La passata Legislatura ha inaugurato il linguaggio della “guerra” mettendo in soffitta la politica della diplomazia con la vicina Italia. San Marino ha ricevuto una lunghissima serie di avvertimenti iniziati in modo concreto con l’assedio dei Berretti Verdi alla Repubblica e continuati in seguito con ripetute richieste di fare pulizia nel Paese e nel governo. Il governo del Patto voleva coprire i gestori del malaffare che dominavano e succhiavano sangue al Paese disonorandolo e danneggiandolo pesantemente. Ha dunque scelto la strada della “guerra” con attacchi astiosi al Ministro Tremonti e al governo italiano. Addirittura ha chiesto ai cittadini sammarinesi di andare a protestare pubblicamente a Roma! E’ stato un disastro totale, costato centinaia di milioni allo Stato messo in ginocchio e disonorato. I danni continueranno ancora per molto tempo. Contemporaneamente alcuni si arricchivano a dismisura mentre l’intera economia sammarinese andava in rapido declino, causando disoccupazione e sofferenze alle famiglie.
Oggi, non paghi della dura lezione, i governanti mettono l’elmetto di cartone e partono per la “seconda guerra” lanciando dure accuse contro l’Italia dopo aver ripetuto fino alla noia che il rapporto tra i due paesi era splendido e denso di eccezionali prospettive. Purtroppo, quando manca la politica e si fanno solo gite, strette di mano e fotografie per i giornali; quando non esiste una politica estera che instaura rapporti nell’interesse del Paese; quando si trattano le cose con leggerezza e superficialità, i risultati sono disastrosi.
Ho avuto il privilegio di fare politica quando la Repubblica aveva una politica estera e devo dire che sono fortemente deluso e addolorato per una San Marino sfinita, confusa, barcollante, che vive sugli annunci e sulla propaganda.
E’ urgente definire una politica di relazioni esterne con una gestione di governo completamente rinnovata.
Emilio Della Balda