Due giorni di intense nevicate, un metro di accumulo nelle zone più alte. Uno spettacolo unico, che diversi turisti non si sono lasciati sfuggire. E ovviamente tanti disagi: rami rotti e bidoni rovesciati a causa del forte vento, parcheggi inagibili, marciapiedi impraticabili, corsie ristrette perché la neve viene ammucchiata a bordo strada, traffico rallentato.
San Marino non è stato l’unico paese interessato dalle abbondanti precipitazioni nevose di questi giorni, tutta l’alta Valmarecchia e parte del Montefeltro hanno registrato lo stesso fenomeno, con punte da record che hanno toccato i 2 metri, pali della luce abbattuti, intere comunità senza corrente elettrica e molti altri disagi.
In Repubblica, invece, ha funzionato tutto. O quasi. Ma soprattutto hanno funzionato le proteste, riprese prontamente da tutti i giornali. Perché va di moda e la critica è diventata (non certo da ora) lo sport nazionale, tanto che si ha quasi timore di rilevare le cose che vanno bene.
La rotta neve. Ci sono degli operatori che sono degli ottimi professionisti, che lavorano con diligenza, buon senso e occhio alle diverse situazioni. Qualcuno riesce a fare delle vere architetture di neve, alzando muri di riporto alti tre/quattro metri, senza fare guai. Altri fanno la staffetta per scaricare il manto nevoso lungo i greppi (per fortuna ce ne sono tanti) senza rompere le piante e neppure il guardrail, creando spazi e accessi altrimenti impenetrabili.
Poi ci sono quelli che sembrano lavorare per dispetto, che sgombrano la strada ma chiudono tutti gli accessi privati che sono su quella linea e che se ripassano fanno pure peggio.
Ci sono automobilisti che non sanno guidare sulla neve e che ad ogni curva rischiano (o fanno rischiare) l’incidente. Ci sono quelli che sono convinti di essere degli stuntman e godono a far vedere le loro prodezze mettendo in pericolo la loro stessa vita, oltre a quella degli altri. Ci sono quelli che non sono attrezzati e che rimangono fermi per strada, bloccando il traffico e creando problemi alla circolazione.
E poi c’è anche il Segretario Lonfernini, che non perde occasione di dire la sua scatenando un coro di proteste. Non è la prima volta e non sarà neanche l’ultima. Lui è fatto così e non ci si può fare niente. C’è solo la speranza che ne se ricordino i suoi elettori.
Dall’altra parte, non è che certi membri di opposizione siano da meno. Pur di raccogliere qualche like facendo leva sul malanimo di alcune persone, non si fanno scrupolo di accendere la macchina del fango e di fare a gara a chi la spara più grossa. Se è vero che il Segretario Canti ha rottamato il servizio rotta neve, dovrà essere sua cura e premura riorganizzarlo nei dovuti modi. Ma girando per le strade, si vede un Paese che ha reagito bene anche di fronte ad un evento meteo cruciale.
“Chi ha giudizio l’adoperi” dice un vecchio adagio popolare. Analogo all’altro: “La lingua muta ne stanca cento”. Tanto è vero che c’è una maggioranza di cittadini, che ha senso civico e consapevolezza di cosa bisogna fare di fronte ad un’intensa nevicata. Quindi si arma di badili, o di bobcat, pulisce la sua proprietà, aiuta i vicini, adotta comportamenti consoni alla situazione e si mette a disposizione della Protezione Civile. È quella maggioranza silenziosa che è la forza di questo Paese.
Per molte cose, comunque necessarie, non si può fare altro che aspettare. La pulizia dei parcheggi: sicuramente è secondaria alla pulizia delle strade, cominciando da quelle principali e poi man mano le altre. I vicoli, saranno sicuramente gli ultimi.
L’ecatombe di rami, a volte anche tronchi, piombati a bordo strada sotto il peso della neve, in mezzo a un tappeto di foglie. Dovrà essere l’occasione per l’UGRAA, appena la stagione lo consentirà, non solo di fare pulizia, ma anche di potare o di estirpare le piante troppo vecchie e magari di rinverdire bordi e aiuole con la piantumazione di nuove essenze. Fiumiciattoli e torrenti che rischiano l’esondazione: anche questi dovrebbero diventare oggetto di interventi per l’allargamento degli argini e per una costante, corretta manutenzione. Insomma, solo cose di buon senso, che si possono fare usando il “giudizio”.
E infine: mettiamoci il cuore in pace, potrebbe nevicare ancora!
a/f