San Marino. Banca Cis, a quando lo ‘sblocco’ effettivo?

Mentre gli ex correntisti attendono ancora di poter accedere ai propri conti Bruno Macina scrive al Segretario Guidi per parlare del torto subito dagli ex correntisti di Asset Banca e della grave ingiustizia di non aver loro restituito le obbligazioni subordinate.

Sono trascorsi oltre dieci giorni dalla fine del blocco dei pagamenti di banca Cis. Così, stando alle parole del commissario Sido Bonfatti, pronunciate all’indomani dell’approvazione della risoluzione per la banca, non dovrebbe esser lontano il giorno in cui i correntisti di banca Cis potranno accedere nuovamente ai propri conti dislocati presso le tre banche sammarinesi individuate dal provvedimento: Bac, Bsm, Bsi.

Era il 19 luglio quando il commissario Sido Bonfatti parlando in conferenza stampa disse: “Entro 10 giorni, 15 giorni massimo no a 100mila euro qualsiasi depositante di banca Cis potrà prelevare presso una delle tre banche alla quale sarà assegnato l’intera sua disponibilità”.

Considerato che lo stesso Bonfatti alla vigilia del commissariamento di banca Cis rassicurò i correntisti dichiarando che non ci sarebbe stato alcun blocco, in tanti in questi giorni si stanno rivolgendo alla nostra redazione per sapere se effettivamente verrà dato seguito alle parole dichiarate in conferenza stampa.

C’è del resto una stagione che San Marino attende soltanto di mettersi alle spalle. Sul sito di Bcsm compare una risposta più chiara: “Quanto tempo sarà necessario per la migrazione informatica? Il processo di migrazione informatica dalla Banca Nazionale Sammarinese alle tre banche è particolarmente complesso, anche in relazione all’utilizzo di diversi sistemi informativi da parte di BNS e delle tre banche cessionarie, per cui non è possibile stimare esattamente la durata del medesimo.

Tutti i soggetti coinvolti (BNS, le tre banche cessionarie e i rispettivi provider informatici) stanno adoperandosi al massimo per ridurre per quanto possibile la tempistica della migrazione informatica, che comunque dovrebbe richiedere qualche settimana per il trasferimento delle passività protette (ex art. 100 della LISF)”.

Guardando al prossimo futuro: dal momento in cui ciascun correntista potrà disporre dei propri soldi avrà dunque la facoltà di prelevare somme no a 100mila euro (posto che potrà decidere anche di detenere tali somme presso la banca nella quale il proprio conto verrà trasferito).

L’augurio è che ciò possa effettivamente avvenire nel giro di qualche giorno, così come ufficialmente era stato dichiarato. Ci sono infatti persone che da oltre 6 mesi attendono di poter disporre dei propri risparmi e che in questo tempo hanno dovuto far fronte alle spese della quotidianità adottando di volta in volta soluzioni di fortuna (storie più volte raccontate dal nostro giornale).

Poi c’è chi ancora da più tempo attende di riavere indietro i propri soldi e di conoscerne il destino. La loro storia è ormai tristemente nota: si tratta degli ex correntisti di Asset Banca, istituto sano fatto chiudere per ragioni inconfessabili.

Così mentre un po’ tutti i consiglieri di maggioranza hanno fatto un frettoloso mea culpa su quanto è accaduto, nessuno ha dato però risposte certe ai risparmiatori. Questi ultimi peraltro non hanno potuto fare a meno di constatare come il trattamento che gli era stato riservato sia nettamente diverso rispetto alle modalità di rimborso stabilite per gli ormai ex correntisti di banca Cis.

A porre il tema in evidenza è stato il rappresentante di alcuni ex correntisti, Bruno Macina che all’indomani dell’approvazione della risoluzione per banca Cis aveva scritto al segretario alle Finanze Eva Gudi chiedendo di poter essere ricevuto entro il 31 luglio. “Non ho mai ricevuto alcuna risposta alla mia missiva – ha dichiarato Macina – aspettavamo un appuntamento entro il 31 luglio, adesso lo attendiamo dall’8 agosto in poi perché in questo arco di tempo sarò fuori per motivi famigliari”.

Il nodo della questione è presto detto: “Non riusciamo a capire perché agli ex correntisti di Asset sia stata data la possibilità di prelevare somme fino a 50mila euro mentre per gli ex correntisti di Cis il limite sia stato fissato in 100mila euro. Siamo contenti per gli ex correntisti di banca Cis ma ci sfugge allora la ragione della disparità di trattamento. E ancora non capiamo come mai a distanza di anni non siano state restituite le obbligazioni subordinate. A ben vedere anche i correntisti di Asset avrebbero dovuto essere divisi tra le varie banche sammarinesi. Piacerebbe capire il perché invece siano stati assegnati solo a Carisp”.

Infine la proposizione di intenti: “se non verrò ricevuto come cittadino di un paese democratico mi vedrò costretto a manifestare pubblicamente e civilmente il primo ottobre in occasione dell’elezione dei Capitani Reggenti. Su Asset per troppo tempo sono state dette cose non vere, non è vero che nessuno ha perso i soldi, non è vero che gli ex dipendenti sono stati tutti ricollocati in Carisp, l’80% ha perso il lavoro. Per quello che è accaduto, per i danni che sono stati fatti, sono state depositate delle denunce in Tribunale. Finché voi non risolverete il Caso, Bruno Macina sarà il vostro incubo, non mollerò la presa, voglio rispetto dei diritti e della giustizia che deve essere uguale per tutti”.