«Avanti tutta col Des: zero rischi per lo Stato». Fa quadrato attorno al Distretto economico a fiscalità speciale, il progetto di legge che prevede per investitori stranieri tasse al 5% in cambio di almeno 300 milioni di investimenti in 7 anni per turismo e commercio, il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta.
Che nella conferenza stampa del Congresso di Stato di ieri torna a puntare i fari «su un’opportunità per il Paese» visto che gli investitori potranno aderire sì, ma a condizioni specifiche. Tradotto: lo Stato non rischia nulla da un eventuale fallimento del progetto Des. «Avevamo tanti investitori in questa e nella precedente legislatura – ricorda Ciavatta – che dichiaravano di essere pronti a investire per progetti legati al turismo, ma quando abbiamo chiesto loro di aprire conti correnti, non abbiamo avuto nessuna adesione. Lo dico perché il Des prevede che gli investitori versino subito 50 milioni di euro. Serve a dimostrare che hanno disponibilità economiche (e non vengono a investire chiedendo prestiti alle banche o allo Stato) ma anche che le disponibilità siano di provenienza lecita in quanto controllate dall’Antiriciclaggio».
E segnala un possibile obiettivo: «Abbiamo aree “depresse” da riqualificare. L’ex Symbol è un esempio, ma quante aree industriali, per lo più proprietà di banche, abbiamo lì a marcire? Non è un bel biglietto da visita avere ecomostri nelle zone più belle di San Marino. Col Des avremo qualcuno che si impegna a un investimento da 300 milioni per 7 anni e a versare fino a 200 milioni nei primi sei anni come capitale all’interno di San Marino nonché ad acquistare e riqualificare zone che noi non saremmo in grado di riqualificare».
Ciavatta promette che non ci sarà alcuna concessione di aree di pregio, se non con un bando come per l’ex Tiro a volo, ribadendo che «è difficile fare hotel a 5 stelle quando l’ospite la sera non ha nulla da fare se non andare nei bar».
Stop ai vincoli anti contagio
Cambiando argomento, il Segretario menziona altri due provvedimenti in elaborazione: l’uno riguardante la cannabis che vede già diversi investitori a San Marino; l’altro che eliminerà alcune misure restrittive legate al Covid come il divieto di uscire di casa con febbre a 37,5 gradi. In calendario infine sabato 21 gennaio l’incontro tra le forze di maggioranza «per evidenziare le direttrici che ogni Segreteria intende perseguire. Un esempio? Reimpostare la Sanità tenendo conto del post Covid. E poi la carenza di personale e la revisione dell’Istituto per la sicurezza sociale, il cui ultimo atto riorganizzativo risale al 2004 – ricorda Ciavatta – un’era geologica fa, oltre a due riordini nel ventennio precedente». (…) Corriere Romagna