C’è davvero ben poco da aggiungere all’intervista del Presidente Pivetti.
Più eloquente non potrebbe essere. La gestione delle vicende bancarie è stata una bomba per San Marino. Internamente ed esternamente. I danni provocati al sistema nell’ultimo anno sono stati devastanti. Tanto che per cercare di recuperare dovremo andare col cappello in mano a chiedere soldi in giro con la conseguenza di svendere la sovranità che i veri Sammarinesi hanno sempre preservato.
Ma quella era un’altra razza di politici. Oggi ci troviamo a fare i conti con cassieri prestati alle commissioni tecniche e via dicendo.
Con tutto il rispetto per ogni tipo di professione che fatta con onestà e la schiena dritta resta sempre dignitosissima. Anzi, pensandoci bene, vista la risma di tecnici che ci siamo scelti, probabilmente il ragionamento fatto poc’anzi risulta campato per aria.
Almeno sul Titano, dove la realtà supera sempre la fantasia. Basti pensare che siamo dovuti ricorrere ad un bando internazionale per rimanere in brache di tela.
La vera necessità era ed è il memorandum d’intesa con Bankitalia che permetterebbe alle banche di uscire dai nostri confini. Ma qui le banche si preferisce chiuderle con i conseguenti danni. Se tutto questo disegno economico avesse un altro recondito ne lo diranno certamente le indagini in corso a San Marino e in Italia.
A meno che qualcuno non riesca a bloccarle.
Su quest’ultimo punto ricordiamo a tutti come uno Stato che vuole entrare in Europa debba garantire quantomeno le libertà fondamentali, fra cui una reale divisione dei poteri. Quanto sta accadendo in tribunale è letteralmente scioccante per un paese occidentale.
Ci auguriamo che il reato di attentato ai poteri pubblici utilizzato qui in passato in maniera “sbarazzina”, oggi venga realmente contestato a chi vuole sovvertire l’ordine democratico e bloccare le inchieste.
Dal canto nostro stiamo già preparando una ricca rassegna stampa da fare pervenire alle autorità internazionali anche per autotutela: come ben sappiamo un giornale è già stato fatto chiudere.
Repubblica.SM