I decreti hanno il carattere dell’urgenza ed è forse per questo che non è sempre facile comprenderli appieno. Bene ha fatto allora il consigliere di Rete Adele Tonnini a spiegare in un video quali sono i requisiti per poter accedere al fondo istituito dal famoso art.1 del decreto n.63. Il consigliere ha spiegato che può farne richiesta già per il mese di marzo e per tutta la durata dell’emergenza, chi si trovi in gravi difficoltà economiche, ovvero il singolo o il nucleo famigliare il cui reddito mensile dichiarato sia inferiore a 580 euro (parliamo di un reddito annuo inferiore ai 6000 euro). Chi ha un reddito inferiore a quella cifra può far richiesta di un assegno mensile di 580 euro al quale si aggiungono 150 euro per il coniuge e 50 euro per ogni altro convivente. A quella somma va aggiunta ancora la metà della rata dell’affitto se non si ha una casa di proprietà. I titolari di licenza e gli autonomi potranno anch’essi richiedere l’assegno purché rientrino tra le attività che hanno dovuto chiudere a causa del coronavirus. L’importo complessivo viene erogato in parte sulla smac e in parte con bonifico bancario. Non possono accedevi titolari di immobili anche in leasing diversi dalla casa di residenza o della propria attività. Non può richiedere l’assegno chi detiene in banca oltre 6000 euro o ha dichiarato somme all’estero. Il comitato gestore dell’erogazione dei fondi – ha ammonito Adele Tonnini – si occupa dei controlli e anche di richiedere indietro i soldi per richieste non veritiere. Il modulo con la richiesta va inviato tramite raccomandata o spedito via mail all’indirizzo info.finanze@gov.
Repubblica Sm