E’ stato detto domenica scorsa durante la messa. Il giorno 20 novembre sarà l’ultima funzione che verrà celebrata nella Chiesa di Francesco di Città.
Anche se vi è stata una raccolta di firme da parte di tanti sammarinesi per evitare che i frati francescani lascino la Repubblica, sembra che oramai non ci sia più nulla da fare e che la loro presenza in territorio, dopo oltre 800 anni, sia giunta al termine.
«Siamo in una fase di ristrutturazione – spiega padre Francesco Acquabona, il superiore – ci saranno accorpamenti. Fonderemo un’unica grande provincia». I motivi sono chiari. Fino a oltre cinquant’anni fa nel convento della Repubblica si contavano almeno trenta religiosi, ora soltanto tre. Il 90enne padre Livio, padre Francesco appunto e padre Julian, il più giovane dei tre, dai sei anni in Repubblica e terzino della squadra di calcio a cinque del Tre Penne. «C’è stato nel tempo un calo delle vocazioni – spiega – Non c’è rinnovamento. Io sono a San Marino da tre anni e sicuramente dispiace lasciare questa comunità per la quale siamo stati e siamo un punto di riferimento. Anche se in centro storico ormai vivono pochi sammarinesi e la chiesa è frequentata quasi esclusivamente da turisti».
Dal servizio all’ospedale di Stato alle funzioni religiose nella chiesa di San Francesco, senza dimenticare la Pinacoteca. «Il convento comunque non viene soppresso – precisa padre Francesco – viene soltanto ‘congelato’ in attesa di conoscere le decisioni che verranno prese in futuro. Non saremo più nel convento di San Marino e per il momento sappiamo soltanto questo. Poi naturalmente le attività legate museo, che è gestito dallo Stato, verranno comunque portate avanti ed è possibile che resti una collaborazione futura». Il primo giorno di settembre è stata infatti inaugurata nella Pinacoteca (di proprietà dell’ordine francescano) una mostra di arte sacra ‘Le lacrime di Dio’ che si potrà visitare fino a novembre. E naturalmente proseguirà anche il restauro dell’organo della chiesa di San Francesco. «Già da più di qualche tempo – racconta il religioso sammarinese – si parlava di una possibile chiusura. Questo per noi non è un fulmine a ciel sereno».
I francescani sono presenti a San Marino dalla metà del 1.200.
«Probabilmente era ancora in vita San Francesco – sottolinea il superiore –. Da quel momento è stata una presenza ininterrotta quella dei francescani sul Titano considerando che a San Marino non c’è mai stata la soppressione degli ordini religiosi. Una lunga tradizione, una presenza importante».