San Marino. Comma Comunicazioni del 13.12.23. Sds Lonfernini: ”Il Referendum ci sarà, dobbiamo decidere quando”

Stralcio intervento Segretario di Stato Teodoro Lonfernini in Comma Comunicazioni del 13.12.23

Teodoro Lonfernini Sds per il Lavoro
Negli ultimi giorni abbiamo sicuramente vissuto tutti quanti senza distinzione o logiche di parte il compimento di un lungo lavoro in termini di credibilità, autorevolezza che ci viene riconosciuto proprio da parte di chi abbiamo inseguito per anni interi. E’ avvenuto con la visita di Stato del Presidente Mattarella e solo qualche giorno dopo abbiamo potuto assistere al compimento di un lavoro di 11 anni che vede il nostro Paese più convintamente integrato, più sicuro e più forte. Da componente del congresso di Stato che ha avuto onere e onore di lavorare ad alcuni dossier, sono molto fiero del lavoro svolto anche con questo governo in questa legislatura e sono grato al collega Beccari di aver condotto il lavoro per giungere alla Parafatura. Così come come sono grato a tutti coloro che hanno avuto un ruolo determinante per questo obiettivo, più Segretari di Stato che si sono succeduti e funzionari, è un lavoro corale. 
La nota spiacevole di queste ore in Consiglio è tra chi si richiama all’attività referendaria e chi no. Sgombriamo il campo, la Dc non ha timore di alcun rapporto popolare, anche in un passaggio storico come l’accordo Ue, e non abbiamo paura di andare in campagna referendaria a spiegare cosa significa rispondere a un referendum ‘sì all’associazione’. E credo anche io che il Referendum ci sarà, dobbiamo solo decidere quando.

Oggi ci apprestiamo nelle prossime ore a un dibattito importante sulla legge di bilancio, spero l’Aula sia matura in questo, abbiamo poi però a fianco a noi situazioni da gestire con le altre parti: poniamo attenzione ai messaggi del sindacato, con l’annuncio dello sciopero generale, forse in modo avventato. Non ci sono le ragioni per uno sciopero generale che abbia un criterio di tutela delle politiche sindacali o dei diritti di qualcuno. Lo sciopero si chiama quando le cose non funzionano e non si vede il futuro, noi in questi anni abbiamo costruito il futuro. Abbiamo un bilancio ingestibile? Abbiamo tassi di disoccupazione alti? Ci sono preoccupazioni a livello internazionale, o il settore dell’industria è senza le commesse? No, non abbiamo condizioni per affiancare e sostenere uno sciopero generale, invito gli amici del sindacato a rivedere le loro posizioni. (…) Dire