San Marino. ”Ci ritroviamo a fine gravidanza dover valutare percorsi alternativi e/o fuori territorio (ovviamente a nostre spese) per poterci garantire di vivere la nascita di nostro figlio in modo dignitoso” . La lettera aperta di un gruppo di future mamme

Riceviamo e pubblichiamo

Sospendiamo il giudizio, sospendiamo le due categorie di persone in cui tutti cercano di farci rientrare in questo momento e cerchiamo di guardare la realta? oggettivamente.

Siamo diverse coppie ad essere coinvolte in una situazione davvero triste e indegna, ritrovandoci a fine gravidanza a dover valutare percorsi alternativi e/o fuori territorio (ovviamente a nostre spese) per poterci garantire di vivere la nascita di nostro figlio in modo dignitoso, cosa che il nostro Ospedale di Stato non ci permette… eppure in questo momento dovremmo stare tranquille e goderci il lieto evento.

A partire da oggi, 17 gennaio 2021, e? vietato l’accesso all’ospedale ai visitatori che siano sprovvisti di super green pass (quindi vaccinazione o certificato di guarigione). Tra i visitatori rientrano anche i padri, che vengono privati del diritto di veder nascere il proprio figlio in quanto non solo non possono accedere al reparto ma neanche alla sala parto.

Non sono unicamente i padri a perdere un diritto: lo perdono le madri, non potendo avere il loro compagno a fianco, e lo perdono i bambini, non potendo venire al mondo con la propria famiglia. Si sta parlando di diritti e non di vizi! Diritti che non sono mai stati messi in discussione in questi due anni di pandemia.

Voi, politici e dirigenti che avete il coraggio di prendere queste decisioni, non avete piu? uno straccio di umanita?? Voi, padri che leggete e che avete visto nascere i vostri figli e voi, madri che leggete, che siete state accompagnate dai vostri compagni in quel momento cosi? delicato, ritenete questa misura giusta? Voi, medici che applicate i protocolli, non ritenete questa discriminazione talmente disgustosa da opporvi? Sappiamo che ci saranno persone che, sopraffatte dall’abitudine di giudicare e cercare colpevoli in questa storia, penseranno “e? giusto cosi?”.

Parliamo di giustizia, ma contestualizziamola in questo periodo in cui tutto dovrebbe dipendere dalla situazione sanitaria ed ogni cosa dovrebbe essere valutata e attuata

per la salute di tutti. E’ sotto gli occhi di ciascuno di noi come, attualmente, ci siano persone positive al Covid sia tra i vaccinati che tra i non vaccinati. I padri non vaccinati stanno fuori dal reparto di ostetricia mentre coloro che sono vaccinati entrano senza neanche essere sottoposti ad un tampone, potendo essere potenzialmente positivi ed entrare comunque in contatto con altre mamme e altri neonati… d’altronde l’importante e? che sia valido il QR code, giusto? Si agisce pensando alla salute degli ospiti del reparto, o si agisce applicando una legge discriminatoria?

Nel frattempo, per chi se lo chiedesse, nella vicina Rimini succede questo: i padri eventualmente non vaccinati possono accedere al parto con un tampone e possono comunque accedere al reparto negli orari di visita consentiti (sempre con tampone negativo). Il tampone di accesso alla sala parto, se necessario, viene fatto dall’ospedale ed e? addirittura gratuito, non come qui a San Marino dove, nonostante la sanita? sia (forse ancora per poco) pubblica era a pagamento per i babbi non vaccinati.

Un fatto del genere dovrebbe far vergognare non solo la politica ma anche la popolazione che la sostiene e ci auspichiamo che la decisione venga ritrattata immediatamente, dato che l’ISS puo? regolare internamente i propri reparti con appositi protocolli: tutti i padri hanno il diritto di assistere alla nascita del proprio figlio e di poter essere presenti nei giorni seguenti.

Un gruppo di future mamme