Il settore delle Telecomunicazioni a San Marino è un problema enorme che pesa come un macigno sulle ambizioni di sviluppo economico del nostro Paese.
Nonostante Civico10 abbia a cuore questo problema fin dalla sua nascita, abbia organizzato serate pubbliche sul tema e inviato diverse interpellanze al Governo (l’ultima giusto ieri) per avere maggiori informazioni utili a elaborare una proposta organica di riforma del settore, la nebbia che avvolge le antenne del Titano è sempre stata inspiegabilmente troppo fitta.
La domanda è sempre la stessa: perché la Repubblica di San Marino è probabilmente l’unico Paese al mondo che spende fior di quattrini per avere un settore telecomunicazioni, oltretutto decisamente inefficiente rispetto alla media anche solo delle realtà europee, e non riesce a guadagnare nulla, per esempio dalla concessione delle frequenze che gli spettano per diritto come Stato sovrano?
La scusa più usata è quella della limitatezza del mercato. Siamo solo 30.000 persone, le utenze sarebbero troppo poche per attirare investitori. Ma a questa scusa risponderebbe con una pernacchia chiunque si intenda un minimo di questo settore, che oggi ha il suo più grande mercato non nelle utenze casalinghe, quanto nel traffico dati e nel settore mobile.
Per riuscire ad aggredire con forza questi mercati tuttavia, attirando aziende che lavorano appunto con i dati o con il traffico voce mobile, servono prima di tutto infrastrutture d’eccellenza, che San Marino non ha e che, come altri piccoli Stati hanno fatto già da anni (vedi Lussemburgo), deve realizzare investendo risorse proprie.
Perché non è mai stato fatto nulla, neppure quando le risorse economiche c’erano?
Forse le informazioni che stanno emergendo dalle indagini sul Conto Mazzini, con quella che sembra delinearsi a tutti gli effetti come una tangente da 3 milioni di € versata dal Patron di Vodafone e SMT, Simon Murray, poi smistata tramite i famosi conti dai nomi bizzarri ad alcuni esponenti politici, se confermate inizieranno a dipanare un po’ di nebbia sulla questione.
Questione caratterizzata fino ad ora da una lunga serie di vere e proprie Convenzioni capestro per lo Stato di San Marino che Civico10 ritiene necessario, anche alla luce degli elementi che verranno fuori dalle indagini in corso, revocare o rinegoziare, dopo ovviamente aver avviato un dibattito Consigliare al termine del quale delineare la strada che San Marino intende prendere per consentire finalmente uno sviluppo senza ombre di un settore chiave per l’economia di un piccolo Stato come il nostro.
Strada che riteniamo debba partire dal compimento di un’infrastruttura all’avanguardia di proprietà pubblica da concedere ad operatori privati dietro pagamento di un canone, e passare dalla realizzazione di un’Authority per le Telecomunicazioni.
- il movimento Civico10 ha già espresso la propria volontà all’introduzione di una Authority delle telecomunicazioni durante varie serate ed articoli specifici;
- gli operatori ad oggi autorizzati ad operare nel settore delle telecomunicazioni sammarinese (d’ora in avanti TLC) sono Telecom Italia, Telefonia Mobile Sammarinese, Telenet, Telecom Italia San Marino e San Marino Telecom;
- la stampa locale definisce con “Tangentopoli del Titano” le attività illecite che hanno fornito denaro per milioni di euro che riguardano i settori della finanza, del mercato immobiliare e delle telecomunicazioni;
- il quotidiano l’informazione, nell’uscita del 25 giugno, descrive alcuni “finanziamenti sospetti” ed alcuni “passaggi istituzionali” emblematici relativamente alla società San Marino Telecom;
- la delibera del 26 marzo 2013 prorogava, alla medesime condizioni, la Convenzione con Telecom Italia S.p.A., fino al 31 dicembre 2013;
- la delibera del 27 dicembre 2013 prorogava nuovamente, alla medesime condizioni, la Convenzione con Telecom Italia S.p.A., fino al 30 giugno 2014;
interpellano il Governo per conoscere
- quale è la data di costituzione e la descrizione dell’oggetto sociale degli operatori di TLC menzionati in premessa b.);
- quali sono le autorizzazioni di legge necessarie per operare a San Marino nel campo delle TLC, chi concede la relativa licenza e se gli operatori di TLC presenti in Repubblica onorano regolarmente i pagamenti relativi alla licenza, autorizzazioni, concessioni e simili. Si richiede una tabella riepilogativa con i dati sopra richiesti per ogni operatore TLC;
- quali sono i fatturati dei vari operatori di TLC negli ultimi 10 anni incluso il relativo utile e, nel medesimo periodo, se sono state concesse agevolazioni di carattere economico e fiscale e di quali entità agli stessi operatori. In caso positivo, si richiede una tabella riepilogativa con la lista delle agevolazioni concesse per ogni operatore TLC, la durata ed il relativo importo;
- quale è stato l’introito lordo per lo Stato derivante dal settore TLC dal momento del rilascio della prima licenza ad un operatore TLC. Quali sono stati i costi sostenuti, nel medesimo periodo, dallo Stato per supportare il settore TLC ed infine, quali le prospettive future di sviluppo da parte del Governo per questo settore;
- quanti sono i dipendenti ad oggi assunti presso ogni operatore di TLC, quanti di questi sono sammarinesi e quanti frontalieri ed infine, quanti sono assunti con contratto a tempo indeterminato e quanti a tempo determinato.
- se gli operatori di TLC hanno mai usufruito della CIG, se hanno potuto godere di sgravi assumendo dipendenti provenienti dalla mobilità e se vengono regolarmente pagati i salari ed i contributi ai dipendenti assunti;
- se il Governo ha intenzione di prorogare ancora una volta la Convenzione con Telecom Italia S.p.A. menzionata in premesse c.) e d.) e scaduta in data 30 giugno 2014, dopo essere stata prorogata per ulteriori 6 mesi;
- se le antenne 4G ad 800 MHz installate dalla società Telenet ad inizio anno 2014 sono state smantellate così come da ordinanza del 21 gennaio 2014 e quale l’importo delle sanzioni irrorate. Infine si chiede se sono state assegnate, con quale modalità, a quale costo ed a quali operatori, le frequenze 4G ad 800 MHz.
- quanta parte di rete, dato che Telenet “detiene una sorta di esclusiva per l’uso della rete dell’Amministrazione” essendo queste reti, interconnesse ed utilizzate da entrambi i soggetti, sia di proprietà di Telenet e quanta di proprietà dell’Amministrazione e quali sono stati gli interventi di espansione effettuati da parte dei relativi soggetti oltre al relativo costo sopportato, si chiede di specificare il tipo di rete utilizzato, fibra, doppino, wimax o altro. In caso di Telenet, si chiede quale sia stato il costo sostenuto negli anni almeno per la “manomissione del suolo pubblico e relativo ripristino” dato che, per prassi consolidatasi negli anni, non vengono pagati oneri per l’uso del sottosuolo pubblico;
- come il Governo interverrà nella gestione della rete TLC pubblica essendo stata autorizzata, in finanziaria 2013, ad erogare servizi TLC ai pubblici uffici l’Azienda di Stato per i Servizi;
- se il Governo valuta positivamente l’introduzione della figura dell’Authority delle Telecomunicazioni che possa normare il mercato delle TLC a San Marino permettendo uno sviluppo più uniforme delle infrastrutture a vantaggio dei servizi rivolti ai cittadini.
Si chiede infine se vi sono altre scadenze di convenzioni, contratti, appalti con altri operatori TLC ed in ogni caso, si chiede di fornire un elenco che includa il nome dell’operatore, la descrizione del tipo di contratto/convenzione/appalto, l’importo totale e la relativa scadenza.
San Marino, lì 1 luglio 2014
Andrea Zafferani Luca Santolini