“Il Paese ha delle emergenze da risolvere ed il lavoro impostato deve andare avanti”, “se cade il governo gli investitori non arrivano più”, “abbiamo lavorato bene, dobbiamo proseguire”: sono queste le tre principali motivazioni che i teorici della prosecuzione del Governo usano per giustificarla.
Noi pensiamo che il momento dell’auto incensazione e dell’orgoglio di partito sia letteralmente finito e pretendiamo che si pensi davvero al Paese. E crediamo, non solo oggi che la questione morale esplode in tutta la sua gravità, che l’unica soluzione utile per il Paese siano le elezioni.
Per tre ragioni fondamentali.
La prima, più importante, è che questo governo e maggioranza non hanno più niente da dire e da dare. Ci sono emergenze da risolvere e progetti da portare avanti: non è davvero questa maggioranza che può farlo. E’ una maggioranza dilaniata dalla questione morale le cui persone coinvolte hanno ruoli di responsabilità nella Dc e nel Psd. Una maggioranza che ha molti suoi autorevoli membri protagonisti diretti della devastazione morale e culturale del Paese e quindi incapace di studiare e portare avanti soluzioni concrete per far ripartire il Paese. Una maggioranza incapace anche solo di ipotizzare percorsi veri di riforma dei nodi che affliggono il Paese e gli impediscono di ripartire, impegnata solo a cercare di sopravvivere allo scoppio tremendo di una questione morale nascosta per anni e dai cui protagonisti nessuno ha avuto il coraggio di dissociarsi.
La seconda ragione è che portare avanti le riforme strutturali che oggi sono necessarie, richiede grande credibilità in chi le deve porre in essere. Come possono questi personaggi – che oggi emergono come protagonisti di corruzione, riciclaggio, frodi carosello, nomine clientelari a parenti e amici, rapporti con la malavita, finanziamento illecito, uso del potere per fini personali – presentarsi ai cittadini e chiedere loro sacrifici o cambiamenti di comportamenti ormai consolidati? O addirittura essere credibili per chi, da investitore esterno, vorrebbe guardare con interesse alla Repubblica? Mancando la credibilità, è impossibile pensare di rimettere in carreggiata un Paese in difficoltà e poter attirare investimenti seri.
L’ultima ragione è relativa al diritto di esprimersi dei cittadini sulla nuova classe politica che dovrà gestire il vero percorso di cambiamento del Paese. L’attuale Consiglio, eletto solo due anni fa quando solo poche persone, le famose “cassandre”, immaginavano ciò che sarebbe successo e la rete di corruzione e delinquenza che certa politica esprimeva, non può più rappresentare la realtà e le opinioni del Paese.
Civico10 chiede quindi con forza nuove elezioni politiche, immediatamente dopo aver approvato il bilancio dello Stato per il 2015 sul quale, come consuetudine, terremo un atteggiamento propositivo nell’interesse del Paese. E Civico10 lavorerà, come sta facendo fin dalla sua nascita, per riunire attorno ad un progetto per il futuro singoli o gruppi di persone, inattaccabili sotto l’aspetto etico e morale, che abbiano in comune voglia e idee per mettere in atto quelle riforme strutturali di lungo respiro necessarie a far diventare nuovamente San Marino attrattivo per chi vuole fare impresa seriamente, e non in maniera parassitaria. Le parole d’ordine sono sempre quelle: programma serio, trasparenza totale, rapporto diretto e continuo con la cittadinanza.
Riteniamo questo come necessario per valorizzare le elezioni, e far si che diventino veramente un momento di cambiamento e di vera ripartenza.