SAN MARINO. Chiesta censura di Simone Celli. “CONFUORTI, I PRIMI CONTATTI RISALGONO AL 2014? SI RENDANO NOTI I DOCUMENTI”

Tonnini “Per un anno e mezzo San Marino è stato gestito via chat e email ma ancor più preoccupante è la reazione del governo…”

Si è tentato il tutto e per tutto per far passare il messaggio che se vi sono responsabilità nella vicenda che ha coinvolto gli ex vertici di Banca Centrale che ha scoperchiato un calderone, tali responsabilità vanno addossate alla passata legislatura perché le nomine sarebbero avvenute allora.

A dare poi manforte alla tesi, ci ha pensato la diffusione della notizia che nel 2014 Confuorti avrebbe intrattenuto con San Marino rapporti istituzionali tanto che vi sarebbero una richiesta della Advantage Financial e una relazione lì a dimostrarlo.

Il che forse nelle convinzioni della maggioranza cambia del tutto gli scenari. Per il Segretario del Pdcs Giancarlo Venturini si tratta invece ancora una volta di un modo poco trasparente di affrontare la questione. “Anzitutto – ha detto parlando in aula consiliare – se sono emersi questi legami che addirittura risalgono al 2014, è bene che i documenti di cui certamente la segreteria alle Finanze dispone vengano resi pubblici in modo che si possa far chiarezza una volta e per tutte. Poi è innegabile che a partire proprio da quei contatti si sia trovato nel 2017 ampio spazio di operatività. Contatti intrattenuti da alcuni esponenti della maggioranza va chiarito quali siano (chi era allora Segretario alle Finanze?) visto che poi ci sono membri della passata maggioranza che fanno parte anche di quella attuale. Da parte mia posso dire che il sottoscritto assieme ad altri membri della scorsa legislatura ha provveduto a prendere le distanze dagli ex vertici di Banca Centrale i quali hanno agito senza dialogare con le varie istituzioni addirittura non prendendo parte ad incontri ufficiali. E’ dunque un passo cruciale quello di dare un contributo per fare chiarezza. Ed è importante far emergere il documento della Advantage Financial del 2014.

Perché è vero che la parte giudiziaria spetta al Tribunale ma è altrettanto vero che le responsabilità politiche vanno chiarite prima. E da queste responsabilità il governo attuale non può chiamarsi fuori considerato che è nel 2017 che è avvenuto il commissariamento Asset, la vicenda dei decreti dettati e il bilancio liquidatorio di Cassa”.

“La maggioranza – ha detto Mariella Mularoni parlando nella cornice dell’aula consiliare – ha dato gli strumenti legislativi affinché tutto avvenisse”. Anche il Consigliere Francesco Mussoni sul punto chiede chiarezza “Se il Segretario alle Finanze ha avuto questi rapporti di certo non li ha condivisi con il Congresso di Stato”.

Infine se da un lato questa maggioranza non sembra affatto disposta a prendere coscienza di eventuali responsabilità da attribuire a se stessa pare stia andando molto veloce per cercare di portare in luce quelle del passato. Ed è notizia fresca che il Congresso di Stato abbia dato mandato di intraprendere tutte le iniziative opportune per accertare le responsabilità delle figure dirigenziali e degli esponenti aziendali, nelle passate gestioni della Cassa di Risparmio definite come ‘scellerate’.

Per Elena Tonnini il Paese sarebbe stato tradito e abbandonato. “Per un anno e mezzo San Marino è stato gestito via chat e email ma ancor più preoccupante è la reazione del governo e della sua maggioranza che pensa solo a difendere se stessa e a fare la vittima. Come del resto fa Grandoni che difende Confuorti e dice che è stato criminalizzato. L’aula fa come Grandoni ma il Paese non può permettersi più di essere governato da chi ha fornito tutti gli strumenti per portare avanti un piano volto ad affossarlo. Celli peraltro a quel piano è ancora ancorato perché seguita a volerlo realizzare ad esempio con la riforma di Banca Centrale dove anche ora vengono portate avanti azioni anomale”. Alla fine l’opposizione ha presentato un ordine del giorno per chiedere la censura del segretario di Celli. A lui i firmatari imputano la colpa di “non essere stato capace di impedire che un potere esterno al Paese, rappresentato dal Finanziere Francesco Confuorti, si inserisse negli organismi di gestione della Banca Centrale e di Cassa e ne influenzasse e decidesse buona parte dell’operatività”. Celli, in qualità di presidente del Ccr, “non poteva non conoscere i legami che il dottor Filippo Siotto teneva con Francesco Confuorti”. La RepubblicaSM