San Marino. Ci risiamo con il Covid: è arrivata la variante Centaurus, con uno stuolo di sorelle. Ma sono meno pericolose di Omicron … di Alberto Forcellini

Febbre alta, tosse, raffreddore, perdita del gusto. Sembra l’inizio di una sindrome influenzale, e invece è ancora una volta il Covid. “È una strage” dicono cittadini riminesi e dei Comuni limitrofi. Ma anche a San Marino i numeri hanno ripreso a crescere, sia per i ricoveri, sia per quanto riguarda il tasso di positività sui tamponi effettuati.

A differenza del recente passato, un eventuale contagio provoca comunque meno ansia, sia perché ormai tutti sanno di cosa si tratta, sia perché l’ISS ha adottato procedure che sono più efficienti e più semplici per i cittadini. Basta chiamare il Centro Operativo Territoriale e da lì parte tutta la trafila. Di positivo c’è anche che ormai non si vedono più le polmoniti bilaterali, che erano quelle più terribili e in ospedale arrivano i pazienti che hanno malattie croniche aggravate dal virus.

Ma se Omicron è in calo e fa meno paura, in casa sua non c’è pace perché continua a mutare velocemente e sforna sottovarianti a ritmo incredibile, che a loro volta partoriscono altra progenie. Fino a qualche settimana fa, si contavano già 230 discendenti di Omicron. Oggi, sono cresciuti ancora. La più famosa delle varianti è indiscutibilmente Centaurus, battezzata così dai social. Come del resto le altre figlie che si sono aggiunte all’elenco: Gryphon, Minotaur, Chiron, Aeterna, Typhon e Cerberus, la più temibile. Anche se Omicron 5 resta la più diffusa con l’80 – 90% di contagi nel mondo. È abbastanza intuibile che entro novembre saranno queste a guidare la nuova ondata di contagi in Europa e nel nord America. Gli scienziati spiegano che le mutazioni di Cerberus raddoppiano ogni settimana: ci sono voluti solo 19 giorni per crescere di 8 volte da 5 sequenze a 200 sequenze.

Al di là dei nomignoli nati sui social o proposti da qualche esperto, l’Agenzia Onu per la salute spiega che al momento il perimetro in cui si muovono queste sottovarianti è quello di Omicron. Tuttavia, se si scoprisse che si comportano in modo molto diverso da Omicron, gli scienziati sono pronti ad intensificare le loro ricerche. Tradotto: il rebus delle varianti è sotto costante monitoraggio degli organismi internazionali e dell’OMS.

Ma è altrettanto chiaro che il coronavirus oggi ha un problema. Incontra infatti una popolazione quasi interamente vaccinata o guarita. Proprio per la sua contagiosità straordinaria, Omicron ha immunizzato molte persone e si ritrova in un collo di bottiglia strettissimo. I suoi spazi di caccia sono ridotti. Ha bisogno di trovare una strada per aggirare l’immunità acquisita dalle persone, per questo cambia forma, ma si indebolisce ad ogni passaggio. La malattia grave che porta in terapia intensiva è spesso dovuta alla fragilità della persona che si è infettata.

Per questo è fondamentale stare “accorti”. Soprattutto in questo periodo in cui sono attesi i primi freddi e non abbiamo più l’obbligo dei dispositivi di protezione personali. Quindi: massima attenzione ai luoghi affollati e provvedere sempre alla igienizzazione delle mani. Assolutamente consigliata la quarta dose, magari insieme al vaccino antinfluenzale per gli over 60, appena le dosi saranno a disposizione dell’ISS e partirà la campagna promozionale.

Da questo punto di vista, dopo l’accordo sottoscritto tra i ministeri della Sanità sammarinese e italiano per l’approvvigionamento dei vaccini, è di ieri la notizia che San Marino è entrato nel Regolamento europeo relativo alle gravi minacce sanitarie a carattere transfrontaliero. Così anche il Titano potrà partecipare alla procedura di appalto congiunto delle contromisure mediche dell’Unione Europea e non avere più quei problemi che tanto ci hanno angustiato nella prima fase della pandemia.

a/f