CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 11-19 SETTEMBRE
MERCOLEDI’ 17 SETTEMBRE – Mattina
I lavori consiliari riprendono in mattinata dall’esame dell’articolato dell’Assestamento di Bilancio, dall’Articolo 10 “Parco scientifico e tecnologico”.
Cittadinanza attiva presenta un emendamento abrogativo dell’intero articolo (che alla fine del dibattito viene respinto), lo spiega Andrea Zafferani, C10: “Chiediamo di abrogare l’articolo per due ragioni, primo il Pst è ancora una chimera, secondo l’articolo stanzia una cifra per finalità non definite, ossia consulenze e un piano di comunicazione e promozione eventi, finalità che fanno sorgere dubbi su un utilizzo non adeguato di risorse pubbliche. Insisto con la richiesta di fare una discussione seria in Consiglio grande e generale, su cosa sarà e con quali soldi si farà il Pst”.
Andrea Belluzzi, Psd, interviene per dirsi concorde a “un monitoraggio sui percorsi iniziati e per valutare criticamente e mettere a fuoco cosa ha funzionato”, ma sottolinea l’importanza di investire su progetti che “vanno commisurati alla capacità del Paese”. Massimo Cenci, Ns, difende il Pst: “Non mi stupisce l’intervento di Zafferani, ma qui stiamo parlando dell’incubatore di impresa, c’è già stato bando di concorso, che ha portato a 24 richieste, di queste sei società nuove stanno entrando con potenziali nuovi posti di lavoro e introiti per lo Stato”.
Marco Podeschi, Upr, approva iniziative che portano imprese sul territorio, “ma- osserva- questo Pst, nonostante gli sforzi profusi in questi anni, rimane ancora un oggetto un po’ misterioso a San Marino”. Rossano Fabbri, Ps, mette sotto la lente le consulenze previste dallo stanziamento e Mimma Zavoli, C10, si chiede, “dato che già 225 mila euro sono stati conferiti al Polo Navacchio per servizi che includono consulenze e comunicazione, perché inserire questa voce ulteriore per cose che dovrebbe fare già qualcun altro?”.Matteo Zeppa, Rete, sottolinea la valenza del Pst, “se opportunamente sviluppato”, ma “il problema- osserva- è la mancanza di informazione, ad oggi non sappiamo nulla dello sviluppo enorme che potrebbe avere”. Infine, Roberto Ciavatta, Rete, suggerisce piuttosto di ricorrere alle risorse presenti nell’Università per compiere un piano di comunicazione. Il segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli replica chiarendo che “questo articolo non è nuovo finanziamento o nuova consulenza, ma una rettifica di quanto previsto in finanziaria per l’Incubatore di impresa”. Si prevede infatti una riduzione della voce a bilancio di 5 mila euro che verranno trasferiti all’azienda di Produzione. “E’ una questione puramente tecnica- prosegue il segretario di Stato- la comunicazione è la parte fondamentale, fino ad oggi abbiamo fatto un tour nel territorio per informare le imprese locali, l’ultima tappa è stata fatta nel Montefeltro, a breve la faremo a San Marino”. Inoltre, il segretario assicura che non appena ci sarà possibilità, come già anticipato in Commissione Finanze, si farà un confronto con i responsabili dell’associazione Parchi tecnologici. A Zafferani il segretario ricorda infine che “abrogare l’articolo significa chiudere l’incubatore di impresa”.
Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze osserva poi che “Proporre nella legge di assestamento l’abrogazione di articoli di Bilancio approvati a dicembre, la dice lunga fra quello che è propaganda e interesse del Paese”. L’emendamento di Ca viene respinto.
Si passa all’Articolo 11, “Trasformazione dell’Ente poste in Spa”, in cui viene approvato un emendamento di Upr, respinti invece quelli di Rete e Cittadinanza attiva.
Elena Tonnini interviene per spiegare l’emendamento di Rete: “Chiediamo spiegazioni più precise, rispetto la volontà di inserire nel capitale sociale beni immobili e mobili, quindi chiediamo se siano stati identificati nel loro valore perché inserirli non è un metodo appropriato”.
Marco Podeschi spiega l’emendamento aggiuntivo proposto: “Non ci è piaciuta tutta l’operazione, e anche qui le cose sono nebulose, chiediamo quindi che sul conferimento in beni conferiti a Ente poste ci sia una relazione dettagliata in Consiglio e che questi beni immobili non siano dati in garanzia per avere finanziamenti”.
Ivan Foschi, Su e Andrea Zafferani, C10 spiegano l’emendamento di Cittadinanza attiva:“Non vogliamo si rischi un Ifp surrettizio, pare che qui si voglia aggirare l’ostacolo. Noi voteremo l’emendamento di Rete anche se più drastico, è comunque garantista, noi in alternativa chiediamo ci si limiti a conferimenti in denaro e non a beni immobili. Diversamente, sospendete questo articolo e rimandiamo la questione alla prossima legge di bilancio”. Luigi Mazza, Pdcs interviene per ribadire la validità della costituzione in Spa dell’Ente poste e chiarisce: “Qualora avvenisse un conferimento non vi è sostanziale alienazione a terzi, dato che è la Spa al 100% proprietà dello Stato, i beni quindi sono soggetti a disposizione di legge come proprietà dello Stato, troveremo la forma di inserire nell’articolato questa specificazione”.
Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze replica:“Abbiamo già chiarito che la procedura della trasformazione in Spa è corretta, resto poi perplesso di fronte alla richiesta di Rete che prima chiede di abrogare, poi vuole spiegazioni. A Podeschi dico che lo Statuto è già pronto, ma prima di adottare il relativo decreto vogliamo incontrare i dipendenti per un confronto. Continuare come ha fatto Zafferani a dire che andiamo verso una privatizzazione è fare strumentalizzazione, non è un soggetto giuridico privato”.
Podeschi, Upr annuncia quindi che c’è stato un accordo con la maggioranza di modificare il proprio emendamento, allungando i termini a 120 giorni anziché 90 per la comunicazione da fare in Consiglio. In questo modo l’emendamento dell’Upr viene approvato.
Articolo 12, “Distretto culturale”. Si ritirano gli emendamenti di Rete e Ca, dopo la proposta del governo di destinare lo stanziamento anche a borse di studio.
Emendamento Articolo 12 bis, “modifica art. 76, Promozione turismo rurale”. Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio chiarisce lo scopo dell’emendamento del governo: “Attualmente è possibile intervenire con interventi a fondo perduto, si vuole prevedere anche interventi con interessi”.
All’Articolo 13, “Sviluppo del sistema di Telecomunicazioni”, sono respinti gli emendamenti di C10 e Rete. Andrea Zafferani, C10, propone una modifica all’articolo: “E’ necessario destinare risorse a progetti di analisi, progettazione e eventuali attività di implementazione e non a generiche consulenze. Nel settore delle telecomunicazioni è necessario agire con azioni precise piuttosto che parlare di consulenze generiche”. Anche Elena Tonnini, Rete, presenta un emendamento sostitutivo dell’articolo: “Crediamo che il settore sia strategico e il governo dovrebbe attuare gli impegni presi in passato prevedendo l’istituzione dell’Autorità garante per le telecomunicazioni con specifiche competenze nelle telecomunicazioni che non siano soggette a conflitti di interesse con operatori del settore, entro febbraio 2015”. Replica il Segretario di Stato al Territorio Antonella Mularoni: “Il Governo e la maggioranza hanno fatto una scelta precisa, essere pronti con la fibra ottica il prima possibile. Prima di mettere i tubi per le telecomunicazioni dobbiamo quindi conoscere quali tipi di servizi vogliamo fornire ai cittadini. Siamo nella fase di predisposizione dello studio di fattibilità, l’idea è di partire con i lavori dai primi mesi del 2015. Stiamo valutando le consulenze professionali che potranno servirci per questo progetto: non vogliamo consulenze di società che hanno rapporti con altre aziende di telecomunicazioni concorrenti. Le consulenze servono”.
Gli emendamenti di Civico 10 e di Rete sono respinti.
Articolo 14, “Cooperazione economica internazionale”, sono respinti due emendamenti totalmente abrogativi di Rete e Cittadinanza attiva.
Elena Tonnini, Rete, spiega l’emendamento Rete: “Riteniamo sia il caso di abrogare questo articolo che instaura la delega della delega e offre la possibilità di aggiungere 20 mila euro per consulenze e trasferte, contrariamente a quanto richiesto dalla spending review”.
Andrea Zafferani, C10 chiarisce l’emendamento di Ca: “Anche il nostro è abrogativo per le ragioni espresse da Tonnini. Non è poi ben chiara questa delega, qual’è il programma della segreteria alla Cooperazione economica internazionale e come si intreccia e supera un’attività tipica della segreteria Affari Esteri e di quella all’Industria. Poi quali consulenze e quali trasferte?”.
Risponde Luigi Mazza, Pdcs: “Da oltre un anno stiamo ragionando sulla complessità di un rilancio economico del Paese, lo sviluppo attraversa più segreterie, dalla sanità alle infrastrutture, è evidente poi che il ruolo svolto nella precedente legislatura porta a un coinvolgimento ulteriore del segretario Mularoni. Nel momento che in corso di un esercizio si definisce una delega nuova, è naturale che si stabilisca una voce nuova di bilancio”.
Matteo Zeppa, Rete chiarisce che l’opposizione non intende fare polemica gratuita “ma- osserva- se arriva un emendamento del genere forse dovreste fare dei corsi di comunicazione”.
Interviene anche Nicola Renzi, Ap: “Questa delega non è in concorrenza ad altre deleghe, ma ha una funzione di coordinamento”. L’ultimo intervento è di Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “La delega ala cooperazione economica internazionale fu chiarita al momento del conferimento, di fatto è stata introdotta una delega nuova. Altre sono state passate al collega Lonfernini, e per quelle le risorse economiche erano disponibili ed è stato necessario un semplice trasferimento per decreto, al contrario questa delega non esisteva a dicembre dello scorso anno. L’importo è esiguo e il mio contributo serve a dare una mano nel settore degli investimenti esteri, attività ritenuta strategica oggi, visto che siamo a posto con gli standard internazionali. Ricordo che abbiamo istituito un intergruppo all’interno del governo per esaminare progetti di soggetti esteri e nella mia attività rientra anche questo. Chiunque può vedere la grande oculatezza di gestione nel mio precedente incarico alla segreteria agli Esteri. E vi rassicuro che per quest’anno consulenze non sono previste. La dizione è stata inserita per far rientrare tutto. E ricordo che finora non ho effettuato trasferte, le farò solo se le riterrò utili e sarà comunque accorta come sempre”.
Viene quindi presentato dal governo l’Emendamento Articolo 14 bis, “Variazione imposta di registro”. Marco Podeschi, Upr chiede quale impatto possa avere la diminuzione prevista del 2,5% fino al 2015: “Incentiva davvero il mercato immobiliare? Perché altrimenti qui siamo solo dinanzi a una diminuzione immediata delle entrate statali”. Risponde Luigi Mazza, Pdcs: “L’intervento di Podeschi pone una serie di domande interessate solo in piccola parte da questo emendamento. Sappiamo che non risolve i problemi di un settore in difficoltà che richiede nuovi rilanci”. Gian Matteo Zeppa, Rete chiede all’esecutivo dai e proiezioni che motivino l’inserimento in assestamento di bilancio di un mancato introito dello Stato”. Risponde il segretario di Stato alle Finanze,Claudio Felici: “Nella variazione allo schema di bilancio abbiamo stimato una diminuzione degli introiti di circa 200 mila euro. L’effetto del provvedimento che, quelli che Rete ha chiamato “yes man” hanno già votato è stato un aumento delle compravendite: da 225 a 334. Recuperiamo il mancato introito grazie al maggior numero di operazioni”. L’emendamento-articolo del governo è approvato.
Votato l’articolo 15, “Contratto di finanziamento”, inizia l’esame dell’Articolo 16, “Transitorio fiscale per gli anni 2011-2012-2013” con la presentazione degli emendamenti di Cittadinanza Attiva, Rete, Upr e Partito socialista.
Andrea Zafferani ,Civico 10, presenta un emendamento soppressivo dell’articolo:“L’emendamento è interamente soppressivo perché crediamo che, al di là delle belle parole del Segretario, ci troviamo dinanzi a un condono e a un regalo agli evasori. Il governo parla di equità e poi una persona fisica con 250 euro regolarizza la propria posizione a prescindere da quanto potenzialmente ha evaso o non dichiarato. Chi ha redditi di impresa paga a scaglioni e la chiude con 6 mila euro. Terza chicca: l’omessa dichiarazione per cifre potenzialmente infinite con 4 mila euro sistema la situazione se sono redditi diversi da quelli di impresa oppure con 8 mila se ha redditi d’impresa. Tutto ciò a prescindere dall’omessa dichiarazione. Mi chiedo poi come si possa fare con l’auto-riciclaggio?”.
Alessandro Mancini, presenta l’emendamento del Ps: “Vogliamo sopprimere la parte relativa alle omesse dichiarazioni”. Elena Tonnini presenta due emendamenti di Rete: “Ritiriamo l’emendamento aggiuntivo e teniamo solo quello modificativo dell’articolo 16. Non è improprio definire il transitorio come un condono. Abbiamo eliminato tutti gli scaglioni e abbiamo assegnato ‘all’ufficio Tributario il compito di definire percentuali di pagamento che aumentano con l’aumento dell’ammontare dei ricavi lordi’. Insomma più si è guadagnato più si paga”. Marco Podeschi presenta l’emendamento di Upr: “Interveniamo su tutti i commi dell’articolo. Sui famosi scaglioni previsti al comma 2 ci siamo permessi di aumentare il secondo scaglione a 1.000 euro, il terzo a 2.000 euro, il quarto a 5.000 euro, il quinto a 10.000 euro, il sesto a 50.000 euro, il settimo a 75.000 euro e l’ottavo a 100.000 euro. L’altro aspetto che abbiamo inserito è al comma 6: si parla di omessa dichiarazione dei redditi e perciò abbiamo portato la soglia per regolarizzarsi a 8 mila euro per le persone fisiche e a 16 mila euro per le persone fisiche titolari d’impresa”.
L’esame dell’articolato riprenderà nel pomeriggio.
San Marino, 17 Settembre /01