San Marino. Che senso ha il carcere? Becker torna a Londra non per Wimbledon ma per andare in galera. … di Sergio Pizzolante

Ricordo quel ragazzo di 17 anni che si impose a Londra dal nulla.
Un ricordo vivido.
Mi è sempre piaciuto molto.
Silenzioso, concentrato, solido, potente.
Ha guadagnato molto, ma, così pare, ha vissuto la vita fuori dal campo da tennis, con meno solidità e concentrazione di quando era in campo.
Bancarotta. Fraudolenta.
Ma perché il carcere?
Ok, deve pagare, ma un personaggio come lui sta già pagando. L’umiliazione a reti unificate. Le prime pagine dei giornali. La caduta. Più in alto sei più fa male.
Qualcuno dirà che questi ragionamenti si fanno con i personaggi famosi e non per i poveri cristi.
È una stupidaggine.
Ho sempre considerato questo ragionamento una stupidaggine.
Questo trattamento, per un “povero cristo” durerà all’infinito, sconosciuto ai più, ad iniziare da chi fa finta di occuparsi dei “poveri cristi”, se non cogliamo le occasioni per riflettere.
È il caso del grande personaggio che può e deve far riflettere. Per tutti.
L’occasione per riflettere.
Non per nascondere la non volontà di riflettere.
O, peggio, per occultare le nostre invidie.
Il carcere è aberrazione. Aberrante.
Ho fatto per 12 anni il parlamentare e sono andato a conoscerne molti.
Terribile. Terribile.
L’uomo in gabbia è cosa terribile.
Ma se uno non è pericoloso agli altri, perché deve stare in carcere?
Può stare ai domiciliari.
Può e deve, se ha sbagliato, rifondere le vittime per tutta la vita.
Ma il carcere no.
Mi spiace ragazzo.
Sergio Pizzolante