Sono due, come si apprende dalle cronache dei giorni scorsi, i “papabili” per l’incarico di Direttore del Dipartimento Socio-Sanitario Territoriale dell’ISS: Giuseppe Noto e Aldo Schiassi, ambedue classe 1955, quindi ormai 67enni, e con esperienze dirigenziali in strutture pubbliche italiane.
Si è letto di indagini, interruzioni anticipate dei rapporti. Tutto vero, ma appaiono più “veleni” che colpe capaci di mettere in dubbio concretamente le competenze dei candidati che, comunque, andranno attentamente valutate in fase di selezione, visto il delicato ruolo che uno dei due potrebbe andare a ricoprire nella martoriata sanità pubblica sammarinese di questa gestione Ciavatta, ministro forse più efficace nel ruolo di “informatore di giustizia” che non in quello di vertice politico dell’Iss e dei suoi basilari servizi…
Attualmente, dopo l’uscita da quel ruolo del sammarinese Agostino Ceccarini, durante la gestione politica della sanità del Segretario Roberto Ciavatta (Rete) e “sul campo” del Direttore Generale Iss Alessandra Bruschi, il posto è vacante da mesi e ricoperto come facente funzione dal direttore Sergio Rabini.
Impossibile conoscere i veri motivi della rotture fra Ceccarini e la Bruschi, ma nei corridoi dell’ospedale è pressante la voce che la colpa del sammarinese fosse stata quella di “non mandare a dire le cose” al DG relativamente ad esigenze e criticità del comparto di cui era responsabile. Sta di fatto che i rapporti fra la Bruschi e il Direttore del Dipartimento Socio-Sanitario non si potevano definire idilliaci. Del resto, nulla di realmente serio e circostanziato è trapelato sulle motivazioni che avrebbero indotto il DG Bruschi a revocare l’incarico a Ceccarini, ufficialmente destituito dal ruolo di direttore del Dipartimento Socio-Sanitario perchè l’incarico era definito particolarmente oneroso e “pesante” visto che lo stesso medico sammarinese era anche responsabile dell’Unità Organizzativa Complessa.
Risultato, il doppio ruolo era talmente oneroso che, ad un certo punto, era gestito da Sergio Rabini, Direttore Socio-Sanitario e, per un periodo, anche direttore generale facente funzione, vista la partenza improvvisa della stessa Bruschi…
E, se fosse stato così difficile gestire contemporaneamente sia il Dipartimento Socio-Sanitario che l’UOC, come potrebbe oggi Rabini gestire efficacemente, unitamente al suo ruolo di direttore socio-sanitario, lo stesso dipartimento che era guidato -senza che nessuno a quanto risulta, fra il personale sanitario, come nell’utenza, si lamentasse del suo ruolo e lavoro- dal dott. Ceccarini?
Domande. Dubbi che sono destinati a restare tali… Sta di fatto che un nuovo incarico dirigenziale sembra destinato a passare da un sammarinese, più giovane, quindi con più stimoli a far bene, ad un “paracadutato” italiano, più anziano, in età pensionabile, e quindi -si deduce- con meno stimoli.
E’ questa l’ennesima “perla” della gestione politica Ciavatta della Sanità, che prima ha visto arrivare il DG Bruschi e aprirsi una sorta di guerra interna agli organismi dirigenziali dell’ISS, poi rimpiazzarlo dal DG Bevere con il quale la guerra interna si è addirittura inasprita? Sembrerebbe di sì… Possibile che sul Titano non ci fosse un candidato non prossimo alla pensione e titolato a rivestire quel delicato ruolo, non prossimo alla pensione? Sembra impossibile…
Ma allora, vien da chiedersi, perchè rivolgersi oltre confine, raccattando due -probabilmente validi- candidati di ormai 67 anni, alla fine della loro carriera professionale, con tutti i limiti che questo fattore necessariamente comporta? E’, forse, parte di un più ampio piano di epurazione che possa portare Bevere a sbarazzarsi dei dirigenti “non graditi” rimpiazzandoli con altri italiani e “graditi”?
Non si può non ricordare, del resto, oggi, la presunta “promessa” che Bevere avrebbe fatto direttamente, via telefonica, al Direttore Rabini, “assicurandogli” che il suo obiettivo era destituirlo dal suo incarico… (https://giornalesm.com/san-marino-guerra-fra-dirigenti-iss-ma-il-ministro-ciavatta-si-limita-a-guardare-e-ascoltare-di-enrico-lazzari/).
Il prossimo “paracadutato” italiano, magari anche lui in età pensionabile -vien da chiedersi- salirà il Titano per sostituire il Direttore Socio-Sanitario sammarinese?
Forse, la sanità sammarinese che vorrà lasciare il Segretario di Stato Ciavatta al suo successore sarà un’ISS totalmente gestita da dirigenti italiani, prossimi alla pensione, ma “non da destituire” secondo il DG Bevere?
Enrico Lazzari