Una caduta improvvisa, un sentiero impegnativo e la tragedia che ha colpito la comunità romagnola e sammarinese: sabato scorso, Elena Donca, 32 anni, è morta dopo essere precipitata per oltre 40 metri lungo un tratto impervio del Monte Titano, a San Marino.
Originaria della Moldavia, ma residente da anni a Faenza, Elena era una figura ben nota nel mondo dell’arrampicata locale. Aveva preso parte a un corso per escursionisti del CAI di Ravenna nel 2024 e frequentava abitualmente la palestra Vertical, punto di riferimento per gli appassionati della zona.
Il tragico incidente è avvenuto mentre rientrava da un’arrampicata insieme a due amici, in un tratto sopra la via Sottomontana. I tre avevano appena concluso senza problemi l’uscita, quando – secondo la prima ricostruzione – Elena ha perso l’equilibrio, scivolando su un sentiero stretto. Uno dei due compagni, medico, ha tentato di prestarle soccorso sul posto, ma per la giovane non c’è stato nulla da fare.
Gli uomini della Polizia Civile sammarinese hanno ascoltato i due amici presenti e aperto un’indagine, anche se al momento non sembrano esserci dubbi sulla dinamica: un fatale errore su un passaggio tecnico e scivoloso.
La notizia si è rapidamente diffusa in tutta la Romagna, dove Elena era molto conosciuta anche per il suo carattere solare e la determinazione con cui affrontava ogni nuova sfida, sportiva e personale. Viveva a Faenza con il marito Giovanni Fabbri, con cui si era sposata nel 2014.
Dopo l’incidente, le difficoltà del terreno hanno impedito un recupero immediato del corpo. Le operazioni si sono concluse all’alba di domenica grazie all’intervento di un elicottero, che ha permesso di trasportare la salma a valle.
I funerali saranno fissati nei prossimi giorni, una volta conclusi gli accertamenti disposti dall’autorità giudiziaria sammarinese.