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  • San Marino. Commissario della Legge Simon Luca Morsiani prende 4 mesi di aspettativa. E’ per sistemare il forte arretrato? … di Marco Severini

    Nella giornata di venerdì circolava la voce negli ambienti del Tribunale che il Commissario della Legge, il Prof. Simon Luca Morsiani, giudice di primo grado penale, avesse ottenuto un’aspettativa di ben 4 mesi. Si è anche ipotizzato che il motivo di questa richiesta di prolungata assenza dalle aule del tribunale fosse legata alla necessità di affrontare l’arretrato di sentenze che, a quanto pare, lo stesso Morsiani ha accumulato.

    Se è vero che l’aspettativa è stata concessa, non abbiamo ancora una conferma definitiva che questa assenza sia effettivamente legata a questa responsabilità, anche se sembra plausibile.

    Si potrebbe considerare questa come una possibile spiegazione, soprattutto se si pensa al caso di Gabriele Gatti e non solo.

    Il caso di Gabriele Gatti è stato risolto in primo grado penale con una condanna il 5 ottobre 2022, più di un anno fa contestatissima sia dal Gatti che dai suoi avvocati, ma sembra incredibilmente che Morsiani non abbia ancora fornito le motivazioni per questa sentenza. Sia Gatti che i suoi avvocati sono stati perplessi riguardo a questa situazione. Questo ritardo, che si prolunga per oltre un anno, potrebbe avere conseguenze sulla prescrizione del reato, una possibilità che Gatti ha sempre rifiutato con sdegno, confidando in un’assoluzione completa, sostenendo di non aver commesso il reato e né vi fossero prove per sostenerlo.

    È certo che ritardi come questo non sono accettabili, né per Gatti né per nessun altro.

    Il legislatore dovrebbe intervenire e stabilire una scadenza rigorosa per la presentazione delle motivazioni delle sentenze emesse in primo grado penale, magari fissando un limite di pochi mesi, come avviene per l’appello.

    Questa è una questione di giustizia e di civiltà che dovrebbe essere affrontata seriamente, sin da subito

    /ms

     

    per conoscere in maniera più approfondita della vicenda di Gabriele Gatti  LEGGI QUI