A margine del V capitolo, dedicato al diritto societario, nella Parte IV della bozza di testa dell’Accordo Ue, c’è un Protocollo che riguarda interamente i servizi finanziari (banche, assicurazioni, risparmio gestito, mercato mobiliare).
Le procedure di allineamento e di acceso al mercato unico, sono lunghe e complicate, tanto che San Marino ha negoziato la possibilità di procrastinare per ben due volte il limite temporale di 5 anni. Pertanto, entro il tempo massimo di 15 anni dall’entrata in vigore dell’Accordo, l’iter dovrà essere completato. L’adeguamento potrà procedere per step rispetto a vari segmenti di mercato cosicché, ma mano che le procedure saranno completate, avranno accesso al regime del passaporting, in base al quale potranno operare liberamente nel mercato unico, e non sarà più necessario concludere protocolli d’intesa (MoU) con le singole autorità di vigilanza dei vari Stati membri. Del pari, le istituzioni finanziarie UE potranno operare a San Marino nel medesimo segmento di mercato secondo le medesime modalità, senza la preventiva autorizzazione dell’autorità competente sammarinese. Viene sancito cioè, il principio di apertura simmetrica dei rispettivi mercati. Pertanto, nel frattempo, continuano ad essere applicate le procedure autorizzative vigenti.
E allora vediamo la tempistica di allineamento. Entro un anno dalla firma dell’Accordo, San Marino dovrà segnalare alla Commissione europea l’elenco dei segmenti che, pin progressione, intende adeguare (ad esempio le assicurazioni, piuttosto che le banche, o gli asset management). La Commissione dovrà poi comunicare la lista degli atti da recepire nella medesima progressione.
San Marino dovrà quindi redigere un piano d’azione e un calendario per l’accoglimento e l’applicazione dell’acquis. Le condizioni sono: accoglimento completo dell’acquis per il segmento di pertinenza; esistenza e buon funzionamento delle disposizioni di vigilanza, ivi compreso lo scambio di informazioni. Una volta soddisfatte queste condizioni e dopo la loro trasmissione alla commissione UE, parte una valutazione complessiva che dovrà essere seguita da una raccomandazione positiva sull’accesso al mercato al Sotto-comitato misto sui servizi finanziari. Se la raccomandazione è negativa, la Commissione notificherà anche le linee guida e le azioni richieste a San Marino per sopperire alle carenze individuate. San Marino non potrà presentare una nuova richiesta per il segmento in questione prima di un anno. Si prosegue così per tutti i settori finanziari sopra indicati: banche, assicurazioni, risparmio gestito e mercato mobiliare.
San Marino dovrà allinearsi all’intero acquis dell’Unione in materia di servizi finanziari al più tardi entro 15 anni dall’entrata in vigore dell’Accordo. Il protocollo stabilisce anche un meccanismo di monitoraggio da parte della Commissione successivo all’accesso al mercato (Titolo III), al fine di garantire che le condizioni di accesso al mercato continuino a essere rispettate e possano essere fornite raccomandazioni per far fronte a eventuali problematiche.
Infine, le autorità finanziarie europee eserciteranno sulle autorità finanziarie sammarinesi, gli stessi poteri che esercitano nei confronti degli Stati membri (Titolo IV). Il protocollo stabilisce inoltre (Titolo V) le procedure per l’adozione di misure di salvaguardia in caso di carenze significative, mancanza di cooperazione fra autorità di vigilanza, elusioni o significative violazioni dell’acquis.
Anche in una sintesi brutale come può rivelarsi quella giornalistica, appare evidente come questo percorso sia complesso, soprattutto per un sistema finanziario piccolo e scarsamente patrimonializzato com’è quello sammarinese, che ancora paga le scelte scellerate del passato. Oltre tutto, è un sistema privo di quelle professionalità altamente specializzate che un tale obiettivo richiede. È da poco tempo infatti che arrivano in banca i laureati. In tempi ancora recenti bastava un diploma di ragioneria per andare a fare il bancario. Anche se partisse da subito un progetto di formazione professionale di alto livello, saremmo desolatamente in ritardo. È vero che si può attingere a consulenze esterne, eppure anche su questo fronte ci sono stati esempi molto poco rassicuranti.
Quindici anni sembrano tanti, per portare in porto il risultato e aprire alle banche sammarinesi quel mercato esterno a cui agognano da sempre. Ma saranno sufficienti? Quindici anni significano tre legislature (se va bene) e quindi tre governi. Avranno tutti la stessa idea? E poi, lì fuori ci sarà anche una competitività agguerrita come forse neanche immaginiamo. Appare ovvio che occorra cambiare paradigma mentale e politico da subito e magari cercare qualche altra via. Di cui al momento non si sente nulla.
Angela Venturini