San Marino. Commissario Arlotti: ”Dobbiamo vivere all’aria aperta” (ARTICOLO COMPLETO)

Arlotti: “Non credo che fare il bagno al mare esponga al rischio di contagio. La cosa che sicuramente aiuta a non contagiarsi è vivere all’aria aperta. Per questo ho tanti dubbi sul fatto che possano rivelarsi utili misure eccessivamente restrittive, mi concentrerei sugli assembramenti e sulle attività che facilitano questa situazione”.

Continuano ad arrivare buone notizie da Iss, così ieri dalla conferenza stampa dove il gruppo di coordinamento per l’emergenza ha enunciato i dati relativi alla progressione del contagio, è emerso un quadro di gran lunga migliore rispetto al recente passato. “I dati che si riferiscono al 12 maggio – ha spiegato la dott.ssa Stefania Stefanelli – mettono in luce che a fronte di 80 tamponi abbiamo avuto solamente 5 nuovi positivi. In tutto i positivi sono 441 mentre dall’inizio della pandemia sono stati registrati 643 casi. A fronte di questi numeri solo 6 persone – 2 delle quali si trovano in terapia intensiva – sono ricoverate in ospedale, le altre 435 si trovano in isolamento domiciliare. Alla conferenza stampa è poi intervenuto il commissario Arlotti che a fronte di uno scenario notevolmente migliorato ha però invitato i cittadini a non abbassare la guardia. “Abbiamo visto a Seul, in Corea, come vi sia stato un aumento dei contagi legati alla vita notturna, segno che quando le persone si trovano in determinati ambiti, il rischio aumenta. Sono soprattutto rischiosi gli assembramenti nei luoghi chiusi perché il virus è ancora tanto contagioso. Il fatto che i numeri siano incoraggianti e che il controllo della diffusione sia ormai un dato assodato, non significa che le persone debbano usare meno cautele, occorre attenersi a misure quali il distanziamento sociale. Dal canto nostro l’impegno è quello di riuscire a sostenere la ripresa facendo in modo che i cittadini gradualmente possano tornare alla loro normalità”. Il commissario Arlotti ha anche fatto un appello per cercare di fermare la corsa ingiustificata ai test sierologici. “Questi test hanno senso se si mettono all’interno di un progetto, devono aiutare le persone a prendere delle decisioni ma non mettono al riparo dal virus e non danno la patente di immunità. La prevenzione non sta nei test ma nel rispetto delle regole e nei comportamenti”. Infine l’augurio di Arlotti affinché in futuro non si debbano rincorrere test fatti da laboratori privati. “Non vorremmo avere anche quel problema”. In chiusura il commissario Arlotti rispondendo ad una domanda ha affrontato il problema del mare e dello stare all’aria aperta. “Non credo che fare il bagno al mare esponga al rischio di contagio. Non credo che l’azione del sole sia sterilizzante. Non credo neanche che ci sia un’azione diretta del caldo, la cosa che sicuramente aiuta a non contagiarsi è vivere all’aria aperta. Per questo ho tanti dubbi sul fatto che possano rivelarsi utili misure eccessivamente restrittive, specie per i bambini che devono stare all’aria aperta. Mi concentrerei sugli assembramenti e sulle attività che facilitano questa situazione”. Finalmente parole di buon senso. Quello che troppo spesso se ne sta nascosto per paura del senso comune. La RepubblicaSM