San Marino. Comma Comunicazioni. L’intervento del SdS Marco Gatti: ”Gruppo organizzato che ha tentato di prendere in mano la finanza quindi tutto il paese”

Grazie eccellenza, il tema prevalente di questa sessione consigliare in questo comma comunicazioni è stato sicuramente quello legato alle sentenze che sono uscite in questi giorni collegate alle vicende giudiziarie legate al settore bancario e finanziario che hanno visto il paese perdere molta ricchezza e voglio dire anche io qualcosa in questo senso perché ho la sensazione che le volte si cerca un po’ di sminuire e di spostare l’attenzione su fatti gravi su cui dobbiamo meditare, perché comunque le cose sono successe.

Al di là del fatto di chi ha fatto cosa, oggi è importante capire chi prende le distanze in maniera netta da certi personaggi e da certe vicende e chi non continua a nascondersi dietro altri fatti per non parlare invece del fatto vero.

Cioè che noi abbiamo avuto un gruppo organizzato che ha tentato di possessarsi del potere nella Repubblica di San Marino perché prendere in mano tutta la finanza sanmarinese vuol dire mettere il paese sotto scatto e abbiamo corso un grande rischio.

Quello che però sta venendo fuori in questi giorni a me preoccupa, ho sentito parlare adesso di libertà di stampa e quindi che bisogna prendere le distanze, bisogna addirittura che il governo non doveva presentarsi come parte civile in quel procedimento-scontro i giornalisti.

Quando parliamo di questa vicenda, noi parliamo di una vicenda complessa che riguarda n personaggi che hanno n interessi e fanno n mestieri per i quali la magistratura ha avviato un’indagine a 360 gradi per vedere chi faceva parte di un progetto. Ed in questo possono essere venuti presi anche dei giornalisti ma io non credo che l’indagine verso i giornalisti sia stata fatta nel perché hanno dato un’informazione, forse è stata fatta nel vedere se avevano commesso un reato che poteva essere anche quello di essere d’accordo con qualcuno nel portare avanti un’informazione di un certo tipo.

Il fatto della soluzione da un certo punto di vista dovrebbe rincorarci perché vuol dire che non sono emersi dei fatti dolosi da parte loro, quindi effettivamente si sono limitati a pubblicare quello che qualche altro gli aveva mandato, forse non in maniera così trasparente perché se poi ancorché non sia una sentenza definitiva e fintanto che non è una sentenza definitiva non sono neanche colpevoli, però la condanna che è arrivata in primo grado parla di concussione, di rilevazione di segreti istruttori e di abuso di autorità.

Sono reati assai gravi soprattutto perché quasi tutti questi sono riferiti a un magistrato e uno di questi è riferito a un ex segretario di Stato.

E allora non dobbiamo perdere l’attenzione su questo, così come se giustamente non parliamo troppo di questa sentenza perché diamo la possibilità a coloro che sono stati condannati anche di potersi difendere in secondo grado e poi dopo vedremo quello che verrà fuori, io non ritengo neanche giusto che si continui a trattare la Banca Centrale a pesci in faccia, in particolare la Presidente.

Perché da quello che emerge in questa sentenza è che è stata fatta una pressione sulla Presidente e il reato di concussione è legato proprio a questo e quindi mi sembra che la Presidente della Banca Centrale insieme ad altri funzionari della Banca Centrale, molti dei quali hanno subito in quel periodo anche, se ricordate, una serie di azioni, sono usciti dimostrando invece una linearità e questo gli deve essere dato atto, cioè nonostante le minacce, nonostante le pressioni non si sono piegati e forse quello che ha salvato questo paese è stato proprio questo, cioè che ci sono persone di San Marino ma anche non di San Marino che non si piegano di fronte alle pressioni.

Quindi io credo che questo sia un primo elemento, lasciamo lavorare gli organismi, lasciamo lavorare le autorità, lasciamo lavorare il Tribunale, se qualcuno ha dei dubbi faccia degli esposti, ma mi sembra che per quanto riguarda la Banca Centrale molti esposti che continuiamo a sentire ripetere sulla stampa da forze politiche siano stati archiviati perché il fatto non sussiste. 

Poi vorrei tornare invece a quella che è un’azione che ha fatto la Democrazia Cristiana, io nel 2017 ero un consigliere della democrazia cristiana, puntuale e forte, questo perché ci deve servire per il futuro a tutte le forze politiche, a tutti i governi, a tutte le maggioranze, quando le opposizioni rappresentano dei fatti.

E’ stato detto che nell’aprile del 2017 la Democrazia Cristiana ha presentato un esposto alla Reggenza, era un esposto molto chiaro e forse la responsabilità politica di allora è stata quella di non approfondirlo.

Peraltro nel giugno del 2017 abbiamo portato dell’integrazione, abbiamo portato delle foto di Conforti con Savorelli e Grais a cena alla MAU di Rimini, abbiamo portato tutta una serie di documenti che riguardavano la moglie di Siotto, che era un altro dirigente di Conforti.

E’ quindi lì, dal mio punto di vista, la mancanza del volere andare effettivamente a vedere fino in fondo una responsabilità politica in questo cerchio.

E c’è voluto del tempo, perché poi il governo ha fatto una scelta, una forza politica, Libera, nel 2019 ha scelto di interrompere quell’esperienza di governo perché probabilmente si è resa conto che anche le attività interne che aveva posto in essere, compresa la sostituzione della loro Segretaria delle Finanze, non era sufficiente. Perché probabilmente questo gruppo era molto più forte di quello che si pensava. Bene, oggi questo ci deve essere di insegnamento, cioè attenzione a chi abbiamo in casa e teniamo alta l’attenzione, anche perché i fatti non sono conclusi.

Vediamo come anche l’attività di difesa da parte di questi soggetti sia molto forte, vediamo le cose che stanno emergendo, cioè l’associazione delinquere trasnazionale è palese. Ancora non mi risulta esserci aperto un procedimento in questo senso, ma se uno ha solo la voglia di prendersi in mano il nostro esposto, già da lì emergono chi sono i personaggi e sono più di due. E quindi l’associazione delinquere viene avanti quando ci sono più di due che sono fortemente collegati da loro e mi sembra che l’interesse a portare avanti un’azione che favorisca una certa banca, che era l’ex banca Cis, sia palese, cioè emerge in tutti gli atti.

Poi che sia stato fatto quello, che si sono stati fatti i Titoli, che si è stata distrutta la Cassa di Risparmio, perché anche quello che è emerso nelle nostre attività investigative, che poi penso che sia anche in tutte le carte del Tribunale, è chiaro che questo gruppo aveva messo gli occhi sulla Cassa di Risparmio, perché aveva necessità di salvare la banca Cis attraverso l’acquisizione gratuita di un soggetto più grande. Tant’è vero che si parlava, noi non abbiamo mai avuto contesto, ma si parlava in maniera approfondita che vi era un progetto di acquisizione proprio di cassa di risparmio da parte di banca Cis. Questo sarebbe stato sicuramente la fine del sistema.

Ora, lo Stato si è costituito parte civile e giustamente, come dice qualcuno, dobbiamo andare fino in fondo per portare a caso i danni. Però vi devo dire che non è così semplice, perché in molti atti, purtroppo, il governo precedente ha dato delle manleve, in molti atti si è venuto in Commissione Finanze a prendere la scelta e quindi chi si difende dice «ma noi l’abbiamo fatto perché c’è stato perchè ci è stato imposto, c’è stato detto, abbiamo avuto le coperture» e quindi non è così semplice. Quindi il richiamo che voglio fare anche a chi amministrerà dopo le prossime elezioni la cosa pubblica è quello di stare al proprio posto, di non andare a fare gli amministratori al posto di chi deve fare gli amministratori perché altrimenti gli si dà le coperture e poi è difficile riuscire a riportarli alle proprie responsabilità.

Vado alle conclusioni, eccellenze, per far sì che lo Stato riesca a recuperare almeno parte dei propri danni e di danni ce ne sono tanti perché se pensiamo al buco di Cassa di Risparmio che ha portato 500 milioni di perdita, che poteva gestita diversamente, sicuramente essere ridotta in maniera considerevole, pensiamo alla stessa banca Cis che è riuscita ad operare per alcuni anni in più rispetto a quello che sarebbe dovuto essere possibile perché non aveva più requisiti patrimoniali, che ci ha portato altri 300 milioni di danni, più tutti i bilanci che abbiamo chiuso in passivo per la gestione di queste crisi bancarie perché poi c’è anche Asset che ha portato uno scompenso nel sistema bancario e finanziario, se pensiamo a questo sappiamo che i soldi da recuperare sono tanti e non è così semplice andarli a ritrovare.

Estratto intervento Sds Marco Gatti in Comma Comunicazioni del 12.02.2024

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