Nel corso della seduta pomeridiana della Commissione Speciale di martedì 2 dicembre 2025, prosegue il confronto a seguito dell’audizione mattutina del Dott. Michael Frendo, ex Vice-Presidente e membro della Commissione di Venezia per Malta, affiancato dal Dott. Domenico Vallario, funzionario legale della Commissione di Venezia.
Manuel Ciavatta (PDCS) chiede se, in un sistema come quello sammarinese, sia più adatta una “regia” a tre Segreterie (Finanze, Interni, Esteri) invece del premierato. Domanda inoltre quale valore abbia la presenza dei Capitani Reggenti negli organismi — che lui considera garante e non invadente — e se la semiprofessionalità dei consiglieri richieda un riequilibrio per garantire pari condizioni e un ruolo parlamentare più forte. Frendo afferma che non esiste uno standard europeo sul primo ministro e che una regia è compatibile con la tradizione sammarinese; ritiene che assistenza e risorse ai parlamentari debbano venire dal Parlamento, non dai partiti; sulla Reggenza cita l’esperienza inglese per mostrare come tradizione e modernità possano convivere, senza esprimere giudizi diretti sul modello sammarinese.
Emanuele Santi (Rete) chiede come altri Paesi gestiscano i decreti delegati per evitare che l’esecutivo legiferi oltre i limiti della delega. Dal canto suo, Frendo spiega che la Commissione di Venezia sostiene deleghe sempre ristrette e limitate nel tempo, con la possibilità per il Parlamento di rivedere, modificare o respingere i decreti; ribadisce che il Parlamento deve restare il vero legislatore.
Il Presidente della Commissione Luca Gasperoni ricorda che la Reggenza è il cuore dell’istituzione e sottolinea come l’ultima riforma costituzionale abbia tolto ai Reggenti il diritto di voto per rafforzarne la terzietà, pur mantenendone la presidenza degli organi.
Enrico Carattoni (RF) chiede se sia opportuno introdurre organi giudiziari collegiali al posto degli attuali organi monocratici. Secondo Frendo, non esiste uno standard europeo; la collegialità può rafforzare le decisioni ma la scelta spetta al legislatore nazionale.
Il Presidente della Commissione Nicola Renzi chiede quali modelli siano più utilizzati per nomine, avanzamenti e disciplinari dei magistrati, e se il Parlamento possa essere coinvolto. Sul punto, Frendo ribadisce che l’unico principio condiviso è evitare nomine esclusivamente dell’esecutivo.
Giuseppe Maria Morganti (Libera) chiede come rafforzare il ruolo del Parlamento rispetto all’esecutivo, specialmente nella funzione legislativa. Frendo afferma che è un problema comune a molte democrazie: i governi hanno più risorse dei parlamenti; suggerisce quindi di potenziare strutture, supporto tecnico e risorse dei parlamentari per renderli un vero contrappeso.
Paolo Crescentini (PSD) domanda se il rapporto molto basso tra parlamentari e popolazione sia un vantaggio democratico o un limite operativo. Numeri più bassi, secondo Frendo, valorizzano il voto, ma troppi pochi parlamentari possono ridurre l’efficacia dell’istituzione; la Commissione in altre opinioni (Germania, Malta) privilegia un equilibrio tra rappresentanza ed efficienza, senza dare numeri standard.
Di seguito una sintesi dei lavori












