San Marino. Commissione Carisp-Sopaf. Gli interventi della serata

Sedie installate nella sala del consiglio per ospitare i segretari di statoCONSIGLIO GRANDE E GENERALE 19-25 FEBBRAIO 2015 

MERCOLEDI’ 25 FEBBRAIO- Notturno

In seduta notturna si conclude il dibattito sulla relazione finale della Commissione consiliare d’Inchiesta sul caso Cassa di Risparmio-Delta con l’approvazione, senza contrari e con la sola astensione del consigliere indipendente Luca Lazzari, di un ordine del giorno conclusivo, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari.

Il testo approvato in sintesi “Condivide le conclusioni e valutazioni, nonché le considerazioni finali della Commissione, Conferma il giudizio negativo riferito ai rapporti dell’allora consigliere Gabriele Gatti con la procura di Forlì”,  e ancora “Condivide la raccomandazione della commissione a una maggiore azione corale di tutte le istituzioni sammarinesi nel fare sistema a  tutela del Paese, sia in ambito economico che istituzionale anche nel contesto dei rapporti internazionali”. 

Con la votazione dell’Odg conclusivo al dibattito sulla vicenda Carisp-Delta si chiude anche la sessione consiliare di Febbraio. 

Di seguito gli estratti degli interventi.

Comma 12. Relazione conclusiva della Commissione Consiliare d’Inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda “Cassa di Risparmio” e successivo dibattito.

Francesca Michelotti, Su: “Solo comprendendo i propri errori San Marino può emendarsi e autodisciplinarsi per evolversi. La questione Cassa di risparmio è affascinante per la sua complessità, l’accurata ricostruzione fatta dalla Commissione ci fa sfatare alcuni luoghi comuni. Dopo la questione Sopaf-Carisp finisce la fiducia nel sistema finanziario, si sapeva del salotto buono dell’oligarchia che lo reggeva, ma mai avremo pensato a questa lotta tra bande e al disumano cinismo di questi pirati ben vestiti. Poi Bankitalia, la pensavo un sacrario di tecnocrati, invece mi trovo di fronte a ripensamenti su autorizzazioni e ricapitolazioni. Ho troppo a cuore il Paese per ignorare la deriva della piazza finanziaria, il sogno goloso del denaro fatto sistema che ho sempre osteggiato perché non avevamo competenza e ciò ci lasciava in mano a tecnocrati. Penso a Fantini che in pochi mesi è diventato il deux ex machina della finanza sammarinese. Dove non basta la politica, Fantini ha conquistato consenso elargendo incarichi, ma la Cassa aveva proprio bisogno di aumentare la redditività dei depositi?  Fantini li ha portati in Italia e ha fatto centro, ma ha reso così vulnerabile la Cassa e messo a rischio la reputazione dello Stato. Fantini non voleva speculazione ma impresa, la sua figura per questo giganteggia sugli altri personaggi della vicenda: Gatti, Magnoni, Dal Pino etc.

Mi stupisce il tentativo di legittimare Gatti con la pretesa della ragion di Stato, è la prima scusa di Gatti, ‘ero lì per difendere Cassa e Paese’. Ho sempre nutrito il sospetto che fosse coinvolto nella transazione Sopaf-Carisp.

Fallita l’intermediazione, Gatti non muove un dito per salvare la Cassa, anzi va a Forlì e consegna a Di Vizio la lettera che è un’arma letale per la Cassa. Questo sarebbe il suo salvatore? Ma per favore.

L’offensiva dei potentati finanziari coincise con gli interessi italiani di limitare la sovranità di San Marino. Difficile reagire quando hai una pistola puntata alla tempia, questo dico a chi incolpa che non si è reagito. Fuori d qui non c’è solo l’Italia del diritto, ma anche quella dei poteri forti e delle camarille massoniche. E’ questa Italia che ha sferrato il colpo a Delta. In questo acquitrino è stata spinta la nostra Repubblica, non accetto la minimizzazione delle colpe, ma neanche il vittimismo. La sovranità, come la stima e il rispetto, va conquistata. Così come le responsabilità politiche vanno ammesse”.

Nicola Renzi, Ap: “Anche io vorrei ringraziare i commissari e anche io ammetto di essere tra i consiglieri che non erano d’accordo con l’istituzione di questa commissione. Ma i risultati mi confortano molto, il grande merito del lavoro è  l’imparzialità e la chiarezza.

Contro San Marino, anche se non ne nego le responsabilità, si scatenò la tempesta perfetta e ci travolse. Non posso fare a meno di rimarcare come, con tutto il tatto che anche la commissione ha impiegato, alcuni episodi e coincidenze di date siano quantomeno sospetti. Non posso dire di più  e nessuno può farlo qui, ma citiamo qualche passaggio. La domanda degli arresti avvenne il giorno stesso in cui la Cassazione ha detto che la Cassa di risparmio aveva ragione. In quel giorno la procura di Forlì chiede gli arresti dei suoi vertici. Poi la sentenza di Bologna che resta nel cassetto, in più la campagna devastante che come San Marino abbiamo dovuto subire. Questo non significa che non ci fossero fondi di verità sulla necessità di cambiare sistema, ma quegli attacchi sono stati sproporzionati e deleteri per il nostro Paese. Come non ricordare poi trasmissioni artatamente costruite per far passare verità costruite a tavolino? Come non ricordare poi il documento che ci dice che la procura di Forlì non era competente ad indagare, dopo sette anni di indagine?

Cosa dobbiamo fare ora? Quello che è scritto in conclusione alla relazione della Commissione: dobbiamo assolutamente fare sistema. Si illude chi pensa che le campagne che dobbiamo affrontare come Paese siano finite. Abbiamo tutte le sedi opportune ora per far valere le nostre posizioni anche in questa vicenda. La voce di San Marino deve sentirsi forte e chiara e rispetto quello che ci è stato indebitamente sottratto, dobbiamo fare di tutto per rivalerci”

Marco Podeschi, Upr: “Anche io ringrazio i componenti della commissione d’inchiesta. E vorrei rilevare la loro assoluta riservatezza. Mi ero preparato un intervento ma asconltando gli interventi precedenti allargherei le considerazioni. Non torno sulle posizioni del mio gruppo nel 2007, chi era in maggioranza ieri, oggi non ha cambiato posizioni e oggi si chiede a noi di cambiarle ‘per il bene del Paese’. Non ci torno sopra, parlo invece della relazione. Tutto nasce nel 2001, all’epoca la vigilanza bancaria era fatta dall’ispettorato con tre funzionari, risorse inesistenti, autonomia zero e doveva vigilare sul mastodonte che sarebbe diventato Cassa di Risparmio.  La banca cresceva in modo vertiginoso, elargiva beneficenza, e nessuno diceva nulla. Era ormai parte del sistema. Si arriva al famoso 2006. C’era un mondo dorato gestito in modo magistrale da Fantini co-audiuvato da Ghiotti. Ma le banche non devono essere più grandi di uno Stato. Per alcune decisioni anche forti  prese da Fantini, e quindi da Cassa, probabilmente si sono evitate situazioni ancora più gravi. Sono rimasto perplesso sull’atteggiamento che il segretario Gatti aveva negli incontri. Nel famoso memoriale Ghiotti si parla anche  di un evento a Palazzo Pubblico di cui sono stato testimone. Io ero venuto per incontrare alcuni colleghi e vidi Ghiotti e Gatti e capii che il clima era molto teso. Attardandomi nel salone del Palazzo, arrivò Ghiotti reduce dall’incontro e aveva i capelli grigi, era terrorizzato, parlava già di arresti e di situazioni di pressioni pesanti nei confronti suoi e della Cassa. Non credo si debba gestire con questo approccio l’emergenza. Ci sono stati errori di valutazione: la nomina di Sibani, del presidente Masi, con la politica scesa direttamente nella partita di Cassa. Poi, va bene la fretta, ma ricordo che il Ccr è presieduto dal segretario di Stato per le Finanze, è un organo, non una commissione. Non riesco a capire che non faccia verbali. Cosa è successo di questi verbali? E strano poi che i commissari non abbiano visto la delibera che nomina il Comitato di credito e risparmio e quindi i segretari che ne facevano parte. E’ strano nella relazione non siano stati citati. Sono rimasto un po’ perplesso sulla gestione della rogatoria. Un giudice italiano chiama il collega del tribunale sammarinesee nella cooperazione si organizzano incontri con i vertice di Cassa e alla fine gli vengono dati dei nominativi. Presidente di Cassa di risparmio e della Fondazione avevano una lista di nomi dei correntisti? Questa è la serietà di un sistema, non si va a trattare sui nomi dei correntisti. Sul licenziamento di Caringi diamo la verità: è stato licenziato dal Cda di Banca centrale, con il placet del Ccr, si è quindi licenziato da solo. E Papi e Bossone sono andati via per coerenza. Avete fatto tutto bene, ma vi siete poi dimenticati delle interviste del governo, vi ricordate i centinaia di migliaia di euro dati all’AdnKronos o i 60 mila euro alla Padania? La comunicazione è stata gestita veramente male. Spero che riusciremo a trovare una sintesi, se così non sarà, la commissione ha fatto un ottimo lavoro, noi come opposizione resteremo nelle nostre posizioni”.

Stefano Macina, Psd: “Ringrazio anche io i commissari. Le valutazioni non si fermano a questo Consiglio, alcune hanno necessità di approfondimenti, anche perché su alcuni aspetti sono aperti dei procedimenti giudiziari. Ma la relazione mette in evidenza una diversa visione politica che c’è stata in quegli anni rispetto allo tsunami finanziario che ha colpito il Paese. Non si è fatto sistema in quegli anni e sono d’accordo. Forse non abbiamo compreso fino in fondo che il mondo attorno a noi stava cambiando e nel Paese abbiamo fatto finta di nulla.

I danni provocati di immagine alla Repubblica di San Marino derivano solo dal mondo finanziario e bancario? O li ha fatti anche il mancato accordo del 2006 che ha provocato forse la diffidenza delle autorità italiane nei confronti del nostro Paese? Come classe dirigente mi assumo le responsabilità per quello che non sono riuscito a fare o a portare fino in fondo.

Alcuni contenuti della relazione lasciano aperti alcuni interrogativi. Trovo conferma di una serie di opinioni che il sottoscritto e la mia forza politica aveva espresso. Nel 2007, 2008 ,2009 e 2010 abbiamo detto che quello che stava avvenendo non era il problema specifico di quelle banche ma di una messa in discussione del rapporto con la Repubblica italiana. Da un giorno all’altro alle nostre banche sono stati cambiati i codici identificativi, in contrasto con la convenzione in vigore. In quel periodo la percezione che ci fosse una questione al di là della vicenda Casa-Delta era evidente. Tanto che il governo Psd, Ap, Su ed Eps aveva creato un gruppo di supporto per tentare di relazionarsi ai tecnici italiani sul rispetto della convenzione San Marino e Italia. Era stato convocato anche il gruppo misto previsto tra i due paesi. La sensazione che avevamo era che fosse in piedi un problema generale da affrontare a livello politico. Poi ne abbiamo avuto conferma dalla sentenza della Cassazione e da alcune dichiarazioni postume.

Tutti i passaggi successivi, con l’adeguamento delle normative agli standard internazionali, fino a alla riforma Igr, ci hanno fatto rimette sulla strada del confronto politico e della risoluzione dei problemi sul percorso di negoziato. Oggi non è corretto dire che tutti i problemi derivano dal personaggio Fantini. Penso che quando nel 2003 ci ha presentato il progetto potevamo intervenire. Evidentemente non si è stati in grado di fare quello che si doveva fare.

La relazione fa chiarezza anche rispetto alcuni episodi e sulla famosa lettera di Fantini consegnata al sottoscritta che il segretario Gatti ha consegnato poi a Di Vizio. Perché l’autorità politica e Bcsm non l’hanno tenuta in considerazione? Perché la richiesta di una deroga l’abbiamo ritenuta una condizione non credibile. E’ un dato di fatto riscontrabile dalla risposta di Bcsm. Peccato che quella non sia stata data a Di Vizio.
Nelle conclusioni della relazione viene messo in evidenza che occorre fare sistema e che prima di concedere le licenze servono gli anticorpi. Sono d’accordo sul fare sistema anche per quello che dovremo ancora fare”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Tutti hanno iniziato ringraziando il lavoro della commissione e lo faccio sinceramente anche io.

Purtroppo i danni di questi fatti sono irreversibili come dice la commissione, è auspicabile che gli errori però non si ripetano e fare tesoro degli elementi di criticità evidenziati, per imparare a fare sistema. Le criticità evidenziate: la commissione ha ritenuto inopportuni e irrituali alcuni comportamenti di Gatti. E’ evidente che in quel momento il Paese ha vissuto un periodo di isolamento molto forte e la credibilità delle nostre istituzioni era a un livello molto basso, se non totalmente annullata. Il rapporto con la Banca centrale è un’ altra criticità. Abbiamo pensato a un certo punto a uno sviluppo del sistema bancario e finanziario importante, senza intensificare l’azione di presidio e controllo. La nostra affermazione di sovranità è anche la dimostrazione della capacità del Paese di potersi dare al proprio interno quelle forme di vigilanza che diano garanzie agli altri Paesi. E’ un tema non passato, ma presente.

Non credo che il problema sia dire ‘non funzionava Delta ed è stata un errore’. Delta funzionava ma senza il rispetto di alcune regole di vigilanza si stava creando una situazione pericolosa perché nel rapporto difficile in quel momento con il sistema bancario italiano si è voluta mettere in discussione.
La conclusione credo sia quella di un Odg finale porti a definire cosa ci consente oggi di fare sistema. Credo si debba far tesoro degli elementi di criticità indicati perché quanto rilevato non accada più. Oggi ci sono le condizioni per fare sistema. I rapporti che San Marino ha con gli organismi internazionali  e con l’Italia non sono quelli del 2008-2009. Oggi abbiamo messo in atto il sistema per garantire che le regole internazionali valgano anche nel nostro Paese. Credo si debba prendere tesoro del lavoro encomiabile della commissione non per tirare ognuno le sue conclusioni e proseguire nelle divisioni della politica. E’ ora che facciamo vedere che la capacità di essere sistema la sappiamo mettere in atto come superamento degli elementi di criticità che hanno portato a danni gravi alla Repubblica”.

Repliche.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “La commissione ha cercato una sintesi dei fatti che hanno coinvolto Cassa, l’istituto più grande della Repubblica. Con l’investimento più grande mai fatto all’esterno della Repubblica, per un valore di 2,5 volte circa del suo Pil. Fatti che hanno riguardato il mondo finanziario e della politica, gli organismi di controllo e la mancanza di capacità di fare sistema.

Nel dibattito si è posta l’attenzione su episodi specifici per dare la colpa a qualcun altro: è quello che abbiamo cercato di evitare nella relazione. I protagonisti sono stati tanti, si sono propagati nel Paese nella sua interezza, classe dirigente, sistema economico, politico. L’attesa che c’era nel dover individuare il colpevole non credo che dia utilità nella rappresentazione della storia.
Gli eventi ci hanno trovato impreparati, incapaci di saper rappresentare un confronto con l’esterno che vedeva impari la partita. Credo su questo che dobbiamo fare un ragionamento sul futuro. Il modello evidenziato nella relazione lo abbiamo condannato e superato. Molti dei difetti rappresentati sono stati combattuti. Ma non tutti. Il cambio di paradigma deve esserci d’aiuto per generare anticorpi che non avevamo e che hanno determinato grave danno, in termini economici ci è costato metà del Pil di un anno. Noi non abbiamo scaricato la responsabilità sulle istituzioni italiane. Noi abbiamo ammesso gli errori e che in questi si sia inserita la reazione italiana che non abbiamo ritenuto proporzionata.

Abbiamo individuato responsabili politici precisi e non l’abbiamo sottaciuto. Abbiamo detto che il contesto era così, ma anche che non ci si poteva esimere di comportarsi in modo diverso. La mancanza di regole e coordinazione degli organismi ha facilitato che le responsabilità se le siano prese personaggi specifici che hanno potuto far el bello e il cattivo tempo, come Gatti e Fantini.

Dobbiamo riuscire a far funzionare in modo autonomo le pedine, per far in modo che la ‘sindrome dell’uomo solo al comando’ non succederà più se l’autonomia e la fisiologia di certi organi sarà preservata. E’ in corso una valutazione sull’Odg conclusivo. L’unico aspetto che la commissione ha voluto lasciare alla valutazione del Consiglio è quello sulla consegna della lettera di Fantini a Di Vizio da parte di Gatti.

Le rilevazioni su quello che non ha funzionato sono state inserite per due questioni: perchè possiamo avere un atteggiamento diverso per cui le istituzioni possono dire ‘i colpevoli non eravamo solo noi e la Cassa, ma ci sono state incoerenze nell’attività di organi esterni’. D’altra parte per cercare di uscire da questo periodo in cui abbiamo rilevato errori, ma non abbiamo compiuto tutto quello che c’era da fare per la riqualificazione dei nostri organi e dei Cda, per il funzionamento del Ccr, il rapporto tra organismi di controllo, i controllori e i controllati che hanno avuto funzionamenti patologici. Facciamo un appello alle valutazioni di tutti questi aspetti per creare un sistema più immune da fenomeni che possono compromettere un sistema nel suo complesso. Se ci siamo tanti esposti, il Paese come Cassa, in un solo investimenti senza avere il quadro generale e le garanzie internazionali, questo non deve più succedere”.

Nicola Renzi, Ap: “Do lettura dell’Odg che dopo un approfondito confronto porta la firma di tutti i gruppi consiliari, ad eccezione del consigliere indipendente Luca Lazzari e del consigliere indipendente Denise Bronzetti, facente parte della Commissione, che ha ritenuto di non apporre la sua firma. Si è arrivati a rispondere all’auspicio di un Odg il più condiviso possibile. ‘Il Consiglio Grande e Generale, preso atto dei contenuti della relazione della Commissione d’inchiesta su presunte responsabilità politiche e amministrative legate alla vicenda Cassa di risparmio, preso  atto dell’intenso lavoro profuso dai membri della Commissione che hanno prodotto una relazione conclusiva unanime, aderente al mandato ricevuto, obiettiva e organica, nonostante la complessità dei fatti e delle informazioni esposte, che permette di analizzare, oltre ai fatti, anche dinamiche e logiche che hanno caratterizzato la vicenda in esame;  

Condivide le conclusioni e valutazioni, nonché le considerazioni finali della Commissione, Conferma il giudizio negativo riferito ai rapporti dell’allora consigliere Gabriele Gatti con la procura di Forlì, espresso nell’ambito della relazione che la Commissione ha ritenuto contrari agli interessi di Cassa e della Repubblica di San Marino;
Considerato che le vicende e i fenomeni esposti sono ancora sono oggetto di accertamento e di indagini avviate dalla magistratura sammarinese e italiana;

Si riserva ulteriori approfondimenti e valutazioni alla luce delle risultanze dei procedimenti in atto; Condivide l’opportunità di avviare, nell’ambito del più generale confronto sulle strategie per il rilancio e il rafforzamento del sistema Paese, politiche idonee a risolvere le criticità evidenziate nella relazione che hanno impedito una più decisa e organica azione di sistema di fronte ai pericoli per la stabilità del comparto bancario e finanziario;

Condivide altresì la raccomandazione della commissione a una maggiore azione corale di tutte le istituzioni sammarinesi nel fare sistema a  tutela del Paese, sia in ambito economico che istituzionale anche nel contesto dei rapporti internazionali”. 

Luca Lazzari, indipendente di minoranza: “Intervengo per dichiarare il mio voto di astensione. Non è il disconoscimento del lavoro della commissione,  però stamattina il presidente in un incontro avvenuto in un’altra sala diceva che non si sono volute portate conclusioni nette, si è ritenuto piuttosto necessario giungere qui con una posizione unitaria. A me pare che l’Odg citi solo il nome di Gatti, ormai una figura extra politica. Questa è la terza o quarta reprimenda a lui di una Commissione d’inchiesta, non so che valore possa avere. Nell’Odg mi pare non si possano rilevare responsabili, San Mario ha perso 600 mln di euro, un patrimonio collettivo e tanto altro in questa vicenda. A me sembra un Odg molto debole rispetto la gravità di quanto accaduto. Per tanto non ritengo di dover dare il mio voto favorevole”.

 

Il Cgg approva con la sola astensione del consigliere indipendente Luca Lazzari. 

San Marino, 25 Febbraio 2015