San Marino. ”Cittadinanza, implicazioni identitarie, giuridiche e politiche nel contesto attuale … di Henry Bucci

In un’epoca di crescente globalizzazione e pressioni verso modelli più inclusivi, San Marino si trova davanti a una sfida cruciale: aprirsi al mondo, ma senza dissolversi. La recente proposta di riforma che punta a concedere la cittadinanza anche senza rinunciare a quella di origine, sostenuta da alcuni organi di rappresentanza come il Comites, impone una riflessione profonda e senza scorciatoie su cosa significhi oggi essere sammarinese.

L’identità non si negozia

San Marino non è una nazione qualsiasi: è una comunità storica con 1725 anni di storia e di sacrifici per assicurare un futuro alla più antica e più piccola Repubblica del mondo. Ogni sammarinese, ovunque nel mondo, porta con sé questa eredità, fatta di istituzioni antiche, di partecipazione diretta alla vita pubblica e di un tessuto sociale compatto. In questo contesto, la cittadinanza non può essere considerata un semplice strumento di inclusione, ma un riconoscimento di appartenenza profonda e leale.

Un riconoscimento che richiede esclusività di appartenenza. 

Cittadinanza: un percorso di fedeltà, non un semplice diritto negoziabile. Sammarinese lo puoi essere ma non a metà ! Sammarinese lo puoi diventare se davvero vuoi immergerti totalmente in questa realtà 

L’idea che basti una permanenza ridotta per accedere alla cittadinanza rischia di trasformare un vincolo solido in un passaggio formale. Un cittadino che volesse mantenere la cittadinanza di origine può certamente vivere a San Marino, lavorarci, parteciparvi. Ma la cittadinanza sammarinese dovrebbe essere il traguardo finale di un lungo cammino di integrazione, non un’opzione parallela. È per questo che propongo un criterio chiaro: Quarant’anni di residenza effettiva prima di poter accedere alla cittadinanza in caso di doppia appartenenza. 20 se si rinuncia a quella di origine. Non come atto punitivo, ma come garanzia di fedeltà e radicamento con le istituzioni sammarinesi.

Il pericolo della dissoluzione identitaria

Se si segue il percorso tracciato da certe proposte, nel giro di 15 anni San Marino potrebbe diventare un’entità giuridica popolata in maggioranza da cittadini con doveri di fedeltà ad un altro Stato; quindi privi di reale esclusiva appartenenza culturale, storica e istituzionale a San Marino. In un micro-Stato, ogni scelta di cittadinanza ha un impatto diretto e significativo sull’identità collettiva. Non siamo milioni: siamo una comunità ristretta e coesa, e ogni nuovo cittadino è una parte integrante del nostro destino comune.

Essere sammarinesi non è solo un diritto: è una responsabilità, una scelta di appartenenza e di fedeltà. Preservare questa visione oggi è un atto di coraggio e di rispetto verso chi ci ha preceduti e chi verrà dopo di noi.

Henry Bucci