- visto quanto riportato sugli organi d’informazione relativamente all’accordo fra il Congresso di Stato e la ditta Colombini, col beneplacito del sindacato, relativo al trasferimento a San Marino da parte di quest’ultima dell’attività gruppo Febal recentemente acquisito;
- considerato che, sempre sulla base di quanto riportato sui predetti organi di informazione, tale accordo prevedrebbe il trasferimento progressivo a San Marino di tutti i lavoratori precedentemente impiegati in territorio italiano, senza che ci sia una possibilità di lavoro, nel medio periodo, per i lavoratori sammarinesi o residenti;
interpellano il Governo per conoscere i contenuti dell’accordo sottoscritto e in particolare:
1) il numero di lavoratori non sammarinesi e non residenti che saranno assunti a San Marino, e le relative tempistiche, a seguito del trasferimento del gruppo Febal in Repubblica;
2) il numero di lavoratori sammarinesi e residenti che saranno assunti, e le relative tempistiche, a seguito del trasferimento del gruppo Febal a San Marino;
3) se l’assunzione di lavoratori forensi avverrà anche attraverso l’istituto del “distacco”, ed in che percentuale rispetto al totale;
4) in caso di risposta affermativa alla domanda precedente, se non consideri questa procedura in violazione delle norme che prevedono l’impossibilità per le aziende che fanno uso della Cassa Integrazione Guadagni di utilizzare i distacchi di lavoratori forensi;
5) perché non sia stata prevista l’assunzione di una significativa percentuale di lavoratori sammarinesi o residenti da formare, anche attraverso specifici sgravi, secondo quanto previsto dalla legge 27 giugno 2013 n.71 “Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico” al Capo II “Incentivi fiscali per il sostegno dell’occupazione” relativamente ai progetti che ne prevedano un incremento;
6) quante ore e che importo di Cassa Integrazione Guadagni abbia utilizzato il gruppo Colombini a partire dall’inizio del 2014, quanti lavoratori siano stati coinvolti ed in quale percentuale rispetto al totale (si chiede di escludere dal conteggio del totale i lavoratori non subordinati, cioè lavoratori interinali, co.co.pro. o lavoratori impiegati per effetto di contratti di appalto di servizi);
7) se il Governo abbia intenzione di utilizzare questo genere di “accordi ad hoc” anche con le aziende che, è stato annunciato, a breve si insedieranno a San Marino, col rischio che gli annunciati 600 posti di lavoro siano principalmente appannaggio di non sammarinesi e non residenti.
Si richiede copia dell’accordo sottoscritto tra il gruppo Colombini ed il Congresso di Stato.
San Marino, lì 14 agosto 2014