San Marino. Commissione Consiliare Riforme istituzionali – Martedì 2 dicembre 2025. Report by AskaNews

Nel corso della seduta mattutina della Commissione Speciale di martedì 2 dicembre 2025, prosegue il ciclo di audizioni. In programma l’audizione della delegazione della Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto, composta dal Dott. Michael Frendo, ex Vice-Presidente e membro della Commissione di Venezia per Malta e dal Dott. Domenico Vallario, funzionario legale della Commissione di Venezia. 

Il dottor Michael Frendo, intervenendo a nome della Commissione di Venezia, ringrazia per il coinvolgimento nel processo di revisione del quadro costituzionale di San Marino e chiarisce anzitutto la natura consultiva dell’organo: la Commissione non monitora né impone “liste di cose da fare”, ma elabora pareri non vincolanti, che gli Stati sono liberi di utilizzare come ritengono più opportuno. Sottolinea che questi pareri nascono sempre da una metodologia inclusiva, basata sul dialogo continuo con autorità, Parlamento, governo, magistratura, società civile e tutti gli stakeholder, fino all’ultimo momento prima dell’approvazione in plenaria. 

Frendo richiama con forza il tema del contesto nazionale, particolarmente delicato nei piccoli Stati, dove la ridotta dimensione territoriale, politica e sociale non significa “piccoli problemi”, ma spesso produce complicazioni specifiche. Nel caso di San Marino, egli insiste sulla necessità di conciliare tradizioni secolari e quadro costituzionale storico con i moderni principi di separazione dei poteri, stato di diritto e rispetto dei diritti umani. Per questo orienta l’attenzione su alcuni nodi centrali della riforma: il Consiglio Grande e Generale, il Congresso di Stato e il modello di governo, la Reggenza e l’eventuale figura di un primo ministro definito come primus inter pares. 

Frendo osserva che nei piccoli Stati il rapporto tra numero di parlamentari e popolazione non segue standard europei predeterminati. Tuttavia evidenzia la necessità di un equilibrio tra rappresentanza democratica, efficienza dell’assemblea e capacità di svolgere il ruolo di controllo sull’esecutivo. La Commissione rileva che non esiste uno standard europeo che richieda parlamentari full-time, ma chiarisce che, qualora siano part-time, è indispensabile rafforzare i supporti tecnici e amministrativi, aumentare le garanzie di indipendenza e ridurre i conflitti di interesse. Frendo invita San Marino a riflettere attentamente sulla scelta tra modelli parlamentari, semi-presidenziali o più marcatamente presidenziali. Evidenzia che forme presidenziali amplificano il rischio di concentrazione del potere, soprattutto dove la magistratura non gode di piena autonomia o dove il contesto politico è polarizzato. Nel caso sammarinese, la questione si lega anche al ruolo attuale dei Segretari di Stato, che sono scelti tra i parlamentari. Frendo sollecita poi una riflessione sull’introduzione di un primo ministro con funzioni di coordinamento — un primus inter pares — capace di dare coerenza all’azione dell’esecutivo senza concentrare poteri personali. Un passaggio centrale riguarda l’unicità della figura dei Capitani Reggenti, che presiedono sia il Parlamento sia il governo, fungendo al tempo stesso da garanti costituzionali e Capi di Stato. Frendo riconosce che non esiste alcuno standard europeo che vieti la doppia carica o la durata semestrale, elementi che appartengono alla tradizione sammarinese. Tuttavia invita a interrogarsi su come preservare queste tradizioni garantendo al contempo una più netta separazione dei poteri, soprattutto rispetto alle funzioni legislative ed esecutive.

Un altro filone centrale dell’intervento riguarda i documenti di riferimento elaborati dalla Commissione: la checklist sullo Stato di diritto, i Principi di Venezia sull’Ombudsman, il Codice di buona condotta in materia elettorale e i rapporti sui sistemi elettorali. Frendo usa questi strumenti per inquadrare temi come la struttura del Parlamento, le forme di governo presidenziali e parlamentari e il rafforzamento del Parlamento rispetto a esecutivi molto forti. Richiama inoltre la necessità di un sistema che garantisca indipendenza della magistratura, procedure di nomina il più possibile depoliticizzate, attenzione all’integrità delle cariche pubbliche e un quadro di revisione costituzionale che eviti interventi frammentari, privilegiando un disegno complessivo coerente e stabile. 

Infine, Frendo dedica una parte significativa all’importanza di istituire un Difensore civico/Ombudsman, fondato su una solida base giuridica e dotato di indipendenza, competenze chiare, poteri effettivi di indagine e raccomandazione, accessibile gratuitamente a tutti i cittadini. Ricorda che secondo i Principi di Venezia l’Ombudsman contribuisce in modo decisivo a rafforzare democrazia, buona amministrazione e tutela dei diritti umani, e che il suo mandato deve essere protetto da maggioranze qualificate e regole rigorose di nomina e revoca. In chiusura ribadisce che la Commissione di Venezia non scrive le Costituzioni, ma offre orientamenti, criteri e raccomandazioni concrete affinché ogni Paese, nel rispetto della propria storia e del proprio contesto, possa raggiungere i più alti standard possibili in materia di democrazia, stato di diritto e diritti umani. 

Di seguito una sintesi dei lavori 

20251202 – Commissione Consiliare Riforme istituzionali – Report martedi 2 dicembre 2025 (1)