San Marino. Che il 2023 sia l’anno del trenino biancoazzurro? … di Alberto Forcellini

Chi si sarebbe mai aspettato il successo della gloriosa matrice AB03 al traguardo dei sui primi 90 anni? Addobbata sontuosamente di rosso e oro come un’antica matrona, durante le feste natalizie ha trasportato decine e decine di passeggeri, perfino i Reggenti, lungo la galleria Montale: 700 metri di fascino e di emozioni.

Stesso enorme successo per la presentazione del libro: “La ferrovia elettrica Rimini San Marino – Storia, fotografie, documenti e aneddoti”. Pienone alla sala Joe Cassar di Borgo Maggiore la sera del 28 dicembre, quando i vertici ATBA (Associazione trenino bianco azzurro) hanno invitato una serie di ospiti e il pubblico a questo preciso scopo. Da notare che le presentazioni letterarie riscuotono al massimo 10 / 15 presenze. Ma il trenino ha un potere attrattivo enorme.

Non solo, è un patrimonio noto e visibile che ATBA continua a tenere vivo e, durante queste feste, messo a disposizione della cittadinanza, dei turisti e dei curiosi. Visto l’enorme gradimento del pubblico, è legittimo pensare ad un’estensione del progetto? Nei mesi scorsi ci sono stati passaggi importanti a livello politico, con il coinvolgimento del governo italiano (quello vecchio), ma soprattutto della Fondazione Ferrovie dello Stato, con il suo direttore Luigi Cantamessa.

L’idea principale sarebbe quella di ripristinare l’intera linea San Marino – Rimini, ma per la Repubblica sarebbe importante anche solo l’ultimo tratto: quello che sale da Borgo Maggiore, attraversa quattro gallerie e alcuni scorci paesaggistici tra i più belli di tutta la zona. Dal punto vista economico, turistico, ambientale, oltre che dei nuovi concetti sul recupero e riutilizzo, sarebbe davvero una sorta di asso di briscola per rivitalizzare l’attrattività della meta sammarinese, nonché per riorganizzare l’intera offerta turistica di Città.

Il collegamento ferroviario consentirebbe infatti di completare un percorso ad anello: salita in treno e discesa in funivia (o viceversa) lasciando le macchine nel parcheggio della Baldasserona, già oggetto di un ambizioso piano di riorganizzazione degli spazi e loro consolidamento. Città riacquisterebbe molti spazi, oggi occupati dalle macchine, per essere invece destinati alla socialità, agli spettacoli e al commercio. Un grande vantaggio anche per i turisti, che nei momenti di maggior afflusso vengono canalizzati un po’ qua e un po’ là, prima alla ricerca di un parcheggio e poi alla ricerca della macchina che non trovano.

I due distretti interessati: Turismo e Territorio, sembrano fortemente motivati e hanno già predisposto le necessarie delibere per gli studi preliminari. L’affiancamento super professionale della Fondazione Ferrovie dello Stato e le risorse messe a disposizione, sono già una garanzia che le promesse possano diventare realtà. Speriamo che arrivi anche la benedizione del nuovo governo italiano, oltre a quella di tutto il governo sammarinese.

Questa ferrovia, che appartiene al territorio ma soprattutto al cuore dei sammarinesi, potrebbe essere in un paio di anni la carta vincente del rilancio turistico economico della Repubblica, potrebbe risolvere i problemi di mobilità in maniera sostenibile, e fare finalmente pace con i tanti errori del passato.

a/f