E’ indubbio che il MotoGp di Misano e il Rallylegend servono ogni anno a ridare energia alla Repubblica mostrando una volta di più come lo sport rappresenti uno dei motori
della sua economia e come essa non abbia perduto cilindrata e potenza.
A dispetto di tanti, troppi timori, l’economia di San Marino non diventerà una bicicletta.
E tuttavia senza nuovi investimenti rischiamo come Paese di farci ‘pagare’ un uovo oggi e di veder volar via la gallina dalle uova d’oro domani.
Progredire infatti significa sì apportare continui miglioramenti a ciò che è già stato fatto ma anche cercare di realizzare ciò che ancora non esiste partendo da quegli elementi che hanno dimostrato di saper portare tanta acqua al mulino della nostra economia.
I molti contatti con Ducati e Volkswagen ad esempio potrebbero essere d’impulso alla crescita creando strutture alberghiere adeguate con annessi spa e ristoranti di alto livello
magari con chef stellati.
In questo San Marino non dovrebbe far altro che guardare ad esempi come quello di Hong Kong e cominciare a pensare in grande: un 5 stelle per ogni castello?
Il che migliorerebbe non solo il futuro ma anche il presente.
Si dice non a caso che se ho un grande sogno nel mio prossimo futuro miglioro di conseguenza il mio presente.
E il futuro va sognato nel dettaglio perché quello è davvero l’unico modo per realizzarlo.
Non ci resta dunque che metterci in gioco traendo dallo sport la più grande e nobile delle lezioni.
Non è forse vero che attraverso le Olimpiadi si sono potuti conoscere anche quei Paesi che spesso non godono di quella visibilità internazionale che invece meriterebbero? L’immagine che ne esce è fenomenale.
La voglia di competere o quella di lavorare per realizzare un obiettivo devono nascere da un sentimento profondo.
Di qui l’importanza, nella prossima legislatura, di puntare sui dicasteri allo Sviluppo economico (potrebbe sostituire, il nome è importante, quello alle Finanze) e allo Sport, i quali dovranno rivelarsi vitali per la crescita del Paese.
Per far questo servirà unità di intenti da parte di tutto il Congresso e il Segretario agli Esteri o allo Sviluppo economico dovrà assumersi – come più volte su queste pagine abbiamo ribadito – la responsabilità dell’azione di Governo coordinando l’intera attività dell’esecutivo.
Egli dovrà avere la libertà di chi agisce per competenza e necessità per il bene di San Marino.
In fondo non funziona così anche nelle altre grandi democrazie quali Germania, Francia, Italia o Stati Uniti?
Non è altrettanto vero che nelle grandi aziende pubbliche o private esistono leader quali Zuckerberg, Marchionne, Moretti, solo per citarne qualcuno, ad avere conseguito importanti risultati?
Sono sempre gli uomini a fare la differenza.
Altrimenti si tratterà solo di riempire, con continui sacrifici, un secchio bucato che perderà acqua da tutte le parti.
Stefano Ercolani.
La Tribuna