Di fronte alla notizia dei “premi” ai funzionari di Banca Centrale (Bcsm) non possiamo che manifestare profonda contrarietà.
Non perché questi aumentino la spesa pubblica. Bcsm è un ente privato e gli stipendi del proprio personale non sono a carico dello Stato ma del bilancio dell’ente che, anche se partecipato dallo Stato, in gran parte si finanzia autonomamente, investendo sul mercato le risorse che ha depositate presso di sé e generando un rendimento (esattamente come ogni banca con i depositi dei risparmiatori). Il finanziamento dello Stato (peraltro quest’anno ridotto del 30% e portato quest’anno a circa 2,8 milioni di euro dai circa 4 precedenti), infatti, copre una parte relativamente piccola delle entrate di Bcsm.
Ma tutte queste considerazioni non cambiano la sostanza del problema.
Questi premi, elargiti oggi in contesto di spending, oltre al fatto di non esser chiaro il criterio sul quale vengono concessi, se in base a specifici risultati o sulla base di valutazioni personali, non sono accettabili per il Paese per almeno due ragioni.
La prima: se anche gli stipendi dei funzionari (e dei dipendenti in genere) non sono direttamente a carico dello Stato, una minore spesa significherebbe maggiore utile per Bcsm e quindi maggiori dividendi per lo Stato (che è socio al 70%). Questi maggiori dividendi potrebbero essere utilizzati per mille iniziativi, tra le quali aiutare i disoccupati e le persone senza reddito. Quindi queste scelte, che aggiungono retribuzione a persone già molto ben pagate, riducono le risorse dello Stato da destinare alle persone più in difficoltà.
La seconda: anziché spendere soldi in discutibili premi, Bcsm potrebbe utilizzarli per fare formazione ed organizzare corsi sul territorio, avvicinarsi alle scuole per insegnare alfabetizzazione economica e finanziaria, finanziare borse di studio per giovani sammarinesi,, e simili… A parità di saldi di bilancio, le spese potrebbero essere destinate ad attività più utili al Paese e al suo sviluppo futuro.
Infine, nonostante Bcsm sia comunque un ente autonomo, deve comprendere che le risorse, in questo contesto economico-sociale sempre più scarse, devono essere utilizzate al meglio. E deve comprendere che persone con stipendi elevati possono anche rinunciare a qualche premio per finalità collettivamente più importanti come l’aiuto alle persone in difficoltà o la crescita del Paese.
Anche per questo, lo ricordiamo, il movimento Civico10 aveva proposto di finanziare il reddito di cittadinanza con un prelievo sugli stipendi più alti, compresi quelli degli enti a partecipazione pubblica maggioritaria come Bcsm. Perché in una comunità è proprio in questi momenti che chi più possiede, più può sopportare qualche sacrificio necessario ad aiutare chi fatica ad arrivare a fine mese. Abbiamo ricevuto molte manifestazioni di contrarietà, prevedibili, ma restiamo convinti di questa proposta.
Ultimo aspetto: inutile che la maggioranza si lamenti sui giornali. I partiti di maggioranza controllano i 4/5 del Consiglio Direttivo di Bcsm, che ha il potere di decidere su queste questioni. Quindi, se veramente considerano questi premi “sbagliati” indichino e realizzino un cambio di registro e richiedano di applicare le leggi approvate dal Consiglio… o li sostituiscano!!!
Diversamente la maggioranza sarà solo complice di queste scelte che tanto critica.