un ragionamento a tutto tondo andrebbe fatto sulla bolla immobiliare ma anche sul sistema bancario sammarinese. Ribadisco: dobbiamo individuare una banda sistemica mentre le altre stanno sul mercato. A quel punto i cittadini possono decidere se stare dentro la banca sistematica oppure se scegliere una banca che, in caso di difficoltà, non riceverà aiuti di Stato. Assolutamente necessario fare un dibattito sulla situazione delle banche”.

Vladimiro Selva, Psd: “Stiamo discutendo di un problema che nasce nel mondo finanziario e, una volta attraversato il settore edile, ricade nel mondo finanziario. Chi veniva a San Marino a portare dei denari illeciti vedeva in questo sistema tutta una serie di garanzie. Politicamente dovremmo porci un’altra questione: come risarcire la popolazione che ha subito un danno paesaggistico ma anche economico? Il patrimonio edilizio costruito a San Marino deve essere messo, in qualche forma, a disposizione della collettività per il bene di questo Paese. Il risarcire la collettività dei danni provocati dall’edilizia sfrenata è uno degli impegni che dovremo prendere. Cosa facciamo del patrimonio che ci ha lasciato un mercato edile sfrenato?”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Riteniamo la proposta di mettere in atto uno specifico tavolo tecnico sia la soluzione migliore. Il settore immobiliare è un settore vitale per la tenuta del nostro sistema. Credo che questa occasione di questo tavolo sarà il momento opportuno per confrontarsi sui provvedimenti che dovremo mettere in piedi per ripartire. Accolgo favorevolmente la proposta fatta del tavolo tecnico.

Francesca Michelotti, Su, replica: “La crisi finanziaria sammarinese ha molte origini. Nel nostro caso abbiamo avuto una eccessiva concentrazione del rischio soprattutto in massicci finanziamenti erogati nel settore immobiliare. Il Segretario si è impegnato a una proposta molto interessante come quella di istituire un tavolo tecnico-politico a partire dai primi di settembre. Siamo lieti di questa soluzione. Sulla base di questo impegno del segretario Capicchioni siamo favorevoli a ritirare l’ordine del giorno”.

Comma 25.Mozione presentata dal Gruppo Consiliare di Civico 10 per promuovere in tempi brevi un dibattito e un articolato riferimento in merito all’accordo Ecofin ed allo scambio automatico di informazioni.(Ritirata)

Andrea Zafferani, C10: “Le domande fatte nella mozione sull’impatto dello scambio automatico, se ci sono delle proiezioni, i tempi di recepimento dello standard etc. restano valide. Non sarà indolore e saranno necessari presidi per contenere gli effetti negativi. Sull’Accordo Ecofin non sono stati definiti e affrontati i termini della rinegoziazione, un’analisi dei contenuti non è mai stata fatta in Aula. Vorremmo stimolare il dibattito e la conoscenza dell’Aula, degli attori finanziari e del Paese con l’andare avanti di queste trattative e modifiche. Spero ci sia disponibilità, da parte nostra non c’è preclusione nella data”.

Gian Carloo Capicchioni, segretario di Stato per  le Finanze: “Come governo da tempo stiamo lavorando sui due problemi. Ecofin è in dirittura d’arrivo per la firma della nuova direttiva sul risparmio sull’Euroritenuta che andrà a sparire perché con lo scambio automatico non ha ragione d’essere. Sullo scambio di informazione sono stati formati gruppi di lavoro e si sta lavorando per poter dotare il nostro sistema di norme a supporto per attuare lo scambio automatico, visto che abbiamo firmato l’accordo a Berlino, entrerà in vigore nel 2017  e i tempi sono stretti per mettere in piedi le piattaforme informatiche. Il governo dà la disponibilità per effettuare a settembre un dibattito su questo argomento. Al momento non abbiamo schede e informazioni raccordate, ci stiamo lavorando e non abbiamo difficoltà a fare il prossimo dibattito anche in seduta pubblica”.

Luca Beccari, Pdcs: “ Anche io credo sia opportuno promuovere in Aula un dibattito su questo tema. Lo scambio automatico è la nuova frontiera della collaborazione internazionale con tutta una serie di impatti su cui è bene confrontarci anche per sfatare alcuni miti. Ho ascoltato più di una volta molta confusione, si tende a confondere più livelli di cooperazione. A livello internazionale è scattato un meccanismo irreversibile, partendo dal Fatca statunitense, quindi la nuova direttiva Ocse per superare la tassazione redditi da risparmio per lo scambio di informazioni. Il 29 ottobre 2014 ben 56 Paesi si sono dichiarati disponibili a scambiarsi informazioni dal 2017, altrettanti Paesi lo faranno dal 2019. Il nostro Paese si inquadra quindi tra i primi Paesi ad adottare questo standard e lavorerà su tre piattaforme diverse, scambio con Usa unilaterale, scambio alla pari di tutti i Paesi Ue su base bilaterale, verrà superata l’euroritenuta, poi scambieremo con i Paesi ex Ue che ci chiederanno di attivare lo scambio di informazioni. Da parte nostra siamo favorevoli al confronto e riteniamo che sia opportuno a portarlo non subito, ma a settembre per vedere l’evoluzione nella trattativa Ue”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Anche in questo caso, ci basta una precisazione a verbale del segretario sull’impegno preso per settembre, se è così ritiriamo la mozione”.

Comma 26. Mozione presentata dal Gruppo Consiliare di Civico 10 per promuovere un dibattito in merito al progetto e alle prospettive di sviluppo del Parco Scientifico e Tecnologico. (Ritirata)
Andrea Zafferani, C10: “Vorremmo avere risposte precise sullo stato dell’arte del Pst e sulle sue prospettive. La mozione è del 2014, un po’ di acqua sotto i ponti è passata e alcune domande hanno avuto risposta. Su altre restano alcuni dubbi. Il tema della fiscalità non è chiaro, non lo è la scelta della sede, ritengo giusto quindi un chiarimento pubblico. Non mi sembra che in questi anni ci si sia dedicati con l’energia che sarebbe stata opportuna. Anche il ruolo dell’Università nella ricerca, rispetto un progetto che fa dell’Università uno dei marchi di fabbrica, mi risulta oscuro”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Mi sembra positivo poter parlare di Pst. Avrei una proposta. Alcune risposte ci sono state perché alcune cose si sono realizzate, come l’incubatore, ma non solo. La strada del Pst è stata in salita, ora c’è una forte volontà del governo e la determinazione a concludere un progetto qualificante per il Paese. Nel dicembre 2014 con il ministro italiano per lo Sviluppo economico è stato firmato un protocollo d’Intesa che prevede l’istituzione di un apposito tavolo tecnico-politico che da dicembre ad oggi ha avuto tre incontri, l’ultimo recente, ed è materia su cui fare il dibattito per capire i passi in avanti. La segreteria crede nel progetto e nella più ampia condivisione. Un dibattito in Consiglio è importante, ma lo è ancora di più prendere l’impegno di fare una commissione Finanze chiamando i protagonisti, quindi Ente gestore, l’incubatore, chi ci ha assistito fino ad oggi, e aggiornare sullo stato dell’arte del progetto con uno scambio produttivo di domande e risposte, e sugli sviluppi con il nostro interlocutore italiano che sono molto interessanti. Saremmo pronti già per farla adesso, qualsiasi sarà la data scelta andrà bene”.

Elena Tonnini, Rete: “Faccio un primo appello, se la volontà è quello di portare il dibattito in Commissione lo valuteranno i proponenti. Bene confrontarsi con gli attori, ma non vorremmo che succeda quello che sta succedendo con il polo del lusso in cui si spostano le risposte della politica alla parte tecnica. Non devono infatti mancare le risposte politiche sugli impatti del Pst”.

Massimo Cenci, Ns: “Tutti riconosciamo che sia un progetto che può dare un indirizzo al Paese. Ritengo la proposta fatta dal segretario condivisibile. Il confronto con tutti gli attori è un’occasione da non perdere, chiedo di provare a fare questa commissione prima possibile per poi eventualmente calendarizzare altri incontri. E’ una commissione politica e il segretario è deputato a dare risposte politiche, e in questo rispondo a Tonnini”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Siamo sempre contenti quando c’è possibilità di fare approfondimenti in Commissione. La proposta del segretario ci vede favorevoli. E’ chiaro che il problema è politico e al di là di questi approfondimenti doverosi, politicamente bisogna capire come e in che tempi andrà avanti il progetto del Pst. Ed è un problema politico. Il segretario ha detto che è disponibile alla Commissione, fermo restando il riferimento in Consiglio. Per noi è indispensabile arrivare in Aula con un progetto, un piano attuativo. Mi farebbe piacere da parte del segretario un impegno a portare questo piano attuativo in Aula entro l’anno. Se lo può dire a verbale noi ritiriamo la mozione”.

Marco Arzilli, segretario di Stato, replica: “Si, l’audizione in Commissione serve anche per avere domande politiche, ma entro l’anno dobbiamo fare un confronto anche perché deve essere pronto il bando. Le tempistiche le decideremo in Commissione”.

San Marino, 29 Giugno 2015