Anche il Movimento Rete ha da ridire sulla gestione del Territorio.
Ma più che sulle mancate promesse elettorali di Bene Comune (come fa il Ps) punta sulla situazione edilizia in essere e sulla possibilità di effettuare espropri secondo le normative di Legge vigenti. Spiega Rete: “Laddove la speculazione edilizia, che è sotto gli occhi di tutti, per anni ha fatto da padrone nelle politiche del territorio, crediamo che la pianificazione territoriale non possa più sottrarsi dal conside- rare la situazione di degrado di un ampio numero di costruzioni sammarinesi in mano a leasing, immobiliari e palazzinari.
Ciò che chiediamo è che il governo sammarinese proceda con interventi di esproprio a norma della Carta fondamentale dei Diritti sammarinese, per destinare ad uso pubblico quegli stabili figli della speculazione edilizia che continuano a deturpare il nostro paesaggio”.
E il movimento Rete ricorda come si opera in Italia: “Gli italiani stanno procedendo ad espropriare beni abbandonati, meglio non mantenuti e utilizzati per più di cinque anni, ove tale non utilizzo riguardi almeno il 90% delle loro superfici”. Rete poi ricorda un giudizio della Corte Costituzionale italiana: “Qualunque bene abbandonato, in virtù della cessazione della sua funzione sociale, deve ritornare nella disponibilità del soggetto che originariamente ne è proprietario e che ne aveva ceduto parte ad un singolo privato: questo soggetto altri non è che il popolo sovrano”.
Ecco il popolo sovrano, ricorda sempre Rete: “La proprietà privata non è garantita come diritto soggettivo assoluto, ma esclusivamente in quanto finalizzata ad assicurare una funzione sociale del bene, il che consente al Comune (nel nostro caso lo Stato) di acquisire il bene in quanto bene comune della comunità a cui restituire una funzione sociale ed economica da decidere attraverso modalità partecipate”. Da qui sotto con gli espropri: “La piccola proprietà è intoccabile, ma la grande proprietà deve giovare a tutti ad iniziare dagli immobili abbandonati non adibiti alla loro funzione”.
la Tribuna