Che il governo di Bene Comune abbia da quattro anni la tendenza a operare in autonomia, fregandosene spesso e volentieri della volontà del Consiglio Grande e Generale che invece dovrebbe rispettare, è cosa ormai tristemente nota a tutti.
Non dovrebbe quindi stupire nessuno che con la delibera n.6 del 2 agosto scorso, così come reso noto dal quotidiano La Tribuna, si sia completamente stravolto il senso dell’emendamento all’art.43 della scorsa legge di Bilancio, proposto da Upr e approvato dall’aula.
Si parla di multe, ed evidentemente al Governo la materia della riscossione delle multe non va giù. Bene Comune risulta infatti già inadempiente relativamente all’Odg di novembre 2014, firmato anche da Cittadinanza Attiva e approvato dal Consiglio Grande e Generale, che chiedeva un riferimento chiaro relativamente ad azioni da mettere in campo per ottenere l’effettiva reciprocità con l’Italia nella riscossione delle contravvenzioni.
Di quella reciprocità da attuare, da novembre 2014, non si è infatti saputo più nulla, nonostante periodicamente qualche Consigliere di maggioranza tenti di guadagnare i suoi 15 minuti di popolarità rispolverando il tema a puri fini mediatici.
Dicevamo che non solo reciprocità non c’è ancora, ma con la delibera incriminata di cui sopra il costo della riscossione che effettuano gli organismi sammarinesi per conto dell’Italia, non solo non viene richiesto all’amministrazione italiana, ma addirittura viene caricato sul contravventore sammarinese, che si vedrà recapitare così multe ancora più salate.
Il Consiglio chiede una cosa e il Governo, nella sua arroganza ormai senza più limiti, ne fa un’altra diametralmente opposta, un refrain che si ripete regolarmente da molto tempo.
Se non è emergenza democratica questa…
Civico10