“Opportuno allearsi alla Dc, ma la gente vuole vedere cose concrete, contano i fatti” .
Ho avuto modo di leggere l’intervento di Lazzaro Rossini su Tribuna e devo dire che anche io ho letto il comunicato del Psd ed ho partecipato alla riunione della Direzione del partito.
In effetti le risultanze del comunicato differiscono con quanto emerso durante la discussione. I tanti interventi che si sono succeduti hanno chiesto un cambio di rotta nell’azione del Governo e per far questo c’è stata una unanime forte richiesta affinché il partito sia più attivo ed energico.
Caricare di significato politico uno strumento di democrazia diretta con la discesa in campo dei partiti e la costituzione del comitato contrario è stato un errore. Continuo a pensare tuttavia che la scelta di governare il Paese con la Dc sia stata una scelta opportuna e dettata dalla logica viste le condizioni in cui si trovava e si trova tuttora il Paese ma, occorre imparare a capire i messaggi che l’elettorato manda alla politica in generale e in partico- lar modo al governo e ai partiti che lo compongono.
Il primo segnale è arrivato con le elezioni del 2012 ed è stato un segnale chiaro: la coalizione Bene Comune ha avuto un risultato inferiore alle aspettative per la crisi non risolta nei quattro anni precedenti da parte dei partiti alleati: se i risultati continuano a latitare gli elettori continueranno a esprimere il loro dissenso coinvolgendo naturalmente anche il Psd.
Il secondo segnale è arrivato con il referendum ed è stato straboccante
Da qualunque parte si voglia iniziare l’analisi del voto referendario, porterà sempre alle stesse conclusioni: la gente vuole vedere cose concrete, gli slogan interessano poco; contano i fatti.
Il lavoro e lo sviluppo sono le priorità; tutti gli sforzi vanno indirizzati in questa direzione. Dare lavoro, portare imprese, produrre reddito. Questa è la missione. Non possiamo permetterci, sia come governo che come partito, un terzo segnale.
Il fenomeno di Renzi in Italia può consentirci di prendere qualche esempio: la sua agenda politica è stata dirompente, ha rotto gli schemi; la sua marcia determinata e decisa ha travolto chi è abituato da sempre a mettere i bastoni fra le ruote (e anche noi, nel nostro piccolo, ne abbiamo sempre tanti …); così facendo ha ricreato un clima di fiducia attorno alle politiche del suo governo e del suo partito.
Dobbiamo fare la stessa cosa, abbiamo le risorse umane e le competenze necessarie.
Danilo Micheloni
su La Tribuna