Siamo d’accordo con Morganti quando parla di clima da guerra civile. Si è passato il limite, mai si era visto un tale livello di scontro e accuse. Persino il tribunale è stato investito, ovvero uno dei poteri dello Stato che per garantire quei pesi e contrappesi vitali in una democrazia dovrebbe rimanere immune dai giochi politici. Qualcuno ha il dovere di dire ai sammarinesi come stanno le cose. Perché se ha ragione l’opposizione, devono immediatamente scattare provvedimenti di un certo tipo e al contempo si devono ufficialmente investire le autorità internazionali della situazione. Se al contrario ha ragione la maggioranza, vale la stessa cosa: devono esserci pronte iniziative a tutela dello Stato. Come la si giri, non si può e non si deve rimanere in questo limbo. La gente è preoccupata, gli investitori scappano e l’economia sta cadendo a picco. E mentre Michelotti insiste con la monorotaia, indispettendo ancora di più una cittadinanza logorata da questo anno di Adesso.sm, i sapienti strateghi della comunicazione lanciano la “carta” migranti, forse per distogliere l’attenzione dalle ultime operazioni. Comunque la provino a rigirare dal governo, la stampa internazionale ha già dato a più riprese il proprio giudizio e i numeri così come la rabbia di tutte le categorie economiche sono giudici implacabili. La delusione monta e i comunicati stampa della maggioranza in cui si accusa chi dissente e non è allineato di essere il “vecchio”, il “marcio” o di essere “interessato”, francamente hanno stufato, anche perché ormai alla barzelletta del “nuovo” non ci crede più nessuno. Per quanto riguarda la nostra testata siamo certamente interessati. Interessatissimi anzi a sapere che cosa sta succedendo nel Paese. In primis sulla questione banche ma non solo. E’ di pubblico interesse saperlo. In ogni caso diamo un consiglio all’intera classe politica. Il Paese è piccolo, dunque le cose si vengono a sapere. E’ quindi di dominio pubblico il fatto che ormai più di una persona nei bar, nelle piazze, si abbandoni a ricordare i tempi andati, rimpiangendo i vari Stolfi, Gatti e Podeschi. Ebbene, cari politici, a questo siamo arrivati. Forse è il caso di riflettere tutti assieme ed intervenire prima che sia troppo tardi e la residua credibilità dell’attuale classe dirigente si sciolga come questa neve sotto il sole, un sole che sa più di illusione, che di speranza.
Repubblica Sm